Data: 
Mercoledì, 6 Giugno, 2018
Nome: 
Stefania Pezzopane

Signor Presidente della Camera, signor Presidente del Consiglio, non voteremo la fiducia al Governo. Siamo di fronte a un'operazione di potere inadeguata che in altri momenti avreste chiamato inciucio e che ora si prova con scaltrezza a nobilitare a Governo politico del contratto di programma. Ma un titolo, per quanto originale, non può nascondere il sottotitolo che è Governo delle destre, dell'odio e della paura.

Tuttavia, la mia contrarietà, la nostra contrarietà è anche nei motivi di merito sulla sostanza delle cose, sulle risposte che intendete dare alle domande irruente che vengono dal Paese. Il contratto di programma oscilla, infatti, tra un'operazione di marketing e un tentativo di destabilizzazione del Paese o un elenco generico di cose da fare con gravi omertà: sì, gravi omertà. Come si può, dopo una campagna elettorale fatta nel Mezzogiorno d'Italia con promesse e risultati così carichi di aspettative nei vostri confronti, andare in una relazione al Parlamento scegliendo di non fare riferimento mai alla parola Sud, mai alla parola Mezzogiorno d'Italia?

Ma davvero, Presidente, lei crede che il suo essere pugliese, come ha risposto ieri, possa essere di per sé rassicurante per il popolo del Sud? Non sono d'accordo, Presidente, così non va: il vero cambiamento è dare risposte più avanzate a quelle domande che voi stessi avete percepito, alimentato, nutrito con bulimia. Alla questione meridionale rispondete con un Presidente che vanta le sue origini pugliesi e con una Ministra, la Ministra del Sud, che però non ha il portafoglio e non ha una politica perché nel contratto di Governo dite che non serve una politica specifica del Sud.

La Ministra Lezzi, che adesso è assente, io la ricordo in Senato ad aprire scatolette di tonno, ad occupare i banchi dove ieri comodamente era seduta. Non ripeto quante cose l'onorevole Lezzi in questi anni ci ha detto, con quale tono, con quale violenza perché ho molto rispetto per questo luogo e non voglio ripetere quello che lei diceva perché non ho pregiudizi e da cattolica e cristiana credo nella redenzione. Tuttavia, gli interventi in corso attivati dai Governi Renzi e Gentiloni sul Sud sono stati interventi impegnativi.

Se non avete una politica, almeno non smorzate quella che abbiamo attivato noi. Ci sono contratti di programma attivi, ci sono le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e le città metropolitane che hanno attivato complessivamente 770 interventi per 39 miliardi: non fermate questa macchina in corsa, anzi mettete più benzina, anzi accelerate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La Ministra Lezzi avrà, quindi, da lavorare: anche se nel programma non c'è niente, c'è comunque un disegno e una strategia da attuare.

Noi vigileremo: è necessario andare avanti sulle zone economiche speciali. E al Vicepresidente Salvini, che stamattina non ci ha fatto la grazia di essere qui con noi, ricordo una promessa che aveva fatto in campagna elettorale quando, nel suo veemente tour, aveva annunciato l'istituzione del Ministero della montagna e del Ministro della montagna che io non trovo nell'elenco: non lo trovo, non trovo il Ministro e non trovo una strategia per le aree interne.

Particolarmente grave è l'assenza di politiche sulla ricostruzione. Mi permetta, Presidente, da terremotata per due volte, nel 2009 e nel 2016: va benissimo che lei abbia annunciato una visita. Cinque Presidenti del Consiglio sono venuti a visitare le terre d'Abruzzo e poi i Presidenti del Consiglio Renzi e Gentiloni le terre del centro d'Italia. Non basta: sarà ben accolto, ci mancherebbe. Ma ci vogliono proposte che moltiplichino gli sforzi di questi anni: una passeggiata non si nega a nessuno, ma abbiamo già un banco di prova con la conversione del decreto-legge fortunatamente approvato dal Governo Gentiloni sul terremoto del centro Italia. Su questo ci aspettiamo un sostegno alle nostre proposte migliorative, sulla restituzione delle tasse oggi prevista al 100 per cento, sul nuovo intervento per le zone franche, sul rilancio delle attività produttive e ci aspettiamo che venga inserito un emendamento per salvare una situazione drammatica creata dalle burocrazie nel sisma del 2009, così come difenderemo con le unghie e con i denti la prima vera strategia di prevenzione sismica con Casa Italia, il sisma bonus, i fondi per le scuole.

Insomma - concludo – “ai terremoti”, diceva Francesco Petrarca, “non v'è rimedio alcuno. Se il cielo ci minaccia con le folgori, pure si trova scampo nelle caverne. Ma contro i terremoti non vale la fuga, non giovano nascondigli”: noi non ci siamo mai nascosti, ci abbiamo messo la faccia ogni giorno condividendo il lutto e la speranza e non permetteremo che si torni indietro.

Vi auguro buon lavoro; vi auguro per il bene del Paese di fare cose buone; noi lavoreremo all'opposizione difendendo la Repubblica e la Costituzione. Non siamo stati spazzati via: solo il dirlo è un insulto. Se ne accorgeranno i nostri elettori…

…che siamo qui e se ne accorgeranno i tanti che ci hanno abbandonati che torneranno a volerci bene (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).