Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 25 Ottobre, 2016
Nome: 
Enrico Borghi

 A.C. 106-2812-3852-A

Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, da pochi giorni abbiamo ratificato in quest'Aula il disegno di legge di ratifica, per l'appunto, del Trattato Internazionale contenente le implicazioni sottoscritte dal nostro Governo insieme con tantissimi altri Governi del mondo, sottoscritte a Parigi nella cosiddetta COP21 dello scorso anno e tra pochi giorni l'Italia si ritroverà nella COP22 di Marrakech, da un lato presentando il lavoro fatto, nella sua strategia interna, per l'adattamento climatico e dall'altro per contribuire a proseguire lungo questo impegnativo versante sul quale siamo incamminati, un versante che deve recepire l'allarme che ancora in questi giorni le Nazioni Unite hanno lanciato, circa la presenza di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre, in concentrazioni mai raggiunte nella storia dell'umanità. 
Ci sono quindi da un lato motivi che ci spingono a dover realizzare una politica ambientale di interventi e ci sono anche notizie importanti che vanno in questa direzione: oltre alla citata COP21 e alla COP22 c’è, proprio di questi giorni, di queste ore, l'accordo di Kigali sulla riduzione dei gas freezer, giunto per ironia della sorte proprio nelle ore in cui il sindaco di Roma ha lanciato il complotto circa i frigoriferi abbandonati, che forse meriterebbe una riflessione in altre sedi(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). 
Ma al di fuori della facile ironia, che pure ci dovrebbe richiamare all'esigenza che governare significa risolvere i problemi, anziché lanciare invettive o inventarsi questioni che non esistono, proprio perché noi riteniamo che governare significa risolvere i problemi abbiamo voluto mettere in campo una politica che va in questa direzione, di cui il provvedimento che andiamo oggi a recepire è un tassello. 
Certo non è l'elemento stravolgente, non è l'elemento decisivo, non è l'elemento che chiude tutte le partite, ma è un significativo inizio di un percorso sul quale noi vogliamo dire una cosa molto semplice, in particolare ad un'Europa che – come dire ? – in qualche misura si perita sempre di farci delle lezioni, anche in queste ore, dal punto di vista delle politiche di bilancio e delle politiche economiche, e che però si dimentica, per esempio, che abbiamo ancora, a livello continentale, un'incidenza del 24 per cento di carbone nel fabbisogno energetico, mentre questo è un tema che l'Italia da tempo ha messo ai margini, ha espulso, perché per iniziativa di questo Governo si stanno chiudendo impianti inquinanti e si stanno sostituendo, con una logica sempre più marcata di energia rinnovabile e di greening. 
Con questo provvedimento noi oggi diciamo che i temi del green, i temi della tutela della salute e i temi della tutela ambientale iniziano a diventare, da elemento di discussione generale, di discussione accademica e di dibattito politico-filosofico, pezzi del riorientamento della filiera produttiva del nostro Paese. Questo è un elemento molto importante, perché significa mettere sul campo, realmente e concretamente, azioni che sono in grado di orientare l'apparato produttivo sul versante della tutela dell'ambiente, sul versante della tutela del consumatore, sul versante della qualità. Peraltro, sono tutti temi che noi, signor Presidente, nel corso di questi anni, come Partito Democratico, abbiamo inserito all'interno di tutta una serie di provvedimenti che hanno conosciuto l'analisi, l'esame e l'approfondimento, oltre che l'approvazione di quest'Aula: dal collegato ambientale alle legge sugli ecoreati, al consumo del suolo, fino ad arrivare alla legge di riforma dei parchi, su cui stiamo lavorando in queste ore con i colleghi del Senato e che arriverà in questo ramo del Parlamento prossimamente. 
Insomma, noi siamo convinti che orientare verso il greening i settori produttivi e mettere sul campo una politica di ambientalismo moderno nel nostro Paese significhi premiare le migliori aziende che accettano la sfida dell'innovazione, che accettano la sfida della qualità, che accettano la sfida della bellezza, del design e della ricerca. Del resto, se oggi abbiamo in Italia quasi 3 milioni di nostri concittadini (che corrispondono al 13,2 per cento degli occupati) che trovano lavoro in questi settori, questo sta a significare come siamo un Paese che ha accettato la sfida del riorientamento produttivo in un'ottica di sostenibilità ambientale. Con questo provvedimento, quindi, introduciamo un elemento che potrebbe apparire settoriale ma che, in realtà, consente di poter tracciare una nuova strada: da un lato – lo hanno ricordato i colleghi –, con l'introduzione del marchio ecologico e quindi con la garanzia da parte dello Stato, che il consumatore sarà tutelato sia sul versante della scelta per un acquisto non ingannevole, per un acquisto consapevole, per un acquisto sicuro; dall'altro lato, una garanzia sotto il profilo della salute. Il secondo aspetto, che è stato richiamato anche in precedenza, è il divieto alla commercializzazione delle microplastiche. 
È vero, qualcuno potrebbe dire che è introdotto solo a decorrere dal 2019, ma intanto, anche qui, primo elemento nei confronti dalla nostra storia nazionale e primo Paese in Europa che fa una scelta di questa natura, iniziamo ad introdurre, dal punto di vista giuridico, un tema per contribuire a risolvere un problema come quello dell'inquinamento delle acque e dei mari, che, come è stato ricordato anche in sede di discussione sulle linee generali, ha raggiunto dei livelli che dire preoccupanti è usare un eufemismo, signor Presidente. 
Peraltro, sappiamo, per rimanere al tema del comparto, che l'Italia è leader nel mondo nella cosmesi (il 60 per cento del make-up mondiale viene prodotto in Italia), quindi questo provvedimento significa aiutare, sostenere, accompagnare un settore importante della nostra produzione, per fare un ulteriore salto in avanti, nella consapevolezza che (il mercato, il consumatore e l'esigenza complessiva dei cittadini richiedono sempre più garanzie in questo senso) consentirà alle aziende che si orientano su questo versante di acquisire nuove fette di mercato e complessivamente di contribuire positivamente al saldo ambientale del nostro Paese e della nostra Europa. 
Per questo motivo e con questa consapevolezza, nel ringraziare i colleghi che hanno voluto contribuire al perfezionamento di questo provvedimento, in particolare alle colleghe Gadda e Mucci, che hanno svolto la funzione di relatrici, esprimo il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).