Data: 
Lunedì, 9 Giugno, 2014
Nome: 
Vincenzo Amendola

A.C. 2079-A

Discussione generale

Signor Presidente, io utilizzerò pochi minuti del tempo a mia disposizione perché non solo il lavoro preparatorio di questo provvedimento svolto dal relatore, ma anche l'approfondimento fatto in Commissione ci trovano non solo concordi, ma ci indicano anche una strada che dobbiamo seguire per ogni ratifica, soprattutto quando si parla di proiezione del nostro Paese all'estero, di investimenti e anche di lavoro nel sostegno di organizzazioni sovranazionali e multilaterali. 
  Quindi, la relazione fatta sia in Commissione sia qui dal relatore Gentiloni ci trova pienamente concordi non solo sull'ispirazione e sui dati presentati, ma anche per un'elaborazione stessa della Commissione esteri. Infatti, è vero, c’è stato un dibattito tra tutte le forze politiche per evitare una ritualità nella ratifica e per trovare in questi provvedimenti anche degli elementi di novità. Sono ratifiche a sostegno di istituzioni cui il nostro Paese è legato da più di vent'anni, però è evidente che lo stato sia dell'economia sia della diplomazia sia dei rapporti tra il nostro Paese, l'Italia, dentro il quadro europeo, e gli Stati centroamericani e latinoamericani debba subire anche delle modifiche. 
  Non è un caso che noi, come il relatore ha introdotto, abbiamo depositato, aperti alla discussione anche con i gruppi dell'opposizione, due emendamenti, su cui c’è stato già un primo confronto in Commissione. Il primo per istituire la Conferenza Italia-America latina e Caraibi, che ha una cadenza biennale senza – aggiungo – oneri aggiuntivi per lo Stato. 
  Si tratta di un'esperienza che il nostro Paese fa da molti anni. Siamo l'unico Paese, insieme alla Spagna, che a scadenza biennale o annuale ha una conferenza a cui partecipano tutti i rappresentanti degli Stati latinoamericani e dei Caraibi, che vengono qui in Italia (l'ultima è stata proprio l'anno scorso) a discutere di possibili connessioni, cooperazione e sviluppo e anche di temi legati ai diritti e le libertà. Io credo che sarebbe, ed è, elemento di razionalizzazione di sistema che questa Conferenza non diventi una tantum, ma sia un elemento stabile della nostra politica estera, così come facciamo per altri continenti, e mi riferisco all'Africa. 
  Il secondo emendamento nasce anche dalle sollecitazioni dell'opposizione che, come diceva il relatore, erano molto appropriate ed esatte. Infatti, spesso capita che nella sottoscrizione di ratifiche l'Italia faccia investimenti e sottoscriva, come nel caso delle due Banche, una quota; poi l'operatività e anche la possibilità che il nostro Paese ha di una diplomazia economica, anche dei soggetti sociali ed economici che partecipano e sviluppano attività a latere degli accordi, rimane quasi relativa ai soggetti che la estrinsecano. 
  Quindi, l'idea di una relazione annuale non sta solo nella contabilità della spesa che facciamo, ma anche per avere un report aggiornato di come vengono utilizzati i soldi dei nostri contribuenti, delle modalità di partecipazione, e per evitare ciò che è stato fatto nel recente passato. Mi riferisco al caso che fu sollevato, ricordo – il relatore mi correggerà –, di operazioni di cooperazione per emergenze del terremoto di Haiti. Quindi, cercare di avere un report aggiornato di quelli che sono i lavori che questi organismi molto importanti di cooperazione e sviluppo mettono in campo. 
  Quindi, nel presentare questi due emendamenti che sono integrativi, insieme alla modifica del titolo che abbiamo già fatto unitariamente in Commissione, credo che questa ratifica, che spesso, come capita, viene considerata rituale, abbia degli elementi che fanno sì che la nostra politica e la nostra proiezione verso America latina e Caraibi abbia un elemento di organicità maggiore: sia per quanto riguarda la strutturazione ed il confronto con quei Paesi, ma anche per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi che, in una fase – come sottolineava il relatore – di crisi anche della finanza pubblica, possa essere più trasparente e più orientato ad una gestione e ad un intervento con le finalità che diciamo. 
  Quindi, nel presentare questi due emendamenti e nel dare pieno sostegno alla relazione, agli argomenti presentati dal relatore, credo che il Parlamento faccia domani o nei giorni in cui si procederà alla votazione, un passaggio potrei dire di miglioramento della nostra proiezione, così come il Ministro Mogherini già da tempo ha organizzato all'inizio del suo mandato, di intervento, di sviluppo e di cooperazione con continenti a cui noi siamo legati, non solo per tradizioni e per legami con le popolazioni che vivono lì, ma anche siamo legati per uno sviluppo possibile di un'economia che sia più interdipendente, ma anche più giusta e orientata allo sviluppo dei diritti e delle libertà.