A.C. 1987-A
Grazie, Presidente. Intanto ci tengo a fare una premessa. Io credo che dobbiamo dirci, qui in quest'Aula, che l'Italia ha urgente necessità di norme in campo urbanistico aggiornate, norme che diano ai nostri comuni degli strumenti adatti all'oggi, alle sfide del nostro tempo, alle sfide del nostro Paese che è molto cambiato, di città che si sono molto modificate, di bisogni nuovi delle cittadine e dei cittadini.
Il Partito Democratico ha depositato delle proposte per contrastare il consumo di suolo e per la rigenerazione urbana, e ci auguriamo che queste proposte possano essere quanto prima discusse e portate all'approvazione. Voglio dire, per suo tramite, alla collega Montemagni che anche ieri ho sentito chiedere, a noi del Partito Democratico, dove eravamo due anni fa, quando governavamo, che, nonostante la rimozione collettiva che la Lega sta operando, due anni fa, per fortuna o purtroppo, governavamo anche con voi.
Volevo anche dire, sempre per suo tramite, al collega Milani, che le norme dell'urbanistica che noi vorremmo portare all'approvazione non sono quelle che libera l'urbanistica da vincoli - sto citando - ma un'urbanistica che possa portare a delle città sempre più policentriche, efficienti, fluide, in grado di connettere gli spazi e i luoghi urbani, delle città che mettano i cittadini e le cittadine al centro. Una rigenerazione urbana che spinga alla qualità dell'abitare, una rigenerazione che introietti i temi dell'innovazione tecnologica, dell'interazione sociale e della sostenibilità ambientale. Non solo case, ma mobilità sostenibile, servizi, servizi sociali e tanto altro. Quindi, la qualità della vita nelle nostre città che passa attraverso la rigenerazione.
Ho poi purtroppo sentito, in questo dibattito, sia oggi che ieri, molte falsità sia sul provvedimento, sia sulla mia città, Milano, e mi corre obbligo di fare alcune precisazioni. Innanzitutto, stiamo discutendo un provvedimento che riguarda delle procedure che sono applicate in moltissime parti d'Italia, in moltissime città d'Italia e non solo a Milano. Lo voglio dire - per suo tramite - anche al collega Bonelli che, tra l'altro, ha rappresentanti in moltissime giunte, inclusa la giunta di Milano, che le modalità con cui si è intervenuto in questi anni non sono delle innovazioni che introduciamo con questa legge, ma sono previste dal Piano regolatore vigente nelle città, inclusa la città di Milano, dove Bonelli ha un rappresentante in giunta.
Il Partito Democratico oggi vota a favore di questo provvedimento non perché sta inciuciando con la destra, il Partito Democratico oggi vota a favore di questo provvedimento perché il Governo di centrodestra e i parlamentari di centrodestra sono venuti sulla posizione del Partito Democratico, che è una posizione che avevamo presentato anche durante la discussione del Salva casa, che è quella dell'interpretazione autentica, un emendamento che abbiamo costruito insieme ad ANCI, la casa di tutti i comuni italiani. Quindi, oggi voglio rispedire al mittente le definizioni che ho sentito qui di condono, sanatoria, salva furbi.
Condono e sanatoria si fanno quando scientemente si sta contravvenendo a una legge, quando la si sta infrangendo e poi si cerca di essere condonati e poter superare, come peraltro Salvini ci ha proposto e fatto approvare qui con il Salva casa, ma qua siamo abituati. Purtroppo, voglio anche ricordare a qualche smemorato in quest'Aula che gli unici condoni edilizi, che sono stati fatti nel nostro Paese, sono stati fatti dalla destra, a esclusione di uno, quello nel 2018 su Ischia, che è stato fatto dal Governo gialloverde, il “Conte 1”.
Vorrei anche, per suo tramite, dire al collega Grimaldi, di cui ho la massima stima, che qui non c'è nessun giudicato: stiamo di fronte a dei lavoratori che, certo, sono indagati, che ieri ho sentito, purtroppo, criminalizzare qui, in quest'Aula, e che hanno agito pensando di non infrangere le leggi, ma anzi con la consapevolezza che questa procedura è stata avvalorata più volte da sentenze del TAR, che appunto hanno dato ragione a Milano e a questa procedura, anche in altre città.
Sulla mia città: ho sentito qui parole come “restituire dignità ai milanesi” e di presunti poteri e interessi non corrispondenti all'etica e alla legalità. Quindi, mi corre d'obbligo di fare un pochino di cronistoria: Milano negli ultimi 20 anni, con un'accelerazione che è avvenuta con la giunta Pisapia prima e poi con le due giunte Sala, ha avviato un processo di rigenerazione urbana alla base della crescita della città e ha risposto alla strategia di cambiare e di avere una transizione da una città solo industriale a una città contemporanea. Le aree industriali dismesse, ancora negli anni Novanta, occupavano tra i 40 e 50 milioni di metri quadri, il 40 per cento della superficie edificata nella città di Milano; aree spessissimo in stato di abbandono, di degrado e insicure su cui Milano ha voluto operare con politiche urbanistiche che favorissero la rigenerazione con attenzione, ovviamente e come d'obbligo, alla sostenibilità economico-finanziaria. Gli interventi che sono stati fatti ad oggi, negli ultimi 15 anni, hanno riguardato circa 20 milioni di metri quadri e hanno cambiato totalmente il volto della città, come è avvenuto in pochissime città d'Europa. Negli ultimi anni 1.000 aree sono state oggetto di bonifiche che hanno migliorato le condizioni del sottosuolo, riducendo il rischio di contaminazione della falda, il tutto a carico di operatori privati senza alcun costo per il pubblico.
È stato avviato un processo che ha portato, certo, a un indotto economico senza precedenti e questo ha permesso a Milano di realizzare opere pubbliche, servizi, servizi sociali e asili nido, di aprire nuove linee metropolitane, di manutenere parchi e di avviare processi coraggiosi e innovativi. Milano, che qui è stata descritta come la top ten delle città inquinate - voglio dirvi che siamo in Pianura Padana, come del resto in Pianura Padana è anche Torino, che ha avuto sforamenti del PM10, nonostante Governi di diverso colore politico - , oggi è risultata prima per qualità della vita e guida, non senza polemiche da parte della destra, politiche per una città decarbonizzata: lo fa dentro C40, quelle città che lottano contro il cambiamento climatico; lo fa limitando l'uso delle auto; lo fa sostenendo la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico e la ciclabilità con buona pace di Salvini.
Milano, che avete descritto come la città del far west urbanistico, ha fatto ricorso contro quella legge che prima la collega Mazzetti ha citato, la legge lombarda sull'urbanistica, che dava una premialità del 25 per cento se si riqualificavano edifici abbandonati, sapendo che in Italia non c'è una definizione di edificio abbandonato; lo faceva superando il PGT, dando premialità senza vincoli e togliendo quell'autonomia di cui il nostro Presidente lombardo si fa tanto vanto e che, invece, toglieva ai comuni per dare delle premialità senza vincoli. Sul tema oneri, Milano in questi anni ha attratto il 46 per cento degli investimenti e mi domando: sarebbe stato lo stesso senza questa procedura, che - certo - ha incentivato la rigenerazione urbana in quelle aree, che prima vi ho descritto? Sarebbe stato lo stesso con dei Governi diversi, con un'altra guida politica? Sarebbe stato lo stesso senza una guida politica che ha portato questa città a essere una città davvero europea?
In questo ultimo anno, il blocco degli investimenti ha portato 140 milioni di oneri in meno, questa è la verità. Oggi affrontiamo l'interpretazione autentica di norme molto datate e voglio, sempre per il suo tramite, Presidente, dire al collega Iaria che, sì, non veniamo da Marte e tendenzialmente conosciamo quali sono le norme urbanistiche, essendo molti di noi stati anche al governo di alcuni comuni.
Stiamo parlando di una legge urbanistica del 1942, aggiornata nel 1968, su cui sono intervenute, nel tempo, sentenze, circolari e il testo unico dell'edilizia. Oggi tutte le città hanno bisogno di certezze normative. Una certezza che avremmo potuto avere da prima, già da tempo, e, questo, voglio dirlo anche al Sottosegretario Morelli, di cui ieri ho apprezzato la sincerità su Milano, una qualità, Sottosegretario, di cui, fino ad oggi, non pensavo fosse capace. Avremmo, però, preferito meno melina nei mesi scorsi, anche perché avremmo, forse, valutato diversamente il suo intervento di ieri che, francamente, un pochino ci è sembrato un comizio.
Chiudo, non solo invitandovi a Milano, che non è solo la città delle case a 9.000 euro al metro quadro, è una città dove tante persone, incluse in quei 140 progetti che oggi sono attenzionati, hanno deciso di investire, facendo mutui; famiglie normali che oggi si trovano bloccate, che oggi non sanno quale sarà il loro futuro. Vi invito a Milano e invito a Milano - sempre per suo tramite - anche il collega Bonelli, che, prima, qui ci ha cantato la canzone su via Gluck.
Sapete dov'è via Gluck? Sapete dove sono quelle case fuori città? Se andate su Google, trovate via Gluck, che è accanto alla stazione centrale. E pensare che, oggi, in quest'Aula, qualcuno dica che lì è dove c'era il verde, vuol dire che non ha proprio idea di cosa stiamo parlando e di quanto le città siano cambiate negli ultimi anni!
Concludo, ribadendo solo due cose velocissime. La prima: ci aspettiamo che quest'Aula discuta davvero su come lottare contro il consumo di suolo e su leggi urbanistiche adatte all'oggi. E voglio ringraziarvi, perché ci avete reso edotti, da una parte e dall'altra, che Sala è iscritto al Partito Democratico: si vede quanto poco siete radicati e quanto poco frequentate la nostra città.