Discussione generale
Data: 
Lunedì, 20 Novembre, 2017
Nome: 
Irene Manzi

A.C. 4665

Relatrice

Presidente, onorevoli colleghi, sottosegretario, oggi arriva in quest'Aula la proposta di legge a prima firma della senatrice Fabbri concernente la celebrazione dei 150 anni dalla morte del compositore Gioacchino Rossini. Una celebrazione che verrà adeguatamente ricordata attraverso il sostegno ad azioni di valorizzazione della personalità e dell'opera di un compositore poliedrico e vitale, di una personalità dalle mille sfaccettature, autore di opere celebrate, capace di spaziare dal genere buffo de IlBarbiere di Siviglia, de LaCenerentola, de L'italiana in Algeri ad opere dell'impatto decisamente più drammatico come il Guglielmo Tell, fino alle composite orchestrazioni della Petite messe solennelle e dello StabatMater. “Lo invidio più di chiunque abbia vinto il primo premio in denaro alla lotteria della natura. A differenza di quello, egli ha vinto un nome imperituro, il genio e soprattutto la felicità”. Con queste parole, Stendhal, nella Vita di Rossini, commentava e celebrava il genio della personalità rossiniana, che la proposta di legge oggi in esame mira a ricordare nel 2018, proprio in occasione dell'anniversario della sua morte, avvenuta a Parigi nel 1868. E lo fa per prima cosa impegnando la Repubblica a celebrarne la figura nell'ambito delle finalità di salvaguardia e promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e musicale, dichiarando in suo onore il 2018 anno rossiniano. Accanto a tali dichiarazioni solenni, la proposta di legge intende celebrare l'anniversario individuando tre obiettivi fondamentali da perseguire, a cui destinare il contributo straordinario di 700.000 euro, suddivisi tra il 2018 il 2019. Le attività, nello specifico, si articolano nel sostegno alle attività formative, didattiche, congressuali, seminariali, espositive e di spettacolo dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio, musicale, artistico e documentario relativo alla figura e all'opera di Gioacchino Rossini, incluse anche le attività promosse dall'Accademia rossiniana del Rossini Opera Festival e dalla Fondazione Rossini. Oltre a questo, il recupero, il restauro ed il riordino del materiale storico, artistico e museografico riguardante Rossini, nonché il recupero edilizio ed il restauro dei luoghi rossiniani. Infine, la promozione della ricerca scientifica in materia proprio di studi rossiniani, anche attraverso l'istituzione di borse di studio in favore di studenti dei conservatori e delle accademie musicali.

La proposta di legge affida nello specifico ad un comitato promotore per le celebrazioni, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri e composto da rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali e da esperti ovviamente di chiara fama, il compito di definire le attività che rientreranno nelle finalità sopra descritte, definendone inoltre i criteri generali che dovranno orientarne l'azione. Il testo in esame oggi si inserisce dunque nel filone di altre proposte di legge esaminate negli anni passati in quest'Aula dirette a celebrare figure particolarmente celebri del panorama culturale italiano; proposte di legge che si sono affiancate al procedimento specifico contenuto nella legge n. 420 del 1997, che ha dettato un procedimento ordinario per l'istituzione ed il sostegno dei comitati nazionali per le celebrazioni di personaggi ed anniversario illustri; disposizioni specifiche di legge che hanno trovate proprio nel particolare rilievo e nella particolare importanza di alcuni personaggi la ragione di una legge speciale e nominativa, se vogliamo. Penso in particolare alla legge del 2012 che ha voluto celebrare l'anniversario e la figura di Giuseppe Verdi in occasione del secondo centenario della sua nascita; alla legge che ha voluto celebrare la figura di Alberto Burri, fino alla legge n. 153 del 2017, dedicata alle celebrazioni delle figure di Leonardo, Raffaello e Dante negli anniversari della loro morte. Proposte di legge, dunque, che hanno voluto rimarcare, in presenza di personaggi di assoluto rilievo nazionale ed internazionale, l'impegno della Repubblica a celebrarne la memoria e a valorizzarne l'opera, e che nel caso odierno arriva in Aula a pochi mesi dalla conclusione della legislatura e dall'inizio dell'anno rossiniano.

Proprio l'urgenza di voler concludere l'iter di questo provvedimento senza modifiche è alla base della bocciatura degli emendamenti presentati in Commissione da parte di alcune delle forze politiche presenti; proposte emendative devo dire dirette anche a migliorare la portata del testo, inserendo anche giusti rinvii al requisito della trasparenza nell'utilizzo delle risorse statali, che però non è stato possibile accogliere e che mi auguro i colleghi vogliano richiamare anche con specifici ordini del giorno, vista ovviamente la necessità di giungere in tempi rapidi all'approvazione del testo, evitando a pochi mesi dalla conclusione della legislatura e dall'inizio del 2018 che un eventuale rinvio al Senato possa compromettere il buon esito delle iniziative già programmate. È allora questo il motivo della bocciatura degli emendamenti, è questo il motivo per cui mi auguro che il testo di legge in esame possa godere anche in sede di voto finale del più ampio e trasversale consenso politico. Ciò ovviamente per il suo oggetto e per la sua finalità, quella di valorizzare la figura di Rossini attraverso un positivo raccordo tra soggetti pubblici e privati, tra esperti e figure istituzionali, e grazie, tra l'altro, ad una fattiva sinergia tra le realtà culturali locali - per la verità di rilievo nazionale -, come il Rossini Opera Festival e la Fondazione Rossini, che in questi anni si sono dedicati attivamente alla valorizzazione e alla conservazione della memoria del compositore pesarese.

Attività che si uniranno a quelle di altre associazioni di rilievo internazionale che hanno già avviato una positiva forma di collaborazione, vista la rilevanza culturale della produzione rossiniana. Una sinergia che potrà esprimersi a livello nazionale, e ancor più nel caso della città di Pesaro, la città natale del grande musicista, proclamata tra l'altro da pochi giorni, grazie all'impegno speso in questi anni a sostegno della diffusione della cultura musicale rossiniana, Città creativa UNESCO per la musica; una città che in questi anni si è impegnata, e che mi dà l'opportunità di aggiungere un'altra cosa, andando a concludere il mio intervento.

L'anniversario del 2018 e la proclamazione dell'anno rossiniano arrivano all'interno di un contesto di realtà fortemente impegnate, da sempre, nella conservazione e nella valorizzazione della memoria rossiniana, e nella diffusione di una cultura musicale come fattore e motore di sviluppo della comunità e di un contesto urbano sostenibile. E in questo, le celebrazioni rappresentano una giusta ricorrenza, ma non soltanto una ricorrenza: esse possono rappresentare un momento di crescita e sviluppo della città e della comunità attraverso il ruolo propulsore della musica, di tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, in una vitalità e in un crescendo, non a caso rossiniano, che ben si riconnetta ai tratti poliedrici della personalità di Rossini. Le iniziative celebrative pensate e sostenute da questa legge sono allora una giusta occasione di ricordo, che non vuole però restare confinata al 2018, ma può allargarsi e legarsi agli eventi e ad un tessuto culturale vivo e creativo, che in questi decenni è cresciuto, proprio a partire dalla città di Pesaro: ne sono una diretta testimonianza le attività delle istituzioni rossiniane, dal Conservatorio Rossini alle attività della Fondazione Rossini, una istituzione culturale sostenute e riconosciuta dallo stesso Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, fino alle prestigiose stagioni del Rossini Opera Festival, festival musicale e lirico di rilievo internazionale, che ogni anno a Pesaro celebra con il suo programma operistico l'opera di Rossini.

Azioni e progetti che la proposta di legge odierna riconnette in un tessuto comune proprio in vista del 2018, e che confermano, ancora una volta, a pochi giorni dall'approvazione in quest'Aula della legge sullo spettacolo dal vivo, l'impegno e l'attenzione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo verso la musica in tutte le sue forme di espressione e verso l'arte, insostituibile strumento di crescita del nostro Paese. Ed è giusto allora ricordarli in occasione dell'approvazione di una proposta di legge che proprio ad un musicista è dedicata, nella giusta consapevolezza di quanto la tradizione musicale ottocentesca abbia contribuito a costruire l'identità nazionale del nostro Paese. E allora, il 2018 può essere davvero un'occasione di cui approfittare per promuovere e valorizzare, come spesso abbiamo fatto in più occasioni e in questi anni, la cultura e l'educazione musicale come fattore identitario, formativo e qualificante per il nostro Paese.