Discussione generale
Data: 
Martedì, 9 Agosto, 2022
Nome: 
Walter Verini

A.C. 3580

Grazie Presidente, oggi voteremo definitivamente su questo disegno di legge di iniziativa governativa, per il quale credo che il tutto il Governo vada ringraziato, ma, in particolare, il Ministro Dario Franceschini.

Celebrare questo ottavo centenario, e farlo adeguatamente, oltre a rappresentare un fatto di grande valore nazionale, europeo e mondiale, si inserisce nell'ambito delle attività di promozione della cultura e della ricerca scientifica nonché della valorizzazione e tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione, che la Costituzione, all'articolo 9, attribuisce alla Repubblica. A questo scopo - è stato ricordato anche adesso – è istituito un comitato nazionale di grande autorevolezza e spessore. Ci sono finanziamenti importanti, tra l'altro: da qui al 2028, oltre 4 milioni e mezzo di euro. Il comitato nazionale, dicevo, conta diversi membri, una ventina, e ne fa parte di diritto il sindaco pro tempore di Assisi, Stefania Proietti, che salutiamo e che è stata tra le più tenaci protagoniste di questo risultato. Altri membri sono individuati tra esponenti della cultura italiana e internazionale che abbiano particolare competenza, conoscenza e frequentazione del pensiero e dei valori francescani. Saranno inoltre rappresentate persone giuridiche ed enti pubblici e vi faranno parte personalità previste dall'ordinamento della Chiesa cattolica. Le designazioni provengono da un numero importante di Ministri, quali il Ministro della Cultura, del Turismo, dell'Istruzione, dell'Università, degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Insomma, tutto ciò dice quanto vasti siano il campo di interessi e il messaggio di San Francesco. A questo comitato è anche affidato il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all'opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco, con l'obiettivo di favorirne la diffusione della conoscenza e del pensiero. Questo programma prevede anche il restauro di beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio e attività di ricerca, editoriali, formative, espositive oltre a manifestazioni in ambito culturale, storico, letterario, musicale. Insomma, davvero un campo di iniziativa multidisciplinare di grande valore e di attenzione agli aspetti del messaggio riguardanti il rispetto e la cura dell'ambiente, il dialogo tra le religioni e la pacifica convivenza tra i popoli. Tutto ciò al fine di divulgare in Italia e all'estero, anche mediante piattaforme digitali, la conoscenza del pensiero e dell'opera insiti nell'eredità di San Francesco.

Abbiamo brevemente voluto ricordare questi punti perché celebrare, nel 2026, e preparare la celebrazione di questo centenario assume un significato oggi, in questo momento, secondo noi particolare, eccezionale. Papa Bergoglio, nell'Enciclica Laudato si', sulla cura della casa comune scriveva: credo che Francesco sia l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di un'ecologia integrale vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nell'ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò un'attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa e il suo cuore universale. In lui si riscontra fino a che punto siano inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l'impegno nella società e la pace interiore. Questo scriveva Bergoglio. Ecologia, giustizia sociale, impegno civico, pace: celebrare San Francesco significa anche e soprattutto celebrare questi valori, farli nostri nelle azioni quotidiane, scegliere di dare un segno di speranza in un tempo così difficile. Cosa c'è di più stringente, di più urgente, di più attuale del richiamo a questi valori? Siamo nel tempo delle guerre, non solo quella scatenata da Putin ma quelle dimenticate e quelle che potrebbero deflagrare o stanno deflagrando nei Balcani, nel Medio Oriente e nell'Estremo Oriente. Cosa c'è di più attuale del tema della lotta coerente ai cambiamenti climatici mentre viviamo nella siccità, nello scioglimento dei ghiacci, in un modo di produrre e di vivere che da tempo ha mostrato come un certo modello di sviluppo globale non rispetti e rischi di distruggere la natura e l'ecosistema globale? Questo tema è aggravato dalla crisi energetica che la guerra di Putin ha scatenato e acuito.

Quanto si fa ogni giorno più urgente combattere contro le vecchie e nuove povertà, le solitudini sociali e le diseguaglianze, contro gli egoismi e i muri che si alzano verso chi cerca protezione e vita, magari fuggendo da guerre e persecuzioni etniche e religiose, da fame e malattie? Quanto forte si fa il bisogno di riscoprire e consolidare parole come comunità, in questo tempo e dopo lo sconvolgimento della pandemia? Le iniziative che saranno programmate, molto grazie a questa legge, serviranno a valorizzare i luoghi dove il Santo ha vissuto e operato, che sono patrimonio del nostro Paese e di tutto il mondo ma devono anche farsi strumento per diffondere questi valori che San Francesco ha incarnato. È un'occasione, insomma, e insieme un monito per tutti noi e anche un segno di speranza e futuro.

Da ultimo, vorrei ringraziare tutta la Commissione cultura. Mi associo anch'io ai ringraziamenti verso la Camera, il Presidente della Camera e l'Ufficio di Presidenza che hanno calendarizzato questo provvedimento come, forse, uno degli ultimi. Voglio ringraziare, per la nostra parte, la nostra esponente che ha seguito il provvedimento, Flavia Piccoli Nardelli, che farà per noi la dichiarazione di voto, e voglio ringraziare anche la nostra presidente di gruppo, Debora Serracchiani, che si è adoperata, assieme agli altri presidenti di gruppo, per questo risultato. Infine, è un giorno significativo anche per noi umbri - qui ci sono altri colleghi della mia stessa regione - perché San Francesco è patrono d'Italia, è un santo universale e il suo messaggio è un messaggio globale e straordinariamente attuale ma lo sono anche la nostra regione, la nostra Umbria, e Assisi, naturalmente. La nostra regione è capitale della pace e di una misura d'uomo e d'ambiente ancora largamente intatte. Penso che da questo voto possano trarre un segno di fiducia e un segno di speranza.