A.C. 1424 e abbinate
Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, non c'è necessità di dimostrare il convinto sostegno del Partito Democratico al rilancio dei Giochi della gioventù. Un progetto che per decenni ha rappresentato un pilastro fondamentale per il benessere fisico, sociale e culturale dei giovani del nostro Paese e, in qualche caso, senza che quella fosse la priorità, ha anche contribuito a trovare giovani talenti, che hanno reso onore al Paese con la loro successiva carriera sportiva. È sufficiente però ricordare che, all'inizio di questa legislatura, depositammo una proposta di legge sullo stesso tema a prima firma dell'onorevole Mauro Berruto, che oggi è abbinata al testo che ci auguriamo potremmo approvare con il più largo consenso.
Non avevamo e non abbiamo dubbi sul fatto che i Giochi della gioventù non siano semplicemente un evento sportivo ma, piuttosto, un'occasione unica per promuovere valori essenziali come la solidarietà, il rispetto, l'inclusione e la sana competizione. In un momento storico in cui le nostre giovani generazioni affrontano sfide sempre più complesse, iniziative come questa rappresentano un investimento nel futuro, non solo per quanto riguarda la salute fisica, ma anche per lo sviluppo personale e sociale, senza dimenticare che l'attività sportiva è una delle poche che riguarda le nostre ragazze, i nostri ragazzi, giovani, giovanissimi, che può essere fatta, diciamo, nella dimensione offline, cosa che riteniamo utile possa accadere in una società che si sta dimenticando della bellezza dell'attività fisica e delle relazioni che essa genera.
Forse l'aspetto fondamentale dei Giochi della gioventù è il loro contributo alla lotta per la diffusione della cultura del movimento per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze, dunque contro la sedentarietà e le malattie ad essa associate, come l'obesità, come il diabete, che purtroppo sono in aumento tra i giovani italiani. Attraverso la partecipazione a queste attività e con il contributo decisivo e il ruolo della scuola e dei loro insegnanti, gli studenti imparano l'importanza di uno stile di vita sano e attivo. Lo sport, infatti, non è solo competizione, ma anche soprattutto prevenzione. Investire nei giochi significa ridurre i costi sanitari futuri e migliorare la qualità della vita delle generazioni a venire. I Giochi della gioventù rappresentano anche un potente strumento di inclusione sociale. Ogni ragazzo e ragazza, indipendentemente dal contesto socio-economico e dal livello di abilità, dalla provenienza geografica, ha la possibilità di partecipare e sentirsi parte di una comunità, di rendere consapevole ed esplicito il suo senso di appartenenza a una bellissima squadra, la sua scuola. Questo aiuta a combattere il senso di isolamento che spesso circonda le nuove generazioni, a promuovere il rispetto per le differenze, anzi a valorizzarle come una ricchezza.
Proprio attraverso lo sport e la scuola, in questo caso lo sport a scuola, i giovani imparano a lavorare in squadra, a condividere obiettivi comuni, a valorizzare il contributo di ciascuno e crediamo che tutto ciò possa avere un valore ulteriore nella lotta all'abbandono scolastico: gareggiare per la propria scuola genera un senso di appartenenza, che non può che migliorare il rispetto e la gratitudine e l'affetto di uno studente per il luogo dedicato alla sua formazione culturale e, in questo caso, anche sportiva. Lo sport infatti, lo sappiamo, è anche un'eccezionale palestra di vita, i giochi insegnano prima di tutto a giocare, poi a vincere e a perdere, con dignità, a rispettare le regole, gli avversari, gli arbitri, a comprendere l'importanza dell'impegno personale e del sacrificio nel senso più nobile del termine. Sono valori che travalicano l'ambito sportivo e che contribuiscono a formare cittadine e cittadini responsabili e consapevoli e il contributo del Partito Democratico, attraverso la fase emendativa del Senato, ha voluto sottolineare l'importanza nell'inserimento dei nuovi Giochi della gioventù anche di discipline sportive dove i ragazzi con diverse abilità possono gareggiare insieme, come per esempio il baskin o il sitting volley.
ci auguriamo che i nuovi Giochi della gioventù possano offrire alle scuole anche l'opportunità di svolgere un ruolo centrale nella promozione stessa dello sport. Gli istituti scolastici, grazie a queste iniziative, possono rafforzare il legame con le famiglie e il territorio, trasformandosi in veri e propri centri di aggregazione, anche grazie alla passione e alle emozioni che lo sport regala; così come ci auguriamo che i giochi potranno offrire agli insegnanti - e non solo a quelli di educazione fisica - l'occasione di valorizzare la propria professionalità e di motivare gli studenti a scoprire e sviluppare i propri talenti. Non possiamo nascondere il fatto che il rapporto tra scuola e sport sia stato troppo a lungo complicato e lo sport abbia purtroppo visto riconoscere poco la propria dignità all'interno delle discipline e delle materie che nella scuola vengono insegnate.
Infine, i Giochi della gioventù sono una straordinaria occasione per rilanciare la cultura sportiva in Italia. Viviamo in un Paese che è di fronte a un clamoroso paradosso: grandi successi nello sport di vertice, non ultimi i bellissimi risultati dimostrati dal medagliere dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024, ma che purtroppo è nelle ultime posizioni delle classifiche europee in termini di pratica sportiva di base, di lotta alla sedentarietà e che deve fare di più, tanto per coltivare i talenti del futuro, quanto, forse soprattutto, per garantire che lo sport sia accessibile a tutti, anche a coloro che campioni o campionesse non diventeranno mai.
Investire sul rilancio dei Giochi significa piantare semi che domani potranno dare frutti, non solo in termini di medaglie, ma anche di benessere collettivo. Siamo certi che un impegno corale nell'approvazione di questa proposta di legge e la sua natura trasversale siano un segnale coerente con l'approvazione altrettanto unitaria dell'inserimento del settimo comma dell'articolo 33 della Costituzione. Quei valori educativi, sociali e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme non solo rafforzeranno il sistema educativo e sportivo italiano, ma contribuiranno anche a costruire una società più coesa, inclusiva, equa e orientata al futuro.