A.C. 2655
Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire sul complesso degli emendamenti perché ancora una volta, purtroppo, devo sottolineare e stigmatizzare un metodo che è stato seguito nell'esame di questo provvedimento, che non ci ha per niente convinto. Perché, vede, qui si tratta di semplificare norme che riguardano l'attività economica e i servizi per i cittadini, ed è chiaro che, in linea di principio, noi siamo assolutamente favorevoli alla semplificazione di attività che vanno ad incidere sulla vita quotidiana di cittadini e imprese, ma siamo per farlo per bene e non nella maniera nella quale, invece, ha proceduto con questo provvedimento il Governo.
Dico solo, a titolo d'esempio, che noi ci troviamo davanti a 75 pagine di testo e a un dossier, preparato dal Servizio studi della Camera, di 320 pagine, e ringrazio gli uffici per il lavoro importante che è stato fatto. In questo stesso dossier, gli uffici esprimono dei dubbi sulle applicazioni concrete di alcune semplificazioni. Dico anche che questo provvedimento è partito al Senato con 33 articoli ed è arrivato alla Camera con più di 70 articoli, con 74 articoli, quindi, è più che raddoppiato. La metà di questi articoli non è stata adeguatamente esaminata, né al Senato né, tantomeno, alla Camera, dove noi, anche in virtù del fatto che era raddoppiato il provvedimento, abbiamo chiesto in Commissione affari costituzionali di poter riaprire le audizioni. Ci è stato detto che avremmo avuto la possibilità di presentare un audito per gruppo e, vista la complessità di questo provvedimento, ci siamo rifiutati di procedere in questo modo così limitante anche per la nostra attività di approfondimento.
Noi oggi siamo di fronte a 74 articoli, che trattano 74 materie diverse - quindi, materie del tutto eterogenee -, e ci troviamo di fronte, peraltro, a un testo che ci è stato detto essere blindato, perché è collegato al bilancio e, quindi, con la necessità di approvarlo in tempi ristretti.
Dicevo all'inizio che noi siamo a favore della semplificazione. Questo lo voglio dire chiaramente ai colleghi anche di maggioranza che, anche se poco, ci stanno, spero, seguendo. La semplificazione per noi, però, è un processo serio, è un processo che deve seguire anche determinati criteri. Ricordo che la tanto vituperata Commissione europea sta procedendo a un processo di deregulation, ma presenta testi che sono mono-settoriali e li presenta come processo che tiene conto di alcuni interventi, quindi che tiene conto, per esempio, delle filiere di settore, di quello che le filiere di settore esprimono; che entra nell'analisi dei costi, che viene fatto con delle consultazioni, a partire dai settori portatori di interesse, dalle categorie economiche, dai sindacati. Si fanno valutazioni sugli stessi impatti di queste semplificazioni e sugli impatti che hanno sulla vita reale delle persone. Non si procede come è stato fatto, invece, dal Governo, ascoltando qua e là qualche portatore di interesse e presentando, per l'appunto, una deregulation che riguarda, in un provvedimento, 75 materie eterogenee, 75 materie diverse, sulle quali abbiamo fatto fatica anche noi ad entrare nel merito.
Del resto, non è la prima volta che succede. Questo è un ulteriore decreto Semplificazioni che segue un metodo, come anche per il decreto Semplificazioni 1, del tutto raffazzonato. Del resto, ricordo bene i falò di Calderoli. Quindi, purtroppo, questa è una modalità che questo e i Governi di destra hanno seguito negli anni, con scarsi effetti, però, sulla vita concreta, se è vero, come è vero, che siamo qui ancora a semplificare.
Ora, Presidente, noi abbiamo presentato molti emendamenti a questo provvedimento; emendamenti punto per punto, articolo per articolo, emendamenti di merito, che immagino verranno tutti bocciati; perlomeno, questo è quello che è stato fatto in Commissione. Lo diciamo prima: se nessuno dei nostri emendamenti dovesse essere votato, noi, anche laddove, in alcuni articoli, siamo a favore del processo di semplificazione, voteremo contro. Voteremo contro più che per il merito, soprattutto per il metodo. Poi, è evidente che molte volte il metodo è anche merito, l'abbiamo visto con semplificazioni che non hanno migliorato la vita, ma che l'hanno peggiorata, anche in termini di procedimenti burocratici da presentare.
Quindi, ci tenevo, con questo intervento sul complesso degli emendamenti, a fare presente che la prossima volta, se volete davvero semplificare, sapete da che parte trovarci. Altrimenti, sono semplificazioni che farete, ma che non avranno effetti concreti sulla vita delle persone.