Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 9 Febbraio, 2022
Nome: 
Susanna Cenni

Testo unificato - A.C. 290-B​

Grazie, Presidente. Io vorrei ricordare che quest'Aula esamina e approva un testo di legge sull'agricoltura biologica per la terza volta in cinque anni. È avvenuto con diversi Governi e con diverse maggioranze: è avvenuto a conclusione della XVII legislatura, quando la Camera ha approvato un testo sull'agricoltura biologica, ad inizio della XVIII ed oggi; dopo l'esame del Senato, noi in terza lettura siamo nuovamente chiamati ad esaminare questo testo. Sono oramai almeno 13 anni che il Parlamento attende l'approvazione di una norma sull'agricoltura biologica, a partire da quel testo del 2008 che aveva come primo firmatario Paolo De Castro. Il testo si è arricchito, si è modernizzato, ha raccolto osservazioni e integrazioni, ma l'impianto, la struttura di fondo e l'ossatura di questa legge sono rimasti gli stessi. È un impianto al quale il Partito Democratico è molto legato - lo ha voluto fortemente - e che ha visto in questa legislatura un lavoro davvero importante di tutte le forze politiche - di quelle che hanno depositato testi di legge, ma non soltanto - e un lavoro davvero molto importante del relatore, che voglio ringraziare: voglio ringraziare il collega Maglione per la pazienza e per il grande lavoro di tessitura che ha voluto fare. Ecco, questi testi, tutte le volte che li abbiamo approvati, sono stati approvati con una larghissima maggioranza, al Senato sostanzialmente all'unanimità, con un solo voto contrario.

Ecco, io mi auguro che oggi questa condivisione si ripeta, dando un messaggio forte fuori da qui a chi attende la legge e anche a chi ha investito molto del proprio tempo a denigrarla.

Lo dico perché - mi dispiace che il collega Magi, che dice che ci dobbiamo ascoltare, non sia presente in Aula - non c'è confusione in questa legge: la legge è molto chiara, la legge norma l'agricoltura biologica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). L'agricoltura biodinamica, al di là della retorica del cornoletame che appassiona moltissimo, è una branca, è una piccola branca dell'agricoltura biologica: riguarda 4.500 aziende rispetto alle 90.000 del biologico. Noi normiamo il settore biologico: il settore biodinamico si è dato, si è autodato un disciplinare più ristretto, delle norme che hanno a che fare con una concezione dell'economia circolare aziendale e altre norme che ha deciso. Noi regoliamo l'agricoltura biologica con questo testo di legge. Dispiace anche la disinformazione, che sinceramente è stata fatta, in questi ultimi mesi in modo particolare, perché è stato citato prima, proprio dall'onorevole Magi, il dossier, il fantomatico dossier del Servizio Studi. Ecco, io vorrei informare tutti i colleghi che non si tratta di un documento segreto, ma di un dossier - che abbiamo chiesto noi della Commissione agricoltura, anzi nella fattispecie, se proprio devo essere precisa, ho chiesto io (e ho anche la mail che lo certifica) - che il nostro bravissimo Servizio Studi ci ha messo a disposizione. Quel dossier ci dice una cosa: ci conferma, con dovizia di particolari, che noi siamo il Paese più avanzato anche nella normazione di questo settore e ci consegna delle informazioni importanti che ci sono state utili. Mentre noi in questi 5 anni discutevamo, cercavamo una quadra e ci impegnavamo per consegnare al settore biologico una legge importante, ovviamente sono avvenute delle cose nel Paese, perché questo settore è andato avanti anche indipendentemente dalle norme, sono nati tantissimi biodistretti, per lo più dal basso, con una grande volontà dal basso, dimostrata da imprenditori, da cittadini, da consumatori, da competenze, da saperi, da pezzi di ricerca, che si sono messi al servizio delle comunità locali. Sono esperienze molto importanti perché tengono insieme non solo progetti agricoli, ma progetti di comunità e saperi e che molto spesso hanno messo in campo una filosofia importante per lo sviluppo territoriale, soprattutto nelle aree interne, riguardando piccole realtà e imprese di prestigio e di dimensioni assolutamente rilevanti. Questo è il biologico oggi nel nostro Paese. Non ritorno sui numeri, che molti colleghi hanno ripreso e che sono davanti agli occhi di tutti, anche per i report ufficiali che si trovano sul sito del Ministero dell'Agricoltura. È chiaro che noi abbiamo una leadership in questo settore, una leadership che può crescere ancora e rafforzarsi e in cui a noi conviene credere per più ragioni e perché la strategia europea ci pone obiettivi a cui i colleghi hanno diffusamente fatto riferimento - lo ha fatto molto bene anche la collega Incerti ieri in discussione generale -: raggiungere il 25 per cento di superficie bio, dimezzare l'uso di pesticidi di e antibiotici, ridurre ancora lo spreco alimentare e così via. Badate, non si tratta di obiettivi teorici e filosofici: entro il 2023, cioè entro un anno, la Commissione europea presenterà una proposta legislativa accompagnata da una valutazione di impatto per una legge quadro sulla sostenibilità dei sistemi alimentari, al fine di promuovere la coerenza delle politiche nazionali e dell'Unione europea ed integrare le tre componenti della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) in tutte le politiche relative all'alimentazione e rafforzare la capacità di resistere dei sistemi alimentari. Questi temi sono stati al centro del Food Systems Summit delle Nazioni Unite, del G8 agricolo a Firenze e in parte del G20 a Roma; non sono suggestioni. Stiamo parlando del futuro della terra e degli esseri umani, della capacità dei nostri sistemi alimentari di fornire cibo di qualità a tutti e di farlo tutelando il suolo e garantendo un reddito adeguato e dignitoso agli agricoltori, che sono i primi guardiani della terra e della biodiversità. Una cifra di questa scommessa sta anche in questo testo di legge, perché ci accompagna e accompagna le imprese a ridurre ancora l'uso dei pesticidi nel nostro Paese. Noi sappiamo che l'agricoltura riguarda tante cose, non solo il biologico e così sarà ancora.

Ma questo della riduzione dell'uso dei pesticidi e della fertilità dei suoli è un obiettivo che noi ci dobbiamo porre con grande determinazione, perché ha a che fare con il futuro di tutti noi.

Nella legge si scrivono molte cose che io non riprendo, anche per brevità, ma consegnano una cornice significativa che noi abbiamo urgenza di consegnare al Paese, a quelle realtà che, spesso, rappresentano il fulcro dei sistemi economici locali e alle tante realtà di prestigio che hanno investito sulla sostenibilità e sull'economia circolare, alle filiere, che sono molte e sono significative, penso ai giganti della nutraceutica, come Aboca, al cui interno lavorano decine e decine di ricercatori. E anche su questo tema della ricerca, per cortesia, smettiamo di raccontarlo come è avvenuto in questi giorni; l'agricoltura utilizza la ricerca e ci sarà ancora bisogno, sempre di più, di tanta ricerca, ma la ricerca non è un monolite, la ricerca è fatta di sensibilità, di punti di vista, di ricerche che si fanno in tutto il nostro Paese, che si fanno dentro alle strutture di CREA, che si fanno nelle accademie, che si fanno ovunque e ci sono punti di vista diversi, nomi e curriculum adeguatissimi e rilevantissimi, di cui c'è bisogno e con cui, ovviamente, occorre confrontarsi.

Ecco, io credo che oltre a studiare i dossier e ascoltare le audizioni, di cui, come è stato ricordato anche dalla collega Gadda, ne abbiamo fatte tantissime, tantissime, settimane e settimane di audizioni, abbiamo acquisito documenti e approfondito la legislazione degli altri Paesi, ma è anche stato fondamentale conoscere bene le aziende agricole e io vi invito, colleghi, se ne avete ancora curiosità, a farlo, a recarvi nelle aziende che fanno biologico e anche in quelle che fanno biodinamico e a farvi raccontare quello che si fa in queste aziende. Vi garantisco che c'è un abisso fra il racconto che noi abbiamo avuto sui media e sui social e quello delle esperienze reali fatte di ricerca, innovazione, uso dei droni ed economia circolare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Peccato, questo racconto, peccato la denigrazione che si è voluta fare un po' del Parlamento e lo dico anche alla luce delle belle parole che la scorsa settimana proprio il Presidente della Repubblica ha pronunciato qui, difendendo l'autonomia e la dignità del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e riportando quei principi a cui noi dobbiamo ispirarci anche per la transizione ecologica e per la tutela della biodiversità. Ecco, quell'autonomia va fatta vivere e va difesa e va difesa anche dal dileggio e dalle semplificazioni. Su questa legge ne abbiamo sentiti un po' troppi e ogni tanto davvero a sproposito. Può essere che i testi di legge non siano perfetti; del resto, sono figli di tempi e di mediazioni, ma non c'è mai superficialità nelle nostre discussioni.

Noi, ancora oggi, compiamo un atto di grande responsabilità, perché siamo in terza lettura, modificando quelle tre frasi che potevano ingenerare confusione, ma non toccando l'impianto della legge. Ci servirà quello che è scritto nella legge, ci servirà il biologico, ci serviranno le piccole aziende e ci serviranno le grandi aziende, ci servirà l'agricoltura biologica e tutto il resto, ma ci vorranno tanta testa, organizzazione e ricerca. Le uniche cose di cui non abbiamo bisogno sono lo scontro ideologico, l'irrisione, l'incapacità di ascoltarci, la superficialità della parola; questo non ci serve (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), anche per rispetto a quello che abbiamo detto: la tutela dell'autonomia del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).