A.C. 1538
Grazie, Presidente. Relatore, rappresentante del Governo, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi presenti - non tantissimi, questa mattina -, il provvedimento al nostro esame è una misura essenzialmente di proroghe su provvedimenti già votati dal precedente Governo, su cui era stato fatto fin dall'inizio un intenso lavoro anche bipartisan, in particolare per la parte che riguarda le disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, come ha spiegato bene il relatore. Noi ci colleghiamo anche all'intervento che è stato fatto dal senatore Alfieri e dai nostri rappresentanti al Senato e rinnoviamo il nostro impegno a portare avanti questo lavoro al fine di tenere insieme due esigenze che sono entrambe fondamentali, quella delle caratteristiche di un ordinamento come quello militare al tempo stesso rivolto anche al bisogno, alle esigenze, alla tutela di un comparto, nelle prerogative individuali dei singoli militari e nelle loro richieste di veder riconosciuti i diritti dal punto di vista giuridico ed economico.
Non è un lavoro semplice. Io ho avuto modo di seguirlo, anche direttamente, lavorando insieme alla già Ministro e, poi, presidente della Commissione difesa del Senato, Roberta Pinotti, che ha richiesto la definizione di un profilo della rappresentanza delle singole associazioni all'interno della singola Arma e trasversale alle diverse Armi. Penso, quindi, che possa essere corretto prendersi del tempo in più, se questo serve per arrivare a definire correttamente un inizio che potrà essere sicuramente un punto di svolta per le Forze armate, per le tutele dei diritti più importanti legati al loro lavoro e al loro impiego e per la possibilità finalmente di compiere quel passo che ci farà passare dal Cocer ai sindacati. Da questo punto di vista, penso che questo tempo in più che sarà necessario possa essere l'occasione per cogliere fino in fondo questo duplice obiettivo e anche destinare a questo tema e all'importanza di questa riflessione, di questa riforma, di questo cambiamento, quell'attenzione che tutti noi dobbiamo alle nostre Forze armate, alle donne e agli uomini in missione nel mondo, che rappresentano la Repubblica e i valori della Costituzione. Noi stiamo costruendo un piccolo percorso di riforma che serve a garantire meglio i loro diritti e a farlo nel rispetto dell'ordinamento militare. Penso che da questo punto di vista non possa e non debba esserci alcuna divisione partitica o politica, ma un impegno collettivo a cercare di fare, nel minor tempo possibile, il miglior lavoro possibile. In questo senso, anche per quanto riguarda l'articolo 2, che disciplina lo strumento del dispositivo militare, si tratta di un lavoro in corso che deve essere portato a termine.
Questa proroga, quindi, la consideriamo un messaggio al Governo per portare a termine il lavoro iniziato e l'auspicio che possiamo mettere in questa sede è di cercare di farlo nel minore tempo possibile per coronare un percorso molto lungo.
Dal punto di vista dei passaggi parlamentari, il bicameralismo che, purtroppo, spesso viene sottovalutato nel suo valore ci ha consentito, anche qui alla Camera, di correggere alcuni passaggi che c'erano stati al Senato. Ad esempio, al Senato avevamo segnalato l'assenza di un parere in Commissione ambiente sull'articolo 3, che riguarda un tema fondamentale per la Commissione ambiente. Qui, alla Camera, c'è stato questo parere e c'è stato un maggiore coinvolgimento di tutte le Commissioni. Ricordo che con l'articolo 3 arriviamo alla proroga di una misura importante, la delega di un provvedimento del 2001 sul delicato tema relativo alla nuova normativa sulle energie rinnovabili.
Ciò consente, comunque, di considerare il fatto che è necessario procedere, non solo per quanto riguarda questo tema ma anche per quanto riguarda gli altri provvedimenti che devono essere portati a termine, penso al PNIEC, penso alle comunità energetiche e alle altre questioni sulle quali dobbiamo essere in grado di completare quello che è necessario. La proroga, infatti, seppur necessaria in questa fase, non può però allungare i tempi per affrontare temi estremamente delicati come quelli delle energie rinnovabili e della transizione ecologica e digitale. L'abbiamo visto in questo collegamento ideale della discussione generale di oggi che ci ha consentito, col tema che abbiamo affrontato precedentemente, già di entrare nella discussione dell'articolo 3.
Saranno poi le dichiarazioni di voto a esprimerlo ma, nel riaffermare il nostro sostegno al percorso per quanto riguarda la realizzazione nel minor tempo possibile, ma, se necessario, con una proroga, di queste deleghe, la considerazione di fondo che vogliamo esprimere è quella di cercare di cogliere l'occasione per mandare avanti anche gli altri provvedimenti collegati a questi temi, che vedono un ritardo e che vedono la necessità di un completamento.
Come ultimo passaggio di questo intervento, auspichiamo che il fatto di prendere tutto il tempo necessario per costruire, su questi temi importanti, una riforma che sia condivisa il più largamente possibile, possa essere in qualche modo un incentivo, almeno una piccola spinta gentile, che ci possa aiutare a riflettere sul fatto che quando i percorsi di riforma sono condivisi sono percorsi di riforma che svolgono meglio la loro funzione di cambiare le regole che devono valere per tutti. Penso che ciò valga sicuramente in questo caso specifico, ma che valga sempre e sarebbe importante che anche su altri temi, su cui invece non si sta procedendo in questo modo, si adotti lo stesso metodo.