Esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità
Data: 
Mercoledì, 20 Maggio, 2015
Nome: 
Anna Rossomando

A.C 3008

Grazie, Presidente. Ministro, rappresentanti del Governo, colleghi, affrontare la questione di costituzionalità, la pregiudiziale sotto il profilo della ragionevolezza e della determinatezza è in questa sede, in questa occasione, molto stimolante e suggestivo, perché ci consente, nel respingerla, di affrontare un tema: quello dell'autonomia e dello spazio della politica, della valutazione politica. 
  Perché tutte le volte che si invoca il limite della ragionevolezza come il limite di legalità, il controllo di legalità certamente non è soltanto il controllo di natura penale ma anche di legalità del giudice delle leggi. Ecco noi pensiamo che questo provvedimento non soltanto sia assolutamente nei limiti della ragionevolezza, ma è un provvedimento in cui si esercita finalmente quella autonomia, quella discrezionalità della politica che ha un solo controllo che è quello dei cittadini e del voto dei cittadini. Entrerò nel merito rivendicando le scelte che sono state fatte, affrontando prima il tema della ragionevolezza. Allora intanto si è detto, si è sottolineato che questo provvedimento sarebbe irragionevole e anche, tra virgolette, «sbagliato», perché riterrebbe di affrontare il grande tema, il grande problema della corruzione solo con l'innalzamento dell'entità delle pene. 
  Questo non corrisponde a verità, non è la parte più importante del provvedimento; stiamo parlando comunque di aumenti di pene assolutamente ragionevoli e che hanno un ancoraggio nel giudizio, nella scelta del legislatore di dare una grande disvalore, che è unanimemente avvertito, ai reati di corruzione che non sono più soltanto reati che colpiscono l'imparzialità della pubblica amministrazione, ma sono una sorta di reato pluri-offensivo con un grande danno economico alla collettività, alla libertà del mercato, allo sviluppo del Paese. 
  Si è detto anche irragionevolezza con riferimento alla subordinazione dell'ammissione a patteggiamento e la restituzione del maltolto soltanto al corrotto; infatti, il corrotto è il recettore, diciamo così, ciò che noi abbiamo chiamato un po’ prosaicamente «giù le mani dal malloppo». Qui c’è una ragione assolutamente ragionevole, cioè l'interesse collettivo a recuperare le risorse pubbliche e ciò che alle risorse pubbliche è stato levato. 
  Si è detto questo con riferimento alla subordinazione della sospensione condizionale per i condannati con riferimento al pagamento del maltolto (tra l'altro, molti i casi nel nostro ordinamento) ed, infine, anche sull'attenuante per chi collabora. 
  Ecco, qui entra in campo proprio quello che ci viene addebitato, cioè l'aver fatto una serie di scelte proprio guardando non soltanto all'innalzamento delle pene ma, per esempio, a quell'efficacia preventiva e dissuasiva, che nasce da cosa ? Nasce da quello che la storia delle inchieste giudiziarie di questi ultimi anni ci insegna, che è esattamente al profitto di quel tipo di reato per la tipologia di quelle condotte, per la tipologia degli autori di quelle condotte che è giusto poter mirare e guardare. 
  Vengo alla questione della determinatezza con riferimento al falso in bilancio. Voglio dire che noi del Partito Democratico siamo molto soddisfatti e orgogliosi di avere reintrodotto il reato di falso in bilancio; è un reato che era stato dolosamente sottratto all'ordinamento, l'abbiamo introdotto in modo articolato, graduato e con una puntuale descrizione della fattispecie. In particolar modo, voglio dire che la sentenza citata dalla collega Santelli in realtà – dettaglio non trascurabile – ci dà ragione per il suo tracciato, anche perché conclude dichiarando non fondata l'eccezione che era stata proposta con riferimento a un caso molto simile; in particolar modo, ci indica un metodo, cioè che la determinatezza va stabilita in relazione a tutta la descrizione della fattispecie di reato e con riferimento a questo noi siamo assolutamente tranquilli: fatti materiali rilevanti con riferimento al dolo specifico e al fatto concretamente idoneo a indurre in errore. 
  Concludo, Presidente e colleghi, questo provvedimento ha molte parti molto importanti; per esempio, quelle che danno più poteri e concretizzano le funzioni dell'Anac. Noi abbiamo fatto tesoro dalla storia delle inchiesta del nostro Paese che hanno gettato una bruttissima luce e hanno danneggiato la nostra economia e stiamo facendo un'azione sistematica, unitaria e coerente di un complessivo programma per combattere questo fenomeno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).