Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 6 Settembre, 2023
Nome: 
Paolo Ciani

A.C. 536-A

Grazie, Presidente. Oggi, arriva in Aula questo provvedimento, in un giorno particolare. Infatti, esattamente tre anni fa, qui alle porte della nostra capitale, alle porte di Roma, veniva barbaramente ucciso Willy Monteiro Duarte, un giovane italiano di origine capoverdiana, medaglia d'oro al valore civile alla memoria, ucciso per un gesto semplice di umanità, quello di intervenire per difendere una persona in difficoltà.

Forse, è per quegli strani casi della vita che proprio oggi arriva in Aula un provvedimento a cui stiamo lavorando da molti mesi; un provvedimento per i giovani, un provvedimento, quello sul bullismo e il cyberbullismo, a cui abbiamo dedicato molto lavoro. Molto opportuno, peraltro, dopo un'estate drammatica, per le vicende che hanno riguardato i ragazzi e gli adolescenti; un'estate in cui i ragazzi adolescenti sono stati vittime e anche carnefici di gesti e reati tremendi.

Sono vicende distinte dalla norma di cui oggi ci occupiamo, ma che hanno connessioni di fondo importanti. La presenza e la comprensione della vita quotidiana e reale dei ragazzi, dei giovani, da parte degli adulti, fossero essi genitori, insegnanti o, più in generale, istituzioni.

Quando la cronaca ci mostra gli aspetti più drammatici e violenti della vita dei nostri ragazzi - è sicuramente la vicenda degli stupri di quest'estate, ma anche la storia di suicidi che talvolta riguardano giovanissimi - è come se ci si aprissero improvvisamente gli occhi su aspetti della vita dei giovani che non conosciamo o non vogliamo vedere. E su di essi è tuttavia chiara l'urgenza di conoscere e intervenire.

Durante l'intervento di inaugurazione dello scorso anno scolastico, il Presidente della Repubblica Mattarella ha fatto un lungo discorso. Da pochi giorni era morto un ragazzo, giovanissimo, suicida e il Presidente ha detto: “la sua morte ha colpito e commosso la pubblica opinione. Un ragazzo pulito, esasperato da angherie, insulti e minacce da parte di coetanei. Una vita spezzata dal bullismo! Fenomeni del genere sono purtroppo diffusi e interrogano non solo il mondo della scuola ma l'intera società. Desidero sollecitare una profonda riflessione sui fenomeni del bullismo e della sua forma telematica - il cyberbullismo - chiedendo un grande impegno per contrastarli con determinazione”. Fin qui le parole del Presidente Mattarella.

Presidente, questo fenomeno si è diffuso molto, in questi anni, nel nostro Paese, in Occidente, ed è un fenomeno, purtroppo, in grande crescita. Alcune ricerche rilevano che un giovane su quattro, tra i 6 e i 17 anni, almeno una volta nella vita ha subìto un episodio di bullismo. Il cyberbullismo è anch'esso in aumento e spesso i social network sono il principale strumento utilizzato per il cyberbullismo seguiti dalle chat, dai messaggi e dai videogiochi online. I ragazzi che subiscono bullismo o cyberbullismo spesso tacciono e non denunciano gli episodi. Secondo altri studi, solo il 5 per cento delle vittime lo segnala alle autorità competenti: peraltro, coloro che hanno sperimentato episodi di bullismo o cyberbullismo hanno maggiori probabilità di sviluppare difficoltà relazionali, di sentirsi depressi, soli e ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri suicidari. Ma anche i bulli possono spesso sviluppare problemi psicologici a lungo termine.

Spesso nell'opinione generale e dei ragazzi stessi, ma spesso anche degli adulti, si sottovaluta il fenomeno; spesso si pensa siano ragazzate. Ecco, non è così: in questa norma noi parliamo di violenza. Vorrei riprendere alcune definizioni: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore, il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori, ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo”; “l'aggressione o la molesta reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche e psicologiche, istigazione al suicidio all'autolesionismo minacce o ricatti furti o danneggiamenti, offese o derisioni”. Quelle che ho letto ora sono le definizioni di cyberbullismo e di bullismo che introduciamo in questa normativa.

No, Presidente, non si tratta di ragazzate o di scherzi; è violenza, violenza diffusa, rivolta soprattutto a giovani e giovanissimi. Quasi sempre, infatti, questa forma di aggressione vede come vittime i minori che frequentano le scuole o che sono coinvolti in attività di gruppo; normalmente, le vittime si sentono totalmente vulnerabili e incapaci di difendersi autonomamente. L'aggressione può essere fisica nei confronti di persone o beni di proprietà, oppure verbale, sia diretta sia indiretta. Ecco, questa normativa è una nuova disciplina che si inserisce nel solco tracciato dalla legge n. 71 del 2017, ad opera della nostra collega Elena Ferrara. Essa rafforza, oggi, la prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo attraverso una serie di nuove misure diversificate che mirano a prevenire il fenomeno e a rieducare i soggetti coinvolti in tali comportamenti aggressivi.

In quest'ottica, il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo istituito da questa normativa prevede la presenza di esperti dotati di specifiche competenze in campo psicologico, pedagogico, delle comunicazioni sociali e telematiche, nominati dai vari Ministeri di riferimento.

Sì, bisogna fare un focus specifico: dobbiamo ricordare sempre che, trattandosi di bambini e di ragazzi, la principale forma di prevenzione di atteggiamenti aggressivi deve restare l'esempio degli adulti. Ma non è sempre così e capita, sempre più spesso, che i piccoli crescano con modelli di riferimento violenti, sia nelle parole che negli atteggiamenti.

Sugli adulti va poi aggiunta una piccola nota specifica: quando soprattutto parliamo di cyberbullismo, si tratta di tecnologie in continua evoluzione e gli adulti arrivano sempre in ritardo. Colpisce molto parlare con i genitori di adolescenti, anche con i compagni di classe dei nostri figli, e capire quanto poco si conosca dell'evoluzione della tecnologia a disposizione dei ragazzi. Internet e cellulari sono diventati potenziali mezzi attraverso cui compiere o subire prepotenze e soprusi. E bisogna ricordare che tanti dei device utilizzati dai nostri ragazzi sono intestati ai loro genitori, che non controllano quello che fanno i loro figli. Mi colpiva rileggere alcune testimonianze in cui alcuni ragazzi vittime di bullismo raccontavano: per noi quando tornavamo a casa terminava tutto. Ecco, attraverso il bullismo online, quello che uno subisce a scuola ha una continuazione perenne e non si sa mai quando possa finire. Questo è un aspetto di cui dobbiamo tenere particolarmente conto.

Nel concludere - lo hanno detto i nostri colleghi - vorrei ricordare che questa legge ha conosciuto il contributo di tanti; è una legge che vedrà il nostro Parlamento unito nell'approvazione - e questo è molto importante, perché quando si fanno leggi così importanti è determinante lavorare insieme - dal momento che tanti hanno lavorato con passione e con grande competenza, come è stato detto. Per questo ringrazio molto gli altri relatori, ringrazio le Commissioni, i presidenti e ringrazio per la volontà di arrivare a un testo condiviso, perché, di fronte all'emergenza dei nostri giovani, non bisogna far valere le proprie posizioni ma una posizione condivisa. Credo che il nostro lavoro sarà un sostegno importante per i nostri ragazzi, per gli adulti e per le istituzioni che devono occuparsene.

Per questo motivo esprimo il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista sul provvedimento in esame.