A.C. 1491-A
Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Vice Ministro, premetto che il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento perché si pone nel solco di un processo che abbiamo contribuito ad avviare e di cui vorremmo vedere quanto prima il buon esito. Questo testo opera su due binari lanciati nella stessa importante direzione, quella di restituire pienezza alla libertà e al diritto fondamentale dei cittadini di partecipare alla vita democratica del Paese attraverso lo strumento del referendum.
L'articolo 1 si limita, per così dire, ad aspetti molto pratici, ma niente affatto secondari, relativi alle richieste di referendum. In particolare, esso dispone la possibilità, per l'Ufficio centrale per il referendum, di avvalersi temporaneamente di personale aggiuntivo per consentire l'espletamento delle operazioni di verifica delle sottoscrizioni dei referendum richiesti dopo il 31 ottobre 2021. Com'è noto, negli ultimi anni vi è stato un positivo attivismo rispetto alle iniziative referendarie, soprattutto grazie alla possibilità di raccogliere online le sottoscrizioni.
Questa novità, se, da un lato, ha agevolato la partecipazione di tanti cittadini, a partire da coloro che hanno difficoltà o disabilità motorie, dall'altro lato, ha portato con sé due conseguenze di una certa rilevanza: l'aumento dei quesiti annunciati e la convivenza di due modalità differenti di raccolta delle firme, ciascuna con le proprie procedure di verifica e controllo dell'autenticità. Ed è dunque per superare queste difficoltà organizzative che si rende oggi indispensabile il potenziamento dell'Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione.
L'articolo 2 riguarda uno strumento dalla fortissima portata innovativa, la piattaforma referendum online. Facendo un passo indietro, la piattaforma nasce per rispondere a un'esigenza precisa, sollevata, peraltro, anche in seno al Comitato dei diritti umani dell'ONU, ossia la necessità di superare le irragionevoli restrizioni che, inevitabilmente, derivano dalla modalità di raccolta cartacea delle firme per il referendum, con tutto ciò che ne consegue in termini di moduli da compilare, documenti e burocrazia.
E poi i costi, poiché queste modalità comportano spese che limitano ulteriormente la capacità di iniziativa di cittadini e associazioni meno organizzate e strutturate. Come anticipato poc'anzi, vi è un vero e proprio tema di accessibilità e partecipazione delle persone con mobilità ridotta. Per questi motivi, con la legge di bilancio 2021, si decise di istituire la piattaforma per aggiornare le modalità effettive di esercizio di questo fondamentale strumento di democrazia diretta.
La piattaforma, però, non è ancora operativa, nonostante tutto il tempo trascorso, e con questo provvedimento, che all'articolo 2 attribuisce al Ministero della Giustizia la titolarità della piattaforma e la possibilità di avvalersi della Sogei per la sua gestione, l'intenzione chiara è quella di compiere quei passi decisivi in avanti che gli italiani si aspettano dal legislatore, perché adeguare uno strumento di partecipazione alle possibilità che ci offre la tecnologia non è soltanto un modo per stare al passo con la modernità. Piuttosto deve essere avvertito come una maniera per tenere viva la Costituzione e tutto ciò che essa prevede in tema di esercizio dei diritti politici dei cittadini.
Quando, nell'estate del 2021, questo Parlamento permise, per la prima volta nella storia, di firmare con SPID referendum e iniziative popolari, pensammo tutti di avere contribuito ad una grande conquista collettiva. Oggi, signor Presidente, come detto, è necessario fare un nuovo passo avanti in questo senso. Credo convintamente che l'operatività della piattaforma, che speriamo sia davvero molto prossima, possa rappresentare un'opportunità per la nostra democrazia, uno stimolo per riportare i cittadini a sentirsi più coinvolti e partecipi alle decisioni pubbliche.
Credo sia un'opportunità anche per i partiti e per i movimenti politici, che non sempre dimostrano di credere nella partecipazione popolare come strumento per assumere decisioni importanti. Insomma, penso che novità come queste possano servire anche, o forse soprattutto, al sistema politico nel suo complesso, che spesso dimentica qual è la sua fonte di legittimazione e, anzi, talvolta commette l'errore di credere di poter prescindere dall'opinione, dalle indicazioni, dalla volontà dei cittadini.
Al contrario, credo che la politica debba ritrovare un po' di coraggio e debba mettere da parte la paura, se così si può dire, di mettersi in discussione una volta di più. Quello di oggi è un provvedimento importante per queste ragioni, perché ci riavvicina a logiche di prossimità, coinvolgimento, partecipazione, di cui si è spesso pensato di poter fare a meno.
Rinnovando l'auspicio che il Governo tenga fede agli impegni che ha preso, quindi, dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico.