Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 15 Maggio, 2025
Nome: 
Simona Bonafè

A.C. 2329-A

Grazie, Presidente. Vede, se fossi una professoressa, Presidente, le direi che la collega Bordonali ha, come dire, forse sbagliato un po' il tema. Perché ha parlato di tutto, ha parlato del processo a Salvini, ha parlato di tante cose ma, diciamo, che ha parlato dell'Albania così, in maniera un po' affrettata. Forse capisco l'imbarazzo e, come dire, proverò io a tornare un po' sul tema del decreto che stiamo per votare. Lo ricordo ai colleghi - lo ricordo anche al Sottosegretario Molteni - era il febbraio del 2024 quando quest'Aula ha licenziato il Protocollo fra Italia e Albania per la realizzazione dei centri. E, insomma, quando a distanza di poco più di un anno il Governo presenta un nuovo decreto sui centri in Albania, che modifica radicalmente il vecchio decreto, il decreto precedente, beh, bisognerebbe avere il coraggio e, la dico così, anche forse con un po' l'umiltà di chiamare le cose col loro nome e, quindi, di ammettere che avete fallito, di ammettere che c'è stato un fallimento, che quello che era stato presentato dalla Presidente del Consiglio come un modello, che tutta Europa ci avrebbe copiato, si è trasformato in un grandissimo flop.

Devo dire, Sottosegretario - me lo riconoscerà, ce lo riconoscerà - che siamo stati facili profeti, perché avevamo detto fin dall'inizio che questi centri che, nelle intenzioni del Governo e nelle parole dei colleghi di maggioranza che ho sentito prima, avrebbero dovuto risolvere il problema dell'immigrazione irregolare nel nostro Paese, noi lo avevamo detto che non avrebbero potuto funzionare. Avevamo detto che si trattava di un progetto che non sarebbe servito a nulla, se non alla propaganda del Governo Meloni, pagata però, purtroppo, cara con i soldi dei contribuenti italiani.

E non avrebbero funzionato, innanzitutto, per i numeri, che sono difficilmente piegabili all'esigenza di raccontare in tutti i modi un successo, come state facendo. Perché anche a regime, anche nella versione originaria del Protocollo, noi stiamo parlando di strutture che avrebbero trattenuto, nella migliore delle ipotesi, il 2 per cento dei migranti che arrivano ogni anno nel nostro Paese e che, quest'anno, sono pure aumentati rispetto agli anni precedenti.

C'è però un dato - e lo voglio citare - che più di tutti dà l'idea di questa follia costosissima, sia in termini economici, ma anche in termini di rispetto dei diritti umani. In un giorno di ottobre del 2024 arrivavano sulle nostre coste 1.600 persone. I migranti prelevati, nello stesso giorno, dalle navi italiane e portati in Albania erano 16, peraltro, poi, riportati in Italia. Stiamo parlando di questi numeri: in un giorno arrivano 1.600 migranti, in Albania ne vengono portati 16.

Noi stiamo parlando di un progetto che era nato già fallito. E, invece di ammettere il fallimento politico, avete prima dato la colpa ai magistrati, che non hanno fatto altro che il loro lavoro, non applicando norme in palese violazione con le regole europee, poi avete messo la lista dei Paesi sicuri in un decreto, facendo il gioco delle tre carte, ma non cambiando, di fatto, la sostanza. E siete arrivati, con un emendamento a un decreto che parlava di tutt'altro, persino a spostare le competenze per la convalida dei trattenimenti dei migranti dalle sezioni specializzate dei tribunali alle Corti d'appello, cioè avete addirittura distorto il sistema giudiziario. Ma siccome la realtà è più dura e più testarda della propaganda, i centri in Albania, nonostante tutto quello che avete fatto, non hanno funzionato lo stesso. Ed ecco che arriva l'ennesima toppa, nel disperato tentativo di far funzionare un modello, perché con questo decreto, che è l'ottavo che voi presentate, di fatto cambiate i destinatari che potranno accedere alle strutture e, non sapendo più cosa fare, siete arrivati proprio lì.

Quindi, in Albania arriveranno non più i migranti prelevati in acque internazionali da navi militari italiane e selezionati in base alla provenienza da Paesi sicuri, al fatto di essere uomini, maggiorenni e non vulnerabili, per essere poi destinatari delle procedure accelerate di frontiera. Ecco, non arriveranno loro in Albania. Adesso, in Albania andranno i migranti trasferiti direttamente dai CPR in Italia, quindi persone già presenti nel nostro Paese, la cui richiesta d'asilo è già stata respinta, che sono già trattenute nei CPR e che sono destinatarie di un provvedimento di espulsione convalidato e, quindi, in attesa di essere espulse.

E, peraltro, andranno in Albania con criteri che noi ancora, sinceramente, non abbiamo capito e probabilmente non capiremo, perché non esistono criteri. E qui però - lo dico, Sottosegretario - viene giù purtroppo la maschera della vostra operazione propagandistica e del vostro approccio ai temi dell'immigrazione.

Eravate partiti con il blocco navale che sapevate essere inapplicabile ma, di fatto, ci avete fatto una campagna elettorale sopra; poi con un decreto per inseguire su tutto il globo terracqueo i trafficanti di esseri umani, e l'unico che avete beccato, tale Almasri, lo avete riportato a casa con gli onori di Stato, e dopo che avete provato a giustificare l'enorme spreco di risorse pubbliche dei centri in Albania con l'effetto deterrenza - ovvero con il fatto che i migranti, sapendo di rischiare di finire in Albania, non sarebbero nemmeno partiti -, beh, ci venite a dire che in Albania ci portate persone che erano già presenti nel nostro Paese. Ma di quale effetto deterrenza stiamo parlando? Che poi, colleghi, guardiamoci negli occhi, Sottosegretario, diciamola tutta: ma voi veramente pensavate che a un migrante che parte dal Mali, dal Sudan, dal Niger, da Paesi dove in corso ci sono guerre civili, attraversa il deserto e mezza Africa, sale su un barcone, rischia torture e rischia la vita in mare possa provocare, su tutto questo, un qualsivoglia effetto deterrente il fatto di non arrivare in Italia ma di arrivare in Albania? Ma siamo seri, stiamo parlando di persone, siamo seri.

Ecco, una volta che il bluff della deterrenza è venuto giù, la domanda, devo dire, sorge spontanea, perché se i migranti da rimpatriare non sono quelli che devono ancora arrivare nel nostro Paese ma sono quelli che già sono in Italia - e lo dico, non prendeteci per fessi -, non sono quelli che hanno commesso reati, perché quelli che commettono reati vanno direttamente in carcere. Quindi, se quelli che dovete rimpatriare sono già in Italia, ma perché li dobbiamo portare in Albania per rimpatriarli e non possiamo fare la stessa cosa noi in Italia? A meno che non vogliate farci credere che la grande innovazione di questo progetto stia proprio nell'andirivieni di navi che portano i migranti dall'Albania all'Italia, dall'Italia all'Albania, dall'Albania all'Italia e avete pure dovuto, con un emendamento, cambiare il decreto perché, fino a prima, dovevate riportarli in Italia per poi rimpatriarli.

Insomma, tutto questo per dire che la verità è anche qui più forte della vostra propaganda, cioè le procedure di rimpatrio non c'entrano nulla con il Protocollo con l'Albania. Per essere rimpatriati non servono e non sarebbero comunque serviti modelli fantasmagorici in Albania, ma accordi con i Paesi d'origine. Sarebbe stata necessaria qualche intervista in meno del Ministro degli Affari esteri e qualche accordo di rimpatrio in più che, infatti, sono limitati rispetto al numero di migranti con foglio di via. Insomma, non serviva un decreto in più, serviva invece un po' di realismo in più.

Ora, il modello di gestione dell'immigrazione che tutta Europa ci avrebbe dovuto copiare, alla fine, bisognerebbe che avreste il coraggio di dire che si è rivelato sì un modello, ma un modello di spreco di risorse, un miliardo di soldi dei contribuenti italiani che avrebbero potuto essere spesi per la sanità pubblica, per abbattere - lo dico - davvero le liste d'attesa in quel decreto fuffa che anche ieri la Presidente del Consiglio qui, nel question time alla Camera, ha omesso di ricordare che era a risorse zero, per mettere un po' di soldi in tasca in più ai cittadini, per fare magari vere e proprie politiche di cooperazione con i Paesi dai quali questi migranti partono e non con scatole vuote, come il Protocollo Albania. Questo provvedimento, oltre che costoso, è anche totalmente inutile. I CPR in Italia - modelli che, sia chiaro, noi contestiamo perché lesivi dei diritti delle persone - hanno più posti disponibili di quelli occupati, senza contare le centinaia di Forze dell'ordine, che noi ringraziamo, che avete tenuto a presidiare centri vuoti anziché le nostre città e le nostre periferie per un anno intero, un anno di menzogne.

I centri dovevano essere pronti a maggio, io ricordo bene andammo con i colleghi Amendola, Orfini e Mauri e mi ricordo bene che allora trovammo, sostanzialmente, una palude. A giugno dello scorso anno, guarda caso il giorno prima delle elezioni europee, andò la Presidente del Consiglio a dire che i centri sarebbero partiti presto, evidentemente per prendere qualche voto in più alle europee. Nel frattempo, le strutture all'interno dei centri andavano avanti con deroghe rispetto alle procedure normali di assegnazione degli appalti, con affidamenti diretti senza il minimo di trasparenza.

Adesso sono state portate 48 persone, lo ricordava qualcuno prima. La Presidente del Consiglio ha detto, solo qualche giorno fa, che è stato rimpatriato ben il 25 per cento dei migranti mandati in Albania, questo per dimostrare il successo delle sue politiche ma sa benissimo la Presidente del Consiglio e sappiamo benissimo tutti noi che quei migranti sarebbero stati ugualmente rimpatriati, anche se fossero rimasti reclusi in Italia e che il 25 per cento in termini assoluti è uguale a 9 migranti. Un miliardo per 9 migranti in un anno, vergogna.

 Concludo, Presidente. Insomma, avete allestito un bel set propagandistico dall'effetto nullo. Se volevate fare patrioti per davvero, dovevate allora sì chiedere in Europa un sistema di gestione comune, il superamento del principio del Paese di primo approdo, non inventarvi soluzioni impraticabili in uno Stato terzo. Se volevate combattere l'immigrazione irregolare - fenomeno per carità complesso, lo capiamo anche noi -, beh non c'era bisogno di prendere in giro gli italiani e di spendere un miliardo. Servivano politiche sui corridoi umanitari, sugli ingressi legali veri, non le quote farsa che avete programmato nel decreto Flussi, in un Paese, il nostro, che tra qualche anno - l'avete scritto voi nel DEF - avrà problemi di sostenibilità delle pensioni di fronte all'inverno demografico.

 Chiudo, Presidente. Del resto, per voi tutto è propaganda ma la dico così Presidente. Questa maggioranza vive in un perenne reality show che ha solo un obiettivo, che è quello di ottenere il favore del pubblico e non dare soluzioni che poi in questo caso sarebbero state anche più facili del previsto: chiudere i centri e chiedere scusa agli italiani.