Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Stefania Pezzopane

A.C. 1004

Grazie, Presidente. Una giornata davvero strana: abbiamo dovuto ascoltare le scuse di un parlamentare della maggioranza, poi le invettive di un'altra parlamentare di maggioranza e poi ancora un intervento molto ragionevole, ma molto in contrasto. Sembrava di ascoltare il dottor Jekyll e mister Hyde. Allora, invece, in una discussione su un provvedimento così delicato ed importante ci saremmo aspettati un confronto serrato, vero, anche perché noi non ci sottraiamo e non ci siamo sottratti dall'impegno e dalle responsabilità. In quest'Aula sono intervenute autorevoli figure del Partito Democratico, che hanno ricoperto ruoli di Governo e non si sono certo messi a voltare le spalle alle cose che abbiamo fatto o che sono accadute.

Ma non ci potevamo certo sottrarre in questa discussione dal constatare le novità sia della politica di questo Governo sia dell'avvicendarsi tormentato degli sbarchi, delle morti, dei bambini che arrivano sulle nostre coste ormai cadaveri. C'è una bellissima frase di un grande scrittore, Tahar Ben Jelloun, che dice: siamo sempre lo straniero di qualcun altro, e imparare a vivere insieme significa lottare contro il razzismo. Sì, forse questo sfugge a molti di voi, purtroppo, che siamo sempre lo straniero di qualcun altro, che siamo stati lo straniero di altri tempi, di altri popoli, quando i nostri nonni partivano con la valigia chiusa dai lacci, la valigia di cartone. Ci siamo dimenticati di tante cose della nostra storia, e oggi siamo qui, così, pensando che magari questo Parlamento è un luogo dove non si debba nemmeno più parlare.

E qualcuno si permette, invece, di entrare nel merito del provvedimento e di confrontarsi sulle questioni spinose che abbiamo posto, anche con emendamenti ragionati, che potevate tranquillamente prendere in considerazione ed approvare. Non vi siete voluti cimentare con la questione e vi siete abbandonati a delle invettive nei confronti del Partito Democratico, che hanno avuto, poi, il risultato di renderci forti e uniti a rispondervi. Noi non vi consentiremo di fare quello che fate sulla rete; noi non vi consentiremo, qui, in Parlamento, di fare i troll; non vi consentiremo di raccontare fake news.

Noi qui, ogni volta che direte una cosa non vera, ve la rintuzzeremo. Racconteremo da qui al Paese la verità delle cose. E lo faremo con molta serenità e con molta tranquillità, perché siamo francamente sbalorditi da questo mix di buonismo, giacobinismo, nichilismo, da questa voglia distruttiva di far vedere che siete i primi della classe, e quindi dovete necessariamente dire che tutto quello che è avvenuto prima era l'apocalisse. Invece non è così, perché poi siete combattuti e ci dite che questo provvedimento è in realtà un provvedimento in continuità; e allora non c'è una rivoluzione in atto, se il provvedimento è in continuità. Noi pensiamo che questo provvedimento poteva essere migliorato, che accompagnare alla misura che avete deciso, confermando, appunto, in continuità una scelta di precedenti Governi, con degli interventi definiti sui diritti umani, avrebbe rafforzato il ruolo dell'Italia, il ruolo del nostro Paese, e avrebbe reso possibile un confronto tra le forze politiche che non fosse come quello che avete voluto voi determinare, una sorta di capricciosa definizione e autodefinizione di meriti che francamente non avete.

E poi avete rimarcato le nostre divisioni, ma, francamente, guardatevi allo specchio. Leggo continue dichiarazioni su TAV, su TAP, su qualsiasi degli argomenti importanti della gestione politica di questo Paese, in cui dite tutto e il contrario di tutto. Mi viene in mente di chiedere quando mai riusciremo ad avere sul banco del Governo la nostra Ministra per il Sud, di cui non si hanno notizie. Mi chiedo se in questi giorni di così alte temperature stia calcolando i picchi di PIL (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) dovuti all'uso imponente dei condizionatori. Se questa stagione così calda è calda come quella di due anni fa, in cui, quando c'era il Presidente Renzi, lei dovette attribuire l'aumento del PIL ai condizionatori, oggi, come Ministro del Sud, dice la stessa cosa? Cosa ci dice sul Sud e sui provvedimenti che il Sud si aspetta? Nel Sud ci sono gli sbarchi, in quelle isole ci sono tanti problemi. Quali sono le risposte?

Certo, in mancanza di risposte, in mancanza di calcoli sul PIL e in mancanza di definizione precisa del ruolo dei condizionatori d'aria nella politica economica del nostro Paese, venite a raccontare quanto noi siamo divisi. Non vi preoccupate delle nostre divisioni, noi ce le gestiamo e vi sorprenderemo; preoccupatevi delle vostre, perché siete voi a governare, e le vostre divisioni comportano un blocco su tutto, su ogni cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Su niente si va avanti. E allora mi chiedo se sul tema dei diritti umani voi ve la possiate cavare semplicemente dicendo che ve ne occuperete, come quando sul decreto terremoto ci avete detto che vi sareste occupati nel milleproroghe di alcune proroghe, e poi queste proroghe, ivi compresa quella importantissima per le deroghe per l'anno scolastico, non l'abbiamo trovata nel milleproroghe. E forse, quando arriverà in Senato, sarà troppo tardi per dare un'indicazione alle scuole dei piccoli borghi terremotati di poter agire e di non violare i diritti di quei bambini

E allora vi chiedo una maggiore attenzione, un maggior rispetto: noi non ci faremo mettere i piedi sopra da nessuno. Noi non sopporteremo un atteggiamento così irrispettoso come quello che purtroppo in più momenti ci avete presentato nella giornata di oggi. E voglio concludere questo intervento, invitandovi davvero a non buttarla in caciara, perché qui non ci sono persone disattente, non ci sono persone che non sanno quello che accade e quello che è accaduto, e non ci sono nemmeno persone che si spaventano di fronte a queste vostre invettive. È proprio per questo, siccome noi serenamente non ci spaventiamo, così come prima ho ricordato Tahar Ben Jelloun, oggi in conclusione voglio ricordare don Lorenzo Milani: lo voglio ricordare a chi si riempie la bocca di morale, di etica, magari quando siamo di fronte a dei diritti civili; voglio ricordarlo a chi si riempie la bocca quando recita il Vangelo, per poi non osservarlo quando ci sono bambini che muoiono nel totale, assoluto scherno di ministri e sottosegretari. Diceva don Lorenzo Milani: se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro; gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri. È proprio così: la patria è una cosa grande, la patria è una cosa bella, la patria non è il luogo del razzismo, non è il luogo ove si sottovalutano i diritti umani, non è il luogo ove superficialmente si accetta che sulle nostre coste arrivino dei piccoli cadaveri in maglietta rossa.