Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Anna Ascani

A.C. 1004

Presidente, riprendo dalla fine dell'intervento del mio collega De Filippo, perché oggi è accaduto in quest'Aula qualcosa di paradossale. Siamo stati abituati per cinque anni, nella scorsa legislatura, a fare e a sentire dichiarazioni di voto sui provvedimenti che spiegavano perché un gruppo politico votava o non votava un singolo provvedimento, che entravano nel merito, che spiegavano le criticità o, al contrario, se gruppi di maggioranza, punti di forza di quello che il Governo veniva a proporre al Parlamento e che il Parlamento era chiamato a votare.

Ecco, in quest'Aula oggi noi abbiamo ascoltato una dichiarazione di voto che era semplicemente un'aggressione da parte della forza di maggioranza relativa in questo Parlamento a una forza d'opposizione per una ragione banale perché era difficile per i nostri colleghi del MoVimento 5 Stelle, che per anni hanno voluto darci lezioni sul tema, come su molti altri, dire qualcosa di diverso dall'espressione che ormai pensano di poter utilizzare per tutto, l'espressione che è diventata popolare anche sui social: “e allora il PD?”. Ecco, cari colleghi - attraverso di lei, Presidente, mi rivolgo ai colleghi che stanno al Governo e che oggi occupano i banchi della maggioranza - non vi basterà per governare il Paese continuare a ripetere “e allora il PD?” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché il Paese ha bisogno di risposte concrete su temi concreti che toccano la vita quotidiana delle persone. Quindi, cominciate da oggi ad imparare la lezione: la prossima dichiarazione di voto fatela sui temi che proponete al Parlamento, non parlando di quello che ha fatto il mio partito, anzi che orgogliosamente ha fatto il mio partito. Prendetevi la responsabilità di essere al Governo perché, non so se vi è arrivata la notifica su Facebook, ma oggi voi governate il Paese e avete la responsabilità delle vostre azioni anche quando vi imbarazzano, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle, anche quando vi imbarazza dover far vostra la linea di Salvini. Sì, oggi voi siete al Governo e voi avete questa responsabilità. Noi abbiamo fatto una dichiarazione di voto chiara: abbiamo detto che non parteciperemo al voto per una ragione banale ossia perché il Governo si è rifiutato di accogliere alcuni emendamenti che solo qualche anno fa il MoVimento 5 Stelle avrebbe potuto proporre a quest'Aula e che oggi fa finta invece di non conoscere e fa finta di non sentire nel silenzio più totale e imbarazzato di nuovo di quelli che allora erano all'opposizione e che oggi sono al Governo e che sembrano aver cambiato idea su tutto, sostanzialmente su tutto. Erano emendamenti che proponevano semplicemente di avere l'UNHCR a bordo delle navi e sui campi; emendamenti che proponevano di avere personale preparato - ripeto: preparato - al primo soccorso: perché no? Perché no, perché il Governo non ci ha dato una risposta? Perché i nostri colleghi della maggioranza non hanno sentito la responsabilità di motivare il no a questioni in fondo così condivisibili che tutto il Parlamento dovrebbe condividere? Quindi capisco l'imbarazzo di chi, nel fare una dichiarazione di voto, non ha potuto far altro che aggredire il mio partito. Tuttavia il mio partito ribadisce la sua posizione: non parteciperemo al voto perché non ci avete dato risposta su alcuni temi semplici ma per noi assolutamente cruciali. E guardate la discussione che stiamo facendo fa il paio con tutte le altre su questi temi: prendiamo, ad esempio, la questione dei porti. Abbiamo discusso per settimane di porti aperti e porti chiusi e poi il Ministro competente ci è venuto a dire che i porti non erano chiusi perché non si possono chiudere; mentre l'altro Ministro, il Ministro dell'Interno Salvini, dalla riviera ci faceva sapere che lui aveva chiuso i porti e che ormai l'unico problema restava il caldo africano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) dimostrando e mostrando al Paese quella faccia dura, quel razzismo di cui va orgoglioso. Quei porti non sono chiusi, eppure voi raccontate agli italiani in modo propagandistico che li avete chiusi perché ormai avete assunto la capacità di dire tutto e il contrario di tutto e non vi preoccupa il fatto che in due mesi 1.500 persone abbiano perso la vita; non vi interessa; non vi preoccupa: a voi preoccupano i sondaggi, a voi preoccupa vedere come reagisce la pancia degli italiani agli atti irresponsabili che state portando avanti. Ma ci sono 1.500 vite che non ci sono più, non sono numeri sono persone e di quelle persone dovreste avere rispetto non solo quando parlate in quest'Aula ma anche quando fate dichiarazioni contraddittorie al di fuori, cercando di sollecitare la pancia delle persone perché a quelle persone non sapete dare risposte ai problemi concreti, ai problemi reali perché poi sempre lì si torna. La verità è che il MoVimento 5 Stelle è in grande difficoltà perché quella propaganda da riviera di un Ministro dell'Interno che continua a dirci che ha fermato l'immigrazione, di quel Ministro dell'Interno che continua a far propria una politica di vera e propria xenofobia, che continua a far diventare il Paese qualcosa che non è mai stato, perché l'Italia ha una storia di accoglienza e di civiltà e all'Italia non appartengono quelle parole e quello stile, ecco il MoVimento 5 Stelle deve inseguire.

Il MoVimento 5 Stelle si è reso conto che il decreto disoccupazione targato Di Maio non gli è bastato per recuperare un po' di consenso, per recuperare qualche pagina di giornale; non gli è bastato inseguire sui temi che dovevano essere più cari al MoVimento che pure alle ultime elezioni ha preso il 32 per cento dei voti di fronte al solo 17 per cento di chi oggi nei fatti guida tutte le politiche del Governo, perché questo è. Dunque, è chiaro di nuovo che in dichiarazione di voto si fa l'unica cosa possibile, cioè si attacca il Partito Democratico ma non è così che si governa un Paese, cari colleghi, non è così perché le persone aspettano che voi manteniate le vostre promesse, che voi siate conseguenti rispetto all'idea che avete fatto passare in un mese di campagna elettorale in cui avete detto a tutti che avreste risolto tutti i loro problemi e, invece, quali sono stati i primi atti del Governo, atti concreti dico, non propaganda, non tweet, non video su Facebook o foto su Instagram: quali atti avete fatto? Avete licenziato 7.000 insegnanti - questo avete fatto - avete cancellato - ripeto: cancellato - l'obbligo vaccinale per i bambini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) mettendo a rischio i bambini più fragili, dopo aver detto che vi sareste occupati degli ultimi. La vostra teoria è una sola: prima ai primi e ci dimentichiamo completamente degli ultimi. Questi sono gli atti concreti che state portando avanti e certo che avete bisogno della propaganda per coprire tutto questo e certo che avete bisogno della propaganda per inseguire ciò che Salvini sta facendo, ma il Paese di nuovo aspetta risposte; il Paese aspetta il reddito di cittadinanza che avete promesso ma che non farete mai; il Paese aspetta che abbassiate le tasse come avete promesso e come non farete; il Paese si aspetta verità perché, quando sedete sui banchi del Governo, la vita cambia: non potete più permettervi di governare a slogan, non potete più permettervi di governare ad hashtag e allora, colleghi, fatemelo dire come lo direste voi. Fatemelo dire come lo direbbe il nostro Ministro dell'Interno: cari colleghi, la pacchia è finita! È finito il tempo della propaganda, cominciate a governare.