Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Franco Vazio

A.C. 1004

Grazie, Presidente. Tranquillizzo il collega, perché non è mia intenzione parlare né delle guerre puniche, né di argomenti che non c'entrano nulla con il presente decreto. È mia intenzione, però, fare qualche riflessione su come il Governo, il MoVimento 5 Stelle e la Lega stanno portando avanti politiche, narrazioni e propaganda in una maniera sconsiderata. Vede, signor Presidente, noi ogni giorno leggiamo dichiarazioni roboanti del Ministro dell'Interno sul tema del blocco dei flussi migratori, ma bisogna spiegare, non per raccogliere qualche voto in più, ma magari per spiegare a qualche collega che è rimasto un po' distratto, che nel 2016 gli arrivi sono stati 181 mila, nel 2017 sono stati 119 mila e nei primi sei mesi di quest'anno sono stati solo 13 mila. E questa non è fortuna, Presidente, questo non accade per caso; accade per effetto di politiche messe in campo dai Governi Renzi e Gentiloni, dal Ministro Minniti in particolare. Non accade per fortuna, collega.

Noi abbiamo assistito ad una campagna elettorale dove MoVimento 5 Stelle, ma soprattutto Lega Nord, ci ha spiegato che, nel momento in cui avesse vinto le elezioni, avrebbe iniziato un'attività di rimpatrio della dimensione di 10 mila unità ogni mese. Noi oggi siamo alla fine di luglio, sono passati quattro mesi: mi attenderei 40 mila rimpatri. Ebbene, invece saranno qualche decina, forse. Questo è il tema della distanza tra quello che si dice e quello che si fa.

Noi abbiamo i fatti che parlano, perché, Presidente, quando nel 2017 abbiamo introdotto il famoso decreto immigrazione, che fu definito come un qualcosa di inutile, anzi, di dannoso, ebbene, quando intervenni in Aula per spiegare le ragioni fondanti di quel decreto, oggi, rileggendo quei passi, trovo che quelle spiegazioni e quei passaggi siano fondamentali ancora oggi per spiegare quali erano e quali dovevano essere le politiche di contrasto e di regolazione di quei flussi. Signor Presidente, avevo detto che il fenomeno migratorio ha da sempre caratterizzato la storia dell'umanità, ma la nostra fase storica ne stava vivendo la drammaticità, le contraddizioni e le sfide in maniera eccezionale, e così sarà ancora per numerosi anni.

Nessun Paese dell'Europa o del mondo può dirsi e considerarsi estraneo o indifferente, ed è quindi naturale, necessario e urgente interrogarsi su quali strumenti utilizzare, quali soluzioni determinare per affrontare questi drammi, i problemi e anche le sfide che questo fenomeno produce e induce. Sono tre le direttrici fondamentali su cui concentrare gli sforzi: l'impegno a fermare e ridurre i flussi, l'azione di contrasto nei confronti dei trafficanti di uomini e i controlli delle frontiere, accoglienza intesa come sistema e gestione delle strutture e, dall'altro, accoglienza per chi scappa da guerre e violenza e rimpatrio per chi non ha diritto di restare. Per quanto riguarda la prima direttrice di intervento, che noi tutti sappiamo per i dati che ci vengono quotidianamente forniti, la partita si gioca e si dovrà giocare in Africa.

Questa partita noi l'abbiamo giocata e i risultati sono in quei numeri che vi ho appena letto, ma il decreto che abbiamo approvato e che è andato a incidere su quei temi ha affrontato anche e soprattutto i veri temi della questione, cioè la gestione dei centri di accoglienza, che noi ci siamo trovati, non li abbiamo realizzati noi. Questi centri nascono da un'esperienza che ha radici forti soprattutto nel Governo di centrodestra, guidato, per quanto riguarda il Ministero dell'Interno, dalla Lega. Non è che fosse un ufo quello che andò a Dublino a sottoscrivere quel tipo di accordo, non era un ufo quello che ha iniziato a gestire quei centri di accoglienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E noi, per la prima volta, abbiamo detto che quegli scandali dovevano terminare, noi, attraverso un'indagine conoscitiva della Commissione di inchiesta sui centri di accoglienza, abbiamo posto all'attenzione questi temi e abbiamo chiesto che venisse posta all'attenzione dell'Anac la gestione di questi centri, e così è stato.

Velocità di procedure per quanto riguarda gli accertamenti e lo stato di profughi, potenziamento delle strutture e degli uomini. Queste scelte intervengono su scelte di altri, che sono figlie del passato, sono figlie della Lega. Noi non siamo quelli che abbiamo sottoscritto Dublino III. Dublino III è quell'accordo internazionale che impone ai Paesi di prima accoglienza l'identificazione e la gestione di coloro che sbarcano. Ebbene, noi abbiamo subito quel tipo di accordo, e quel tipo di accordo è immodificabile; e oggi chi si oppone alla modifica di quell'accordo sono proprio quei Paesi che voi ritenete a voi amici, che voi ritenete a voi vicini, sono il blocco di Visegrad, questo è il tema. E allora la distanza tra quello che dite e quello che fate è veramente enorme. Si dice una cosa e se ne fa un'altra, si racconta una storia e poi si razzola in maniera diversa. Non è solamente, Presidente, il fatto che noi si parli per il gusto di parlare, però, quando si sentono sia il MoVimento 5 Stelle che la Lega darci delle lezioni di moralità, di comportamento, un po' di risentimento in noi viene.

Quando noi sentiamo il MoVimento 5 Stelle che ci racconta di trasparenza, di chiarezza, di comportamenti ineccepibili, e poi non risponde ripetutamente a interrogazioni che noi facciamo sui temi che lo hanno colpito, sul tema della trasparenza e della correttezza, abbiate pazienza, Lanzalone è mica figlio del PD, quello scempio che è avvenuto, quella pentola che è stata scoperchiata, una persona che, 83 giorni prima della formazione del Governo, ci dice chi farà parte del Governo. Ma perché non rispondete? Perché non viene il Ministro a dirci il perché è successa una cosa di questa natura?

Ma questo ragionamento vale anche per la Lega, abbiate pazienza: perché la narrazione e la propaganda ci dicono una cosa, Roma ladrona; e poi un minuto dopo ci dimentichiamo, ci si dimentica di quello che avviene. E allora non ci viene detto, il Ministro dell'Interno, allora segretario e oggi segretario, non ci dice che fine hanno fatto i 49 milioni: non è un problema di restituirli o di non restituirli, è il problema di chi sa certamente che quei soldi erano sul conto della Lega e oggi non ci dice dove siano finiti. È il fatto che oggi ci viene a dire che quell'inchiesta dev'essere bloccata dal Presidente della Repubblica, ci dice che sono spesi male i soldi del pubblico ministero che va a cercare… Va a cercare queste cose. Sì, signor Presidente. Dobbiamo passare dalla propaganda alle soluzioni: serve al Paese e serve ai nostri figli. Vedete, concludo con una riflessione: certamente le violenze ed il razzismo sono frutto di tanti errori, ma certamente sono frutto soprattutto di una propaganda mal posta, mal fatta, becera e di basso livello. E allora noi non possiamo attribuire, io non voglio attribuire, signor Presidente, la responsabilità penale o una responsabilità personale a questi partiti che fanno questa azione, ma una responsabilità politica grande come una casa su questi fatti di violenza, di violenza e di razzismo, questo sì. Ebbene, voi avete una responsabilità enorme che vi grava sulle spalle, e della quale dovrete rispondere non solamente a quest'Aula, ma a tutto il Paese.