Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Gian Mario Fragomeli

A.C. 1004

Signor Presidente, tornando ai contenuti, nella discussione oggi abbiamo affrontato fondamentalmente tre temi: il primo è quello delle politiche di respingimento e di quello che, in qualche modo, è il compito che ha questo decreto, cioè l'assegnazione di strumenti e mezzi alla sicurezza libica per intervenire. Abbiamo parlato in modo indiretto di cooperazione internazionale, di quella frase, che molto spesso riecheggia, che è quella degli aiuti a casa loro e non abbiamo ancora parlato minimamente di quelli che, invece, sono coloro che hanno diritto all'accoglienza. Questi tre temi li abbiamo affrontati in modo molto diverso. Il primo è quello, appunto, discusso oggi in modo approfondito nel decreto: il nostro Ministro Toninelli (il nostro, il Ministro Toninelli), in qualche modo, è intervenuto, dicendo che non ha chiuso i porti e che, nel frattempo, le navi con dei bambini che hanno circumnavigato il Mediterraneo - e ci sono stati anche molti morti - non sono responsabilità di questo Governo. Si sente di dire queste cose e giustamente tutto perché va giustificata una politica di contrasto ai trafficanti, perché appunto bisogna contrastare quello che in questo modo oggi è una politica dell'immigrazione.

Noi, invece, nella precedente legislatura sull'altro tema che riecheggiava oggi, che è quello della cooperazione internazionale, abbiamo messo più di 5 miliardi. Ancora non abbiamo sentito una parola su questo tema e confidiamo che almeno ci sia questo auspicio, che, nella prossima legge di bilancio, queste parole, “aiuti a casa loro”, si sostanzino veramente, perché sembra quasi che sul “respingere” ci sia una grande unitarietà di intenti e su quello che riguarda, invece, aiutare a casa loro già iniziano a mancare i numeri e iniziano a mancare le risorse. Ma la cosa che fa più specie anche negli interventi di questi giorni, sia del Ministro Salvini ma anche oggi del sottosegretario Sibilia, per come diceva anche il collega Fassino, se magari sul testo di questo decreto potevamo essere d'accordo sul contesto sicuramente non lo siamo. Non siamo d'accordo con voi e vi spiego anche il motivo. Sul diritto all'accoglienza le parole che abbiamo sentito dal Ministro Salvini rispetto alla protezione internazionale, alla protezione sussidiaria e al permesso per motivi umanitari, segnano una grande distinzione tra noi e voi. Per noi la protezione umanitaria internazionale e sussidiaria non è una questione di ordine pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): è una questione giuridico-umanitaria. Non la deve decidere un Ministro perché ci sono delle commissioni e ci sono dei tribunali che decidono quando una persona ha diritto, perché molto spesso abbiamo sentito parlare del fatto che coloro che hanno diritto devono essere accolti ma poi non c'è il prosieguo.

Proprio nei giorni scorsi si è parlato addirittura della messa in discussione degli SPRAR, di un sistema di tutela molto conosciuto che ha visto impegnati centinaia di sindaci in Italia. Abbiamo superato quello che era il fattore emergenziale dei CAS, abbiamo cercato di andare oltre e abbiamo detto: “Costruiamo dei sistemi di integrazione per i richiedenti asilo, costruiamo dei contesti migliori, forniamoli”, perché una cosa che fa molto arrabbiare i cittadini italiani è quella di vederli completamente inoperosi, fermi, con un cellulare in mano che non fanno niente. Allora, il precedente Governo ha costruito le condizioni - lo ha fatto con i suoi sindaci, con i sindaci che hanno aderito, i molti sindaci italiani che hanno aderito - per creare un punto di formazione. Nel mio territorio molti enti locali hanno costruito le condizioni con le associazioni di categoria, hanno formato queste persone e oggi la risposta che si sentono dare da questo Governo è che forse non ci sono più i soldi per lo SPRAR. Cioè, noi abbiamo detto a dei sindaci che ci hanno messo la faccia - e non come molti sindaci leghisti che non si sono occupati di fare nessun intervento di tutela, perché se ne sono guardati bene per motivi elettorali - e invece molti sindaci nel centrosinistra, dicevo, ci hanno messo la faccia, ci hanno messo la responsabilità, hanno organizzato questi servizi e oggi si sentono dire che forse non vi sono le risorse per andare avanti con lo SPRAR. Quindi, noi abbiamo cercato di uscire dall'emergenza, abbiamo cercato di far capire che, appunto, bisognava andare oltre.

Ma questo non avviene e non avviene perché, appunto, non c'è la voglia di intervenire, non c'è la voglia di occuparsi di questo problema. Non so da dove venga la collega che ha fatto la dichiarazione di voto rispetto al consenso che ha il Partito Democratico. Io penso che i 5 Stelle, specialmente al Nord, devono stare molto attenti, perché chi ha votato per voi al Nord vi ha votato in modo esattamente alternativo a quello che era il voto rivolto alla Lega. Se voi copiate esattamente e condividete esattamente tutte le politiche, anche sul tema della migrazione e dell'accoglienza, un elettore del MoVimento 5 Stelle lombardo si chiederà il motivo per cui continuare a votare il MoVimento 5 Stelle e non votare direttamente la Lega, perché la copia - lo sapete meglio di me - è sempre peggio dell'originale. Quindi, piuttosto che pensare a quello che è il PD pensate a voi, che state smarrendo qualsiasi tipo di orientamento diverso rispetto a quello leghista sulle politiche dell'immigrazione e dell'accoglienza. Noi continueremo a farlo perché non è giusto elemosinare al Ministero dell'interno i 500 euro del bonus immigrati, perché questo abbiamo dovuto fare negli ultimi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché Salvini ha rinviato per tre mesi - per tre mesi! - tutti quei sindaci che hanno ospitato persone che avevano bisogno. Allo stesso modo, adesso vuole rinviare gente che ha investito soldi e che ha costruito il tema dell'accoglienza, perché non sono suoi amministratori. Noi spesso sentiamo dire che la Lega e i colleghi parlamentari dicono che distinguono il razzismo e distinguono quella che è, invece, l'accoglienza. Ebbene, se nello SPRAR ci sono i richiedenti asilo, cioè chi ha avuto, appunto, lo status di richiedente asilo, allora anche voi vi dovete occupare di queste persone e non dovete lasciare l'incombenza solo agli amministratori del Partito Democratico e questo Governo deve continuare a pensare a delle politiche di integrazione e di formazione, a persone che, appunto, hanno diritto di stare in Italia perché - ribadisco - c'è una grande differenza tra noi e voi, perché noi non venderemo mai quello che è un diritto di asilo con l'ordine pubblico, perché non c'è campagna elettorale che giustifica quello che abbiamo visto succedere nel Mediterraneo.