Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

A.C. 1004

Grazie mille, Presidente. Il Partito Democratico, come ha sottolineato il collega Fassino, non parteciperà al voto perché noi riteniamo che ci sia una questione, cioè quella dell'interesse nazionale, che è una questione che va al di sopra degli interessi di parte. E purtroppo nella discussione in Commissione e in Aula non abbiamo visto da parte della maggioranza nessuna intenzione di venire incontro a questo tentativo faticoso, difficile, complicato di costruire insieme una posizione che fosse dell'Italia; non della Lega, non del MoVimento 5 Stelle, non del PD, ma una linea che fosse di difesa dell'interesse nazionale dell'Italia. Per noi la Libia è molto di più che solo e semplicemente immigrazione: è sicurezza energetica, è contrasto al terrorismo, è pace e stabilizzazione nel Mediterraneo, ma è soprattutto un Paese amico, a cui ci legano secoli di storia e verso il quale abbiamo anche una certa responsabilità storica del passato recente.

Per queste ragioni riteniamo che non ci sia una posizione nei confronti della Libia che sia giusta o sbagliata, una posizione di parte. Riteniamo che ci debba essere uno sforzo di tutte le forze politiche a trovare un punto di equilibrio sul tema della difesa degli interessi nazionali; e i nostri interessi nazionali sono molto riguardati dal caso e dall'instabilità della Libia. Nella maggioranza non abbiamo visto nessuna intenzione di venirci incontro. Abbiamo, addirittura, ascoltato una dichiarazione di voto del MoVimento 5 Stelle che era sostanzialmente una provocazione. Noi non pretendiamo che chi non è stato in quest'Aula nella passata legislatura conosca tutto quello di cui è discusso nel dettaglio, ma vorremmo che venisse riconosciuto uno sforzo che ha fatto l'Italia, già precedentemente, nel formare la Guardia costiera libica, nel portare, come ha detto il collega Minniti, i diritti umani per la prima volta nei campi dove vivono in condizioni bestiali migliaia di donne, di uomini e di bambini. Questo è un risultato che non è ascrivibile a noi o a voi; è un risultato dell'Italia, ed è su questo che l'Italia deve essere un faro in Europa. Se non riusciamo a trovare un punto di equilibrio tra di noi nel Parlamento italiano su quale sia l'interesse dell'Italia, su come noi difendiamo l'interesse dell'Italia, saremo sempre più deboli per difendere questo interesse nelle sedi internazionali.

E sappiamo benissimo che noi, per risolvere, per affrontare seriamente la vicenda libica, lo possiamo fare solo se saremo il cardine tra una seria iniziativa europea e tutto quello che succede in Libia e in Africa. E quindi non parteciperemo al voto perché riteniamo arrogante l'atteggiamento del Governo, che non ha voluto ascoltare le opposizioni; molto negativo l'atteggiamento dei gruppi di maggioranza in Commissione, che hanno fatto finta che non venissero sollevati dei punti su cui si poteva andare d'accordo; e assolutamente negativo l'atteggiamento di alcuni colleghi in Aula, che sono stati sprezzanti , che sono stati poco attenti alle ragioni dell'opposizione. Noi parliamo non per noi, ma perché vorremmo cercare di difendere insieme, almeno su alcune grandi questioni di politica estera, l'interesse del nostro Paese.

Purtroppo nella discussione di oggi non abbiamo visto lo stesso interesse da parte della maggioranza, e questo ci dispiace molto, perché la Libia tornerà in quest'Aula molte volte. Noi vorremmo che il Presidente del Consiglio venga a settembre a relazionarci sull'iniziativa di una conferenza programmatica per la Libia, sono cose importanti per il nostro Paese. Se voi pensate di procedere da soli, buona fortuna, ma soprattutto buona fortuna al nostro Paese, che, in realtà, su questioni così importanti ha bisogno di un'unità nazionale che vada al di là degli interessi di parte. Questo noi non l'abbiamo visto, e ci dispiace molto, perché a rimetterci sarà prima di tutto il nostro Paese, la nostra credibilità a livello internazionale, l'iniziativa che possiamo portare in campo europeo.

Di questo mi dispiace. Voi oggi avete la responsabilità di un atteggiamento che è stato settario, arrogante, presuntuoso, e di cui, purtroppo, saremo qui a chiedervi conto nelle prossime volte in cui discuteremo di Libia, perché questo non è un problema che passa, questo non è un tema su cui si può fare solo propaganda. È una cosa che riguarda davvero la difesa della nostra sicurezza nazionale, e quindi non potrete sottrarvi le prossime volte a una discussione ancora più approfondita e ancora più nel dettaglio.