Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Stefano Lepri

A.C. 1004

Grazie, Presidente. Siccome la relatrice, che poi ha fatto la dichiarazione di voto del Movimento Cinque Stelle, si è preoccupata per larga parte del suo intervento di commentare e criticare il mio partito, nella mia dichiarazione di voto intendo essere altrettanto attento e, quindi, vorrei, anticipando poi la dichiarazione finale, occuparmi del Movimento 5 Stelle perché, vedete, signori colleghi c'è un caso abbastanza eclatante di cui oggi non abbiamo parlato, ed è l'assenza, sicuramente giustificata, del Presidente Fico. Il Presidente Fico oggi avrà avuto sicuramente un impegno inderogabile, programmato da tempo, che lo ha levato dall'imbarazzo, l'imbarazzo di dover dire, lui e i suoi seguaci di cui adesso mi occuperò, che cosa pensa effettivamente di questo disegno di legge. Ma non è da oggi che il Presidente Fico è stato silenziato, il Presidente Fico è ormai un ottimo arbitro ma, appunto, ha solo il fischietto in mano, può fischiare, ma non può parlare, e lo dico anche riferendomi a quelli che sono sicuramente colleghi del Movimento 5 Stelle che hanno in lui un riferimento. Come possiamo chiamarli? Tante volte ci chiamate renziani, fassiniani, eccetera, eccetera. Ecco, forse tra voi ci sono anche i fichiani o i fichi, non vorrei chiamarvi fighetti, chiamiamovi fichiani. Ecco, il fichiano esiste, so che esiste perché vi conosco, alcuni sono tra voi persone un po' come ora vi descrivo, il fichiano non ama le semplificazioni, per esempio, sa che c'è differenza tra ONG e ONG, che molte sono ONG di valore, che si battono con generosità. Per esempio, sa che non tutte le cooperative sono assimilabili a quelle di Mafia capitale, ma la gran parte di loro sono cooperative meritevoli, i cui soci fanno sforzi davvero importanti, spesso assolutamente generosi, per salvare vite umane soprattutto per favorire l'integrazione di persone che poi, in particolare, sono state riconosciute meritevoli di asilo politico. Il fichiano era uno che votava PD, ma poi ha detto che il PD era troppo di destra e ha votato, e si è candidato del MoVimento 5 Stelle perché, per esempio, non abbiamo portato al voto lo ius soli, ma ora non riesce neanche più a nominare questa doppia parola. Il fichiano è uno che piange davvero, non per finta, quando vede le immagini di bambini e di mamme morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e non passa subito al successivo post di Facebook. Il fichiano non è uno che si preoccupa solo di postare il lunedì che sta prendendo il treno e il martedì che ha preso possesso del suo banco, il mercoledì che ha votato con entusiasmo un disegno di legge che sta per cambiare le sorti del mondo e che poi giovedì torna, con un'altra fotografia del treno, in casa a casa sua per dire che ha meritato lo stipendio. Il fichiano è uno che si domanda la sera, prima di dormire, come mai il MoVimento, il suo MoVimento, che aveva destato tante speranze, è diventato una stampella della nuova destra. E, allora la dichiarazione di voto. Noi non parteciperemo al voto per continuare ad alimentare in voi, perché mi ascoltate anche se fate finta di non ascoltarmi, quell'inquietudine, quell'inquietudine che non ha avuto la relatrice che ha fatto la dichiarazione di voto, che mi pare abbia letto con molto trasporto un discorso che probabilmente le hanno scritto altri, quell'inquietudine, cari colleghi dei 5 Stelle, di chi non si rassegna dal dipendere da una linea di un leader che prende ordine da un altro leader.