Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 31 Ottobre, 2018
Nome: 
Graziano Delrio

A.C. 1209- A

Grazie Presidente, è il giorno della delusione, lo dico con grande rammarico. Il Governo ci ha deluso. Noi avevamo garantito, come tutte le altre forze politiche, la piena collaborazione per ridare speranza a Genova, a quella città ferita che attendeva velocemente una risposta. È stata promessa una risposta in tempi rapidissimi, sono stati sventolati fogli vuoti nelle piazze di Genova dicendo “questo è il decreto”, ma il decreto è arrivato con un ritardo enorme e io credo che sia arrivato con questo ritardo enorme non perché si siano studiate le norme per Genova, ma perché avete voluto studiare le norme per il condono edilizio di Ischia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Questo è il primo grave errore, la grave colpa che imputiamo al Consiglio dei ministri. Attenzione, il lavoro serio che va riconosciuto - l'ho fatto ieri nella riunione dei Capigruppo -, il lavoro serio che ha svolto il Vice Ministro Rixi e il sottosegretario all'editoria Crimi, un lavoro serio, di dialogo, di costruzione di soluzioni, non toglie nulla alle responsabilità del Consiglio dei ministri. Il Consiglio dei ministri è responsabile di questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ci ha mandato un decreto con un ritardo inaccettabile, con dentro un condono edilizio mai visto prima, con dentro norme che non c'entravano nulla con la città di Genova.

La discussione in questo Parlamento è stata fatta tutti insieme perché tutti insieme ci aspettavamo una legge speciale per Genova, perché sappiamo, come abbiamo detto, che Genova è una città particolarmente fragile, perché questo ponte, come ha detto benissimo il collega Pastorino prima di me, rappresenta più di un collegamento: è proprio un segnale di congiunzione tra parti diverse della città che, per la loro morfologia, la loro difficoltà - diciamo - di sviluppo edilizio, sono assolutamente tenute insieme solo da questa unica infrastruttura. Quindi ci aspettavamo una risposta rapidissima a questa a questa emergenza, una risposta che in primo luogo non deludesse il primo problema, la prima questione da affrontare, cioè la ricostruzione del ponte.

Il decreto uscito dal Governo, da Palazzo Chigi, non dava nessuna certezza per la ricostruzione del ponte. Adesso abbiamo un po' rimediato, con un lavoro fatto collegialmente, tutti insieme, cercando di dare almeno un appiglio al povero commissario, ma anche ora sappiamo tutti - non diciamoci bugie - sappiamo tutti che la ricostruzione è incerta: la ricostruzione è totalmente incerta. Questo decreto non dà nessuna garanzia sulla ricostruzione, perché il commissario stesso ha riconosciuto questa cosa. Bisognava, cioè, subito, dare gli strumenti per ricostruire il ponte: questa era la prima cosa. La seconda cosa era subito dare la catena di comando, il commissario. Abbiamo dovuto aspettare cinquanta giorni: perché? È il sindaco responsabile della città: perché abbiamo dovuto aspettare cinquanta giorni? Per una discussione di potere tra i partiti al Governo: era questo l'interesse di Genova? Perdere giorni per una discussione di potere? Perché il Governo, che dice che se ne frega del bilancio dell'Europa, cioè del patto di stabilità esterno, è improvvisamente così preoccupato di poter mettere un po' più di risorse sulla zona arancione: perché? Perché non mettere più risorse per i lavoratori del porto? Perché non mettere le risorse subito per le infrastrutture di Genova (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Perché, visto che si fa una spesa in deficit per 30 miliardi? A questo punto, Presidente, tramite lei, lancio un appello al sindaco di Genova: faccia come fa Salvini, se ne freghi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Rompa il patto di stabilità interno: lui sì che ha i poveri sotto casa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! I suoi assistenti sociali tutti i giorni hanno gente che gli chiede l'integrazione all'affitto: lui sì deve tappare le buche, lui sì deve costruire giardini e parchi sicuri, lui sì deve pagare la polizia per la sicurezza, lui sì ha diritto di violare il patto di stabilità interno, non voi con l'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Lui sì! Peraltro, i comuni sono responsabili del 2 per cento del debito pubblico: non sorrida, non sorrida Ministro Fraccaro. Lei è il vero responsabile anche del casino che è successo qua dentro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) con le sue parole irresponsabili.

Lei ha osato accusare noi, lei ha osato accusare noi di ostruzionismo. Sul decreto Genova, sugli articoli su Genova non c'è stato nessun ostruzionismo e se lo dite siete bugiardi, siete bugiardi se lo dite, non c'è niente, niente che possa dire che noi abbiamo fatto ostruzionismo sugli articoli relativi a Genova. Abbiamo fatto ostruzionismo, mi consenta signor Presidente, lo dica al Governo, a questo Governo che ha preparato questo bellissimo decreto che abbiamo dovuto riscrivere daccapo e che ha inserito un condono in questo bellissimo decreto, dica lei al Governo, per favore, che noi abbiamo semplicemente esercitato la nostra legittima opposizione a uno scandalo profondo per questo Paese.

Voi avete aperto di nuovo il vaso di Pandora, avete aperto di nuovo quello che separa l'uomo dai suoi mali, come dice la leggenda di Pandora, cioè avete riaperto l'idea in questo Paese che presto o tardi arriverà un condono, in un Paese che ha 5 milioni, 5 milioni di pratiche inevase per l'edilizia, in un Paese che ha il 50 per cento di edifici abusivi in certe regioni, ve lo dico perché da Ministro ho fatto ricorso contro una regione che legittimava l'abusivismo di necessità e abbiamo messo soldi per le demolizioni, per la demolizione degli edifici abusivi e mai e poi mai mi sarei aspettato che questo Governo del cambiamento arrivasse con un condono per Ischia.

Ai colleghi dei cinque Stelle - a cui non devo imputare niente, perché il Parlamento si è comportato in maniera seria secondo me, a differenza del Governo, ha dato risposte serie - sinceramente ho da fare una domanda: non capisco, se non c'è nessun condono edilizio, perché abbiamo dovuto inserire una norma? Se non c'è nessuna sanatoria, se le leggi sono quelle esistenti, se non avete cambiato nulla, se non avete allargato le maglie, perché c'è una norma in questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Presidente, questa è una domanda che rimarrà senza risposta, non lo sapremo mai, perché se avete semplicemente applicato le leggi esistenti, se non avete allargato le maglie del condono, se non avete consentito a quelli che adesso possono finalmente sanare situazioni che non erano sanabili - perché non avete nemmeno avuto il pudore di applicare l'ultima legge di condono, ma addirittura quell'85 - se non avete fatto queste cose perché, perché le avete scritte se non ce n'era bisogno, che cosa avete scritto?

Allora Presidente, noi ci aspettavamo un decreto forte su Genova, un decreto che affrontasse anche e non solo i nodi dell'emergenza, ma anche i nodi strutturali; e qui non abbiamo sentito una parola seria sulla Gronda, anzi l'abbiamo sentita ieri dal Ministro delle infrastrutture il quale ha detto che sulla Gronda di Genova - vorrei che su questo punto i genovesi ascoltassero bene - non c'è nulla, non c'è cioè un progetto definitivo approvato, non ci sono 260.000 metri quadrati di aree di cantiere già approntate, non ci sono espropri già fatti, no per lui non c'è nulla (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E' una cosa incredibile! E' una cosa incredibile: c'è un cantiere pronto a partire, ma non c'è nulla, non c'è il progetto, non ci sono gli espropri, non ci sono le aree di cantiere. Se non le avete viste andatele a vedere! Quindi di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando che non si dà la certezza sulla Gronda, si dice che sul terzo valico si farà un'analisi costi-benefici, per che cosa, per interrompere un'opera al 40 per cento già eseguita? Che cosa pensate di fare con i costi-benefici su un'opera al 40 per cento già eseguita? Con dei contratti in essere, con dei finanziamenti in essere? Non c'è una scelta forte, che è la cosa che manca ancora, sul finanziamento della diga foranea, che è quella che dà competitività a tutto il territorio. Cioè non ci sono né le risposte immediate né le risposte strategiche di lungo respiro. Ma in compenso c'è un segnale fortissimo a coloro che in questo Paese hanno sempre pensato di poter fare i furbi, cioè c'è un segnale sul condono edilizio e questa è una colpa gravissima. Questa è la vostra responsabilità, i ritardi in questi giorni sono vostra responsabilità, della vostra incapacità a gestire il decreto. I ritardi in questo decreto sono vostra responsabilità, non c'era nessuna opposizione che vi impediva di nominare subito il Commissario, di fare subito il decreto e di venire subito in Aula. Ho proposto alla maggioranza di stralciare le norme sul condono e di approvare già la settimana scorsa il decreto su Genova e avete rifiutato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Avete rifiutato, cioè Genova non è al centro dei vostri pensieri. Forse, chiudendo un occhio su Genova avete chiuso un occhio veramente sul Paese, questa è una colpa che vi rimarrà a lungo perché i problemi sono ancora tutti sul tappeto tra pochi mesi e allora non potrete dire che è colpa del dell'opposizione che si oppone a un condono ingiusto, dovrete assumervi finalmente – speriamo, perché un giorno vi accorgerete che state governando vero? Un giorno ve ne renderete conto – le vostre responsabilità.