A.C. 1067
Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il Partito Democratico, negli ultimi anni, ha convintamente stimolato il dibattito sull'attraversamento stabile dello Stretto di Messina. Lo ha fatto con atti parlamentari, sia nelle Commissioni, con la risoluzione n. 8-00091, votata congiuntamente dall'VIII e dalla IX Commissione della Camera, sia in Aula, con la mozione 1-00399, entrambe approvate nel novembre del 2020, ma lo ha fatto anche con specifici atti nell'azione di Governo, come lo studio di fattibilità sulle quattro ipotesi di attraversamento stabile durante l'operato del Ministro De Micheli e il successivo studio del Ministro Giovannini. Lo abbiamo fatto convinti, come siamo, che la necessità di un attraversamento stabile sia ormai indifferibile per colmare il gap infrastrutturale tra Nord e Sud, per connettere il Mezzogiorno alla rete TEN-T e per garantire la connessione della vetusta rete ferroviaria siciliana con l'Alta velocità del continente.
Questa stagione di confronto con le altre forze parlamentari - gli atti parlamentari citati, infatti, sono stati sottoscritti da diverse forze politiche, alcune delle quali al Governo anche oggi - è stata, ahimè, interrotta dalla scelta del Governo di procedere, inopinatamente e per l'ennesima volta, con lo strumento della decretazione d'urgenza. Mai come in questo caso, risultano incomprensibili le ragioni della scelta dell'Esecutivo. Sono 24 i decreti-legge presentati fino adesso in questa legislatura, che speriamo, in questo caso, non vengano seguiti dall'ulteriore posizione della solita fiducia. L'impressione, quindi, è che si voglia utilizzare, anche alla vigilia del voto delle amministrative nella metà dei capoluoghi di provincia della Sicilia e in tante città del Mezzogiorno, la sete disperata di ammodernamento delle infrastrutture nel Sud Italia per costruire consenso elettorale spicciolo. In sostanza, il Governo utilizza un metodo ben noto: quello della promessa elettorale.
Nel caso di un intervento così rilevante, le perplessità non sono solo nel metodo, nella mancanza di confronto e di partecipazione delle scelte, ma vi sono anche profili relativi a violazioni di legge. Urge, infatti, un dibattito, con il coinvolgimento popolare previsto dal decreto legislativo n. 50 del 2016 e dal successivo DPCM n. 76 del 2018, un dibattito che metta in luce le perplessità e i punti di forza delle quattro ipotesi in campo.
Sulla campata unica, che il Ministro Salvini è così deciso a mandare avanti, sono tanti i dubbi e, francamente, le forzature. Il ponte sospeso che vorrebbe realizzare il Governo sarebbe non solo il più lungo al mondo, ma avrebbe una luce pari al doppio di quella del ponte più lungo realizzato oggi proprio nel mondo, che è il ponte di Akashi in Giappone. È chiaro come, sotto questo primo evidentissimo profilo, stiamo facendo un salto nel vuoto, senza alcun elemento di confronto empirico. Tra le quattro ipotesi studiate dal gruppo di lavoro, è notoriamente quella che non ha nessun riscontro fisico, concreto, tangibile. In secondo luogo, i piloni avrebbero l'altezza record di 400 metri. Altro che l'opera più green del mondo! Ad oggi non è stato fatto alcuno studio concreto sull'impatto e sulla sostenibilità ambientale che ci possa convincere e, tra le ipotesi in campo, è certamente la più impattante. In terzo luogo, la localizzazione è la più lontana dai centri abitati di Messina e di Reggio Calabria e la più vicina alla riserva naturalistica e all'area marina protetta di Ganzirri ed è la soluzione più esposta ai fenomeni ventosi.
Presidente, ci saremmo aspettati un confronto vero e autentico da parte del Governo. Saremo vigili e utilizzeremo tutti gli strumenti in nostro possesso, dentro e fuori il Palazzo, per verificare la bontà progettuale dell'opera e denunciarne le nefandezze. Speriamo che finisca anche questo clima insopportabile da perenne spot da campagna elettorale. Nelle scorse settimane, a Taormina, casualmente uno dei comuni più prestigiosi che vanno al voto, il Ministro Salvini ha dichiarato che entro due anni inizieranno i lavori. Noi non solo non ci crediamo, ma riteniamo pure che ci sia un limite alla spregiudicatezza e alla sfacciataggine.
Presidente, concludo con una preoccupazione in ordine alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il nuovo codice degli appalti espone il sistema a nuove permeabilità: affidamenti diretti con soglie elevatissime e subappalti senza limite. Siamo molto preoccupati e lo abbiamo manifestato più volte in questi mesi. Attenzione, vi è il rischio che l'opera più attesa e sognata diventi lo scandalo più imbarazzante del Paese. Per queste ragioni il Partito Democratico voterà a favore della pregiudiziale.