Dichiarazione di voto
Data: 
Venerdì, 26 Gennaio, 2024
Nome: 
Marco Simiani

A.C. 1606-A

Grazie, Presidente. Illustre Ministro, colleghe e colleghi, ci troviamo a discutere questo decreto e devo dire che io oggi non utilizzerò termini, così come hanno fatto altri colleghi, come vergogna o altri che riguardano quello che è successo, di fatto, negli ultimi giorni. Perché non lo farò? Perché credo che in questo tempo presente, in cui la maggioranza fa la maggioranza e l'opposizione, in cui ogni volta cerca di portare il dibattito in una rissa, in questo caso anche la nostra azione diventerebbe uguale alla vostra ma noi non vogliamo essere uguali a voi. Non vogliamo essere uguali a voi perché pensiamo che oggi discutendo di questo decreto, che per noi era un decreto importante perché riguarda non solo lo sviluppo e la difesa dell'ambiente e del Paese in ordine alle crisi climatiche, le difficoltà dei cittadini sul caro bollette e, in questo caso, anche e soprattutto la difficoltà di avere una prospettiva nell'ambito della crisi energetica, voi avete reso questo dibattito totalmente chiuso e non aperto a una proposta o soprattutto a un dibattito serio in questo Parlamento.

Vedete, questa vicenda è stata ampiamente dibattuta, cioè la vicenda del record dei decreti che voi avete fatto e che, di fatto, non sono decreti in cui c'è stata una discussione, ma decreti in cui la discussione è stata coartata ogni volta nell'ambito dell'attività parlamentare, dove c'è un relatore che viene a leggere una pagina in Commissione e, di fatto, poi tutto finisce con un'alzata di mano. Noi a questo non ci vogliamo stare, vogliamo scendere nel merito e cercherò di scendere nel merito, Presidente, perché credo che in questo tempo presente le azioni parlamentari, Ministro, siano importanti. Dunque, credo che sia sua responsabilità, proprio per quanto riguarda la crisi dell'ambiente, in questo caso la crisi climatica e lo sviluppo che poteva dare questo decreto, aver perso questa occasione. Infatti, io credo che questo si possa chiamare il decreto degli annunci ma, di fatto, è il decreto delle questioni che sono state assolutamente mancate. Provo a citarne una che è - soprattutto a difesa dei cittadini - la questione del mercato tutelato, della maggior tutela. Noi non siamo contro la liberalizzazione; assolutamente, Ministro! Noi vogliamo che oggi ci sia un'informazione vera e coerente, perché il 95 per cento dei cittadini che entrano nel mercato libero pagano maggiormente la bolletta e noi dobbiamo aiutarli a far sì che quel 5 per cento possa essere per loro l'offerta più adatta, quella per risparmiare. Per questo c'era bisogno di attuare una comunicazione e un'informazione coerente e diretta all'interno di questo percorso verso la liberalizzazione. Invece, non l'avete voluto fare e siete voluti andare decisamente diritti e questo è stato un errore.

Poi, c'è un'altra questione che riguarda gli obiettivi e il rapporto fra lo Stato, il Governo e le regioni, in cui rileva anche la definizione della gestione. Voi state parlando di autonomia differenziata, ma le regioni oggi non hanno gestione nell'ambito delle aree idonee.

Noi abbiamo provato a ragionare su questo, anche ieri, con la Vice Ministra Gava, abbiamo cercato di far capire l'importanza della possibilità - che oggi c'è - di fare sviluppo con le energie rinnovabili, ma anche della capacità di gestire un territorio, visto che le peculiarità di un territorio oggi sono molte. Oggi non si può mischiare, come spesso accade, uno sviluppo legato al food, al vino e all'agricoltura, che in molte regioni sono importanti, ad attività che non sono vocate. Ecco perché è importante riuscire ad avere questo equilibrio, che voi non siete riusciti a portare avanti.

L'altro aspetto - secondo me, importante - è che in questo decreto avete inserito cose che dovevano essere scelte e dibattute a parte. Faccio due esempi. Il primo riguarda le alluvioni: voi avete prima lavorato sul decreto-legge n. 61 del 2023, c'è stato un impegno, ma è rimasto a metà, perché oggi, in Emilia-Romagna, quelle risorse non sono mai arrivate. L'altro esempio riguarda un disastro, che ancora non è stato risolto, in Toscana, in cui voi avete messo solo, ad oggi, circa 100 milioni, più 100 dell'export, in un Fondo che nessuno sta utilizzando, perché non solo non c'è una piattaforma idonea per poter accedere, ma soprattutto, come abbiamo visto, in Emilia-Romagna non tira il Fondo Simest. Ecco perché era importante, anche su questo tema, fare un decreto ad hoc per l'alluvione in Toscana.

Per quanto riguarda il dibattito - ed ecco che qui entra la politica, mi rivolgo al presidente Rotelli - noi in Commissione abbiamo lavorato per più di un mese con audizioni per poter fare un decreto Ricostruzione. Perché questo decreto Ricostruzione non va avanti? Perché ogni volta noi dobbiamo ripartire da capo, discutendo di Ischia, delle Marche, della Toscana, dell'Emilia? Facciamolo, questo decreto Ricostruzione! Mettiamoci al lavoro per fare questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Noi non possiamo, ogni volta, ritornare da capo, perché non esistono cittadini di “serie A” e di “serie B”. Quando succede un disastro o un evento catastrofale, noi dobbiamo avere lo stesso atteggiamento e le risorse appropriate per riuscire a risolverlo, a risolvere questa cosa.

E poi c'è un aspetto, una questione di prospettiva, Ministro. Io rimango allibito, anche perché ho cercato di capire, nell'ambito della discussione e nell'ambito del rapporto con i presidenti e con i colleghi delle Commissioni, però, oggi, qui, su questo decreto, non vi è alcuna strategia per raggiungere gli accordi della COP28, per abbandonare l'uso dei combustibili fossili. Non è presente alcuna risorsa sul Fondo per il clima, oggetto dei tagli di 280 milioni. Non vi è alcun rispetto ambientale di compensazione locale per le trivellazioni, in pieno spregio ai princìpi dell'autonomia territoriale. Non c'è alcun incentivo per le imprese, in particolare per quelle che utilizzano le energie rinnovabili. Come vedete, potrei andare avanti, non c'è strategia. Secondo me, qui c'è un problema anche di forzatura, e ripeto le due forzature avete fatto. In primo luogo, il deposito delle scorie nucleari: è stato fatto un percorso, bastava solamente mettere la prima o la seconda e andare 30 all'ora, visto che va di moda, a 30 all'ora, si poteva arrivare tranquillamente a definire, una volta per tutte, il sito unico e il polo tecnologico. Invece voi avete completamente modificato, andando contro agli aspetti scientifici, aprendo ad autocandidature, e mi sembra che ne sia arrivata solo una, quella di Trino Vercellese. E ad oggi avete fatto una cosa, secondo me, assurda: avete messo la retromarcia, perché dovete ripartire da capo. E questo credo che sia un errore. L'altra forzatura di questo decreto è il commissariamento del Piano regionale dei rifiuti in Sicilia: l'avete attaccato a un articolo, l'articolo 14, colleghi, che è legato al mercato della maggior tutela. Ora, ditemi una cosa: come si può attaccare il commissariamento di un Piano regionale dei rifiuti a una cosa che non c'entra nulla? Nulla!

E guardate che in quel Piano, in quell'emendamento - che è stato cambiato, menomale, dal MEF, perché il primo testo era veramente assurdo, e lo sanno benissimo anche i colleghi - c'è il comma 9, che sostanzialmente parla delle economie che verranno utilizzate, gli 800 milioni del fondo FSC. Quello è un fondo dei siciliani, non vostro, è un fondo dei siciliani! Sono risorse che spettano ai siciliani per lo sviluppo, non per la questione del rifiuto. Com'è successo in altre situazioni, sulla questione dei rifiuti si va nel mercato, non si va nell'ambito di scelte e risorse che oggi potevano servire per altre questioni, e invece avete fatto una scelta diversa.

Termino, Presidente: in questo tempo presente, in merito al fatto di poter scendere, e da parte vostra succede spesso, nella rissa, noi da oggi, e questo anche nei lavori in Commissione, non cadremo su questa vostra strategia, non cadremo. Noi metteremo a punto ogni volta temi e azioni che saranno utili ai cittadini, ma soprattutto al bene del nostro Paese. Noi voteremo contro questo decreto.