Discussione sulle linee generali
Data: 
Venerdì, 17 Dicembre, 2021
Nome: 
Andrea Casu

A.C. 3354-A​

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, prima di richiamare i punti salienti del provvedimento in esame vorrei innanzitutto ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per rendere possibile questa discussione così importante, tutte le deputate e i deputati della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione), il presidente Melilli, le funzionarie e i funzionari per il grande sforzo che è stato fatto in queste settimane, uno sforzo utile al Paese. Come deputato del Partito Democratico fatemi ringraziare, in particolare, il capogruppo in commissione, Ubaldo Pagano, tutte le commissarie e i commissari e anche tutte le persone che oggi stanno partecipando a questa discussione per il Partito Democratico, che testimoniano l'importanza che noi attribuiamo a questo passaggio. Entreremo nel dettaglio di quelli che sono gli obiettivi di questo provvedimento e di come si inseriscono nel percorso più ampio che abbiamo avviato. È un decreto di importanza vitale perché, grazie a molte norme presenti in questo provvedimento, potremo portare avanti la realizzazione di alcune delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Però, prima di entrare nel dettaglio del provvedimento, partiamo da una considerazione generale molto importante. L'Europa ha mostrato, in questi mesi così difficili, un volto nuovo. Dunque, lasciatemi ringraziare, in questa sede, il Presidente dell'Europarlamento, David Sassoli (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che ha offerto non solo un contributo decisivo in questo percorso ma che oggi ci sta dimostrando, ancora una volta, il grande valore di una scelta, la scelta di non ricandidarsi alla guida dell'Europarlamento per non dividere il fronte degli europeisti. Ecco, questa scelta è una scelta di cui, come italiani e come democratici, possiamo e dobbiamo essere orgogliosi.

Non è questo il tempo di tornare alle divisioni politiche. La nuova ondata che sta colpendo l'Europa ci dimostra che siamo ancora nel pieno della battaglia. Il nostro Governo ha prorogato lo stato di emergenza. Abbiamo un ruolo guida nell'invitare l'Europa a tenere alta la guardia. Dobbiamo continuare a lottare uniti in Italia e portare avanti in Europa, insieme al Commissario Gentiloni e a tutte le donne e agli uomini che ci rappresentano nelle istituzioni europee, quello che il nostro segretario, Enrico Letta, definisce come “il paradigma delle tre S”: l'Europa della solidarietà, l'Europa della sostenibilità, l'Europa sociale.

Dal provvedimento che esaminiamo oggi dipende la possibilità concreta di vedere erogati i fondi che l'UE ha stanziato per il nostro Paese, che sono quasi un terzo delle risorse complessive, perché senza una straordinaria opera di semplificazione e accelerazione delle procedure amministrative è impossibile la realizzazione del Piano, e con esso lo sviluppo di tanti territori, e creare le condizioni migliori per portare avanti la ripresa e rendere strutturale la crescita che abbiamo cominciato a osservare quest'anno. Noi richiamiamo sempre la quantità delle risorse, ma richiamiamo anche la quantità dei doveri che abbiamo nei confronti del percorso di Next Generation EU: siamo chiamati a 527 adempimenti, sono 226 le misure complessive, e di queste 62 sono riforme. Ed è in questo percorso che c'è la centralità del Parlamento, che c'è la centralità del nostro lavoro, che c'è la centralità del nostro impegno per portare avanti questo progetto. Non si tratta di semplici adempimenti burocratici, ma è l'unica grande occasione che abbiamo per non rendere vano l'immenso sacrificio che abbiamo compiuto e che stiamo compiendo, per non tornare a quello che eravamo prima del virus, ma per costruire un mondo diverso oltre COVID-19.

Le conseguenze della crisi sono visibili a tutti, economiche, sociali, la disoccupazione, l'indigenza, l'inasprirsi delle disparità e delle diseguaglianze, e sono ancora più visibili dove le ferite delle nostre città sono più profonde, dove troppe persone vivono quotidianamente la sensazione di essere cittadini di serie B, con meno diritti, meno opportunità, meno possibilità, ed è da qui che dobbiamo partire. Gli effetti devastanti della pandemia hanno aggravato già seri problemi strutturali che da tempo inibivano lo sviluppo dell'economia, provocando un crescente allargamento dei divari tra le persone e tra i territori, ma non c'è solo questo. Noi potevamo perderci nella crisi, poteva prevalere l'individualismo, l'egoismo, la paura; e invece nel cuore della maggioranza delle italiane e degli italiani si è accesa una scintilla, ha vinto il coraggio, la solidarietà, il senso di comunità.

Si sono create reti sociali, coalizioni territoriali, forze civiche e politiche hanno delineato un nuovo orizzonte di impegno collettivo. Le persone che sul territorio hanno lottato e ancora stanno lottando hanno bisogno di provvedimenti e di tutto il sostegno delle istituzioni, di tutte le risorse che l'Europa ha destinato alla transizione ecologica, digitale e verso l'equità del nostro Paese; e, per portare queste risorse a queste persone, è necessario il nostro lavoro, partendo anche da provvedimenti - lo richiamava l'intervento che mi ha preceduto, che abbiamo seguito con grande attenzione -, anche dall'impegno, per esempio, per finanziare lo sport, l'articolo 47, i 27 milioni e 200 mila euro stanziati per il finanziamento delle federazioni sportive nazionali, delle discipline associative, degli enti di promozione sportiva, dei gruppi sportivi militari e civili. È sicuramente una delle componenti. Questo decreto affronta tanti temi fondamentali per il raggiungimento dei target che consentiranno la ripresa economica del Paese.

Il primo è il Fondo per la ripresa e la resilienza che consentirà di portare avanti progetti di turismo sostenibile; proprio le garanzie per il finanziamento di questo settore trovano grande spazio all'interno del decreto. Il pacchetto turismo del PNRR ammonta complessivamente a 2,4 miliardi: un ingente stanziamento che va a operare in modo variegato, dalla previsione di un credito d'imposta nella misura dell'80 per cento per l'incremento dell'efficienza energetica e la digitalizzazione delle strutture turistiche all'istituzione di un fondo perduto per le imprese turistiche. A ciò si aggiungono una serie di emendamenti approvati in Commissione che estendono la portata dei contributi già previsti.

Innanzitutto l'intervento che, grazie alla piena e unanime convergenza di tutti i gruppi, stanzia ulteriori 10 milioni di euro per l'erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese della ristorazione; un altro comparto, questo, che ha dovuto fronteggiare conseguenze più gravi di altri a causa del virus. E poi l'emendamento che porta la firma del Partito Democratico grazie al quale sia il contributo a fondo perduto che il credito di imposta riconosciuto alle imprese del comparto turistico vengono estesi alle imprese proprietarie delle strutture in cui viene esercitata una delle attività imprenditoriali citate nell'articolo. Ancora, sono articoli che toccano temi importanti. Accendo un faro su una questione sempre legata al turismo, ma in un settore particolare del turismo, il turismo dell'education, che coinvolge mille agenzie, 8 mila lavoratori diretti, con 40 mila persone, se si considera l'intera filiera. Un settore fermo da oltre un anno. Le notizie di queste ore ci dicono che sarà sempre più difficile rimettere in moto quel grande motore culturale, economico e sociale che è il percorso e il processo delle gite scolastiche. A questo settore, all'articolo 4, alle agenzie di viaggi e tour operator viene destinato un credito d'imposta nella misura del 50 per cento dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale, fino a un importo massimo di 25 mila euro. È un piccolo intervento che va nei confronti di un settore particolarmente colpito, come i settori che abbiamo citato, perché per il nostro Paese il turismo, tutto il turismo, rappresenta un settore strategico fondamentale per l'economia.

E sebbene l'emergenza da COVID-19 abbia assestato un duro colpo a questo mercato, l'Italia resta e deve restare sempre di più tra i primi in Europa per numeri del turismo, e questi interventi, che guardano all'emergenza, ma anche alla programmazione verso il futuro, devono e possono garantire quello slancio in più di cui il settore ha bisogno dopo lunghe necessità e sofferenze che ancora sono in corso. Anche le imprese sono al centro del provvedimento. L'istituzione di un fondo rotativo che si concentri sul loro sostegno attraverso la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale risulta essere un passo avanti in questo senso, come un grande aiuto arriverà dai 100 milioni di euro che, grazie a un emendamento del PD, andranno ad aggiungersi alle risorse già stanziate per il Fondo nuove competenze.

Uno strumento di politica attiva che ha già rivelato la sua enorme efficacia nel colmare il gap di competenze di un sistema produttivo che soffre ancora dei ritardi sul tema. Anche grazie al fondo, insomma, sosterremo le imprese a investire nella formazione dei lavoratori, creando nei prossimi anni figure professionali sempre più specializzate. Promuovere un'economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale e green delle imprese rappresenta la grande sfida del nostro secolo. La transizione ecologica e digitale sono diventati gli obiettivi cardine che il nostro Paese ha deciso di perseguire per rilanciare occupazione, competitività e capacità di attrarre investimenti; in una sola parola, sviluppo. Ed è proprio il processo di transizione digitale che ci dovrà accompagnare nei prossimi anni affinché il nostro Paese - e su questo c'è stato un intervento della collega Bruno Bossio, tanti interventi - possa superare i ritardi del passato e abbracciare quella prospettiva che ci deve consentire di realizzare finalmente in termini effettivi la democrazia digitale, portando nella vita delle persone quei principi e quei diritti che troppo spesso sono rimasti sulla carta.

Noi siamo stati spesso all'avanguardia da un punto di vista normativo e retroguardia da un punto di vista, poi, dell'applicazione di questi principi. I servizi digitali devono essere in grado di garantire semplicità di utilizzo, efficienza, celerità di azione, sia come strumento per realizzare gli interventi utili a raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR, sia per aprire quella nuova stagione di rapporti tra pubblica amministrazione e privati, quella relazione più agevole, immediata, che può consentire di ricostruire quella fiducia che è il primo passo per realizzare un pieno paradigma di trasparenza, partecipazione e collaborazione che deve coinvolgere i cittadini come protagonisti delle politiche, perché altrimenti quello che noi scriviamo nelle norme, se non c'è la partecipazione, la collaborazione e la trasparenza di quello che avviene un giorno dopo, rimane solo sulla carta.

Questo decreto contribuisce anche effettivamente all'obiettivo di colmare il divario digitale, e per superare il digital divide è fondamentale stanziare importanti risorse per la formazione, per una formazione che deve essere permanente e accompagnare le persone in ogni fase della vita. Solo così saremo in grado di raggiungere il target previsto dall'Europa, con il 70 per cento di cittadini pienamente capaci di operare nella modalità digitale entro il 2026 anche nell'esercizio dei propri diritti. Affinché tutto questo sia possibile, il decreto-legge prevede un adeguato supporto alle amministrazioni centrali e locali per il raggiungimento degli obiettivi indicati. Risulta, infine, necessario ricercare esperti altamente qualificati e competenti.

È importante che questi professionisti collaborino congiuntamente all'amministrazione dei nostri territori nella gestione di procedure molto complesse, in modo da accelerare l'attuazione dei progetti e degli investimenti e andare a sostenere anche le amministrazioni più fragili e gli enti più piccoli. A tal proposito, è da salutare con grande soddisfazione l'emendamento approvato all'unanimità dalla Commissione bilancio che attribuisce agli enti locali nuove facoltà assunzionali. Quelle legate alla realizzazione del PNRR sono sfide entusiasmanti e complesse; con questa norma consentiamo a tutti gli enti locali di sopperire alle mancanze di organico e dotarsi delle figure necessarie per tutto il periodo di vigenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In particolare, come parlamentare romano, voglio ringraziare il fatto che sia stato riconosciuto il 2,5 per cento di queste figure per Roma Capitale; con la guida di un grande sindaco come Roberto Gualtieri, la capitale può tornare a svolgere la funzione di locomotiva dello sviluppo del Paese, ma per competere con le altre grandi capitali europee è indispensabile offrire alla città le risorse economiche, ma anche le risorse umane, adeguate: le persone, le intelligenze e le competenze che possano scrivere una nuova pagina della storia della città, lavorando fianco a fianco con il Governo, con la regione Lazio, guidata da Nicola Zingaretti, e con i presidenti e le presidenti che abbiamo eletto nei municipi della città.

Per concludere, signor Presidente, quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza è una partita molto impegnativa per l'Italia. Il nostro Paese nei prossimi mesi dovrà dimostrare di essere in grado di sciogliere nodi strutturali che da tempo deve affrontare e dare una grande prova di sé in termini di capacità di progettazione ed esecuzione degli interventi, usando correttamente e fino all'ultimo centesimo le risorse spettanti. Il fatto che nella discussione di oggi ci occupiamo anche di prevenzione delle infiltrazioni mafiose e di un rafforzamento normativo che va in questa direzione ci richiama l'attenzione su quanto sia fondamentale tenere alta la guardia anche da questo punto di vista. Dentro questo orizzonte, però, non dobbiamo smarrire anche quella che è un'urgenza politica fondamentale del Paese e che dobbiamo portare avanti in ogni occasione: dobbiamo essere in grado di mettere al centro di ogni intervento politico i giovani e le donne, perché investire sulle nuove generazioni, sulle pari opportunità e sulla democrazia paritaria significa costruire un mondo più giusto per tutte e per tutti. È questa la grande sfida dei tempi che siamo chiamati a vivere. Consapevoli delle difficoltà, ma anche del fatto che è proprio nei momenti più difficili che noi italiani sappiamo dare il meglio, non possiamo permetterci di fallire e quest'Aula, che è chiamata a un compito gravoso, ma fondamentale, per rendere possibile l'utilizzo delle risorse del PNRR, deve riscoprire il significato di una parola a cui abbiamo attribuito un grande valore durante i mesi del lockdown, ma che, adesso, di fronte a questa nuova sfida, mantiene lo stesso tipo di importanza, perché è l'unico modo per raggiungere l'obiettivo. Ecco, come ieri, come oggi, noi dobbiamo combattere uniti, perché solo tutti insieme, tutte e tutti insieme ce la faremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).