A.C. 3354-A
Presidente, onorevoli colleghi, Banca d'Italia ci ha presentato recentemente una visione del nostro Paese, un quadro del nostro Paese estremamente confortante: il 6,2 per cento di crescita, lo 0,2 in più rispetto al 6 previsto nel mese di settembre, e, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui stiamo qui discutendo nei nostri emendamenti, si prevede nei prossimi anni un aumento dell'ulteriore 5 per cento. Cosa significa? Significa che, pur nella fase drammatica, difficilissima e complessa che l'Italia insieme al resto del mondo sta attraversando a causa della pandemia, gli anticorpi che sono stati messi in campo dal Paese e dall'Europa, grazie a questo straordinario stanziamento, stanno dando fiducia alle imprese e fiducia a chi deve investire nel nostro Paese e, quindi, ci aiutano a disegnare l'Italia fuori da questa stagione drammatica del virus.
Sembra strano discutere di questo, qui, in queste giornate, mentre la televisione, i giornali e i mass media sono giustamente tutti concentrati sul drammatico bollettino che ci viene dagli ospedali, dalle terapie intensive, dagli esperti e dai confinamenti che continuano a esserci nel resto d'Europa, ma questo ci deve aiutare a essere ottimisti nei confronti del futuro, cioè, mentre siamo sul fronte della pandemia e stiamo combattendo questo drammatico evento di questo nostro tempo, qui, in queste Aule, il Governo sta agendo per mettere in campo quelle misure che sono necessarie per ridisegnare il Paese, rispetto alle sfide portanti delle Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Però, dobbiamo leggere questo Piano insieme ad altri e lo dico perché, mentre i dati sono molto positivi per quanto riguarda la crescita, grazie al PNRR, abbiamo davanti a noi anche una fase inflattiva, un aumento dell'inflazione, quindi, un aumento dei prezzi previsti per il prossimo anno, con un raddoppio rispetto a quest'anno, ed ecco che, quindi, le misure che qui sono previste vanno lette insieme alla legge di bilancio, alla manovra che si sta facendo in questo momento al Senato e a quelle che saranno le manovre fiscali. Quindi, da parte del Partito Democratico continuiamo a porre l'attenzione sulla necessità di diminuire il costo del lavoro e di aumentare così il potere d'acquisto dei lavoratori e delle famiglie rispetto anche alla fase inflattiva. È molto importante vedere le manovre insieme, le grandi azioni che sono in campo in questo momento, perché c'è bisogno, sì, di una regia, ma anche di comprendere dove il Paese sta andando e dove lo vogliamo portare. Gli emendamenti di cui il PD è stato protagonista insieme ai colleghi, in questa lunga fase di bilancio, ci dicono che questo Parlamento - lo dico anche ai colleghi - non è stato, così, a guardare, noi siamo passati da 51 articoli a più di 90, proprio qui, fatti e costruiti nell'azione parlamentare, per permettere che cosa, attraverso questo decreto? Per aiutare a far calare effettivamente il PNRR sui nostri territori. È stato già detto, c'è un nucleo fondamentale, quello di valutazione tra lo Stato e la Conferenza Stato-regioni, è lì che ci sarà il nocciolo duro delle questioni ed è stato importante portare avanti quegli emendamenti che permettono la semplificazione amministrativa, le trasformazioni dei processi per rendere quelli che sono dei grandi progetti finanziabili effettivamente vivi sui nostri territori. Chi di noi parla con i presidenti delle regioni, va nei grandi comuni, nelle città, trova una grandissima attesa rispetto agli stanziamenti del PNRR, ma la difficoltà più grande che ha un sistema Paese come il nostro, con una macchina amministrativa oggettivamente pesante e a volte complessa, è proprio quella di far cadere i provvedimenti a terra, cioè di riuscire ad agganciare questa corsa contro il tempo ed in pochi anni mettere in campo un'obiettiva e profonda trasformazione del Paese.
Quindi, noi abbiamo presentato una serie di emendamenti importanti, proprio per andare verso questo obiettivo. Allora, quali sono gli obiettivi principali? Innanzitutto, il raggiungimento dei target che consentiranno la ripresa economica del Paese e il primo fra questi è il Fondo per la ripresa e la resilienza; proprio le garanzie per il finanziamento di questo settore, cioè quello del turismo, trovano all'interno del pacchetto un grosso spazio che nel PNRR ammonta complessivamente a 2,4 miliardi.
Questo ingente stanziamento va ad operare in modo variegato, dalla previsione di un credito d'imposta nella misura dell'80 per cento per l'incremento dell'efficienza energetica e la digitalizzazione delle strutture turistiche all'istituzione di un fondo perduto per le imprese turistiche. A ciò si aggiungono emendamenti approvati in Commissione, che stendono la portata dei contributi già previsti. Innanzitutto, l'intervento che, grazie alla piena e unanime convergenza di tutti i gruppi, stanzia ulteriori 10 milioni di euro per l'erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese della ristorazione: un altro comparto questo che ha dovuto fronteggiare conseguenze più gravi di altri a causa del virus e, poi, l'emendamento, che porta la firma del Partito Democratico, grazie al quale sia il contributo a fondo perduto, che il credito di imposta riconosciuto alle imprese del comparto turistico vengono estesi alle imprese proprietarie delle strutture in cui viene esercitata un'attività imprenditoriale citata appunto nell'articolo. Per il nostro Paese il turismo rappresenta uno dei settori strategici per l'economia e, sebbene l'emergenza da COVID-19 abbia assestato un duro colpo a questo mercato, l'Italia è tra i primi in Europa per numeri del turismo e questi interventi potranno garantire quello slancio in più di cui il settore, dopo lunghe sofferenze, necessità. Anche le imprese sono al centro del provvedimento e del nostro pensiero perché senza impresa è difficile costruire il lavoro. L'istituzione di un fondo rotativo che si concentri sul loro sostegno attraverso la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale risulta essere un passo in avanti in questo senso. Un grande aiuto arriverà dai 100 milioni di euro che, grazie a un emendamento del PD, andranno ad aggiungersi alle risorse già stanziate per il Fondo nuove competenze: uno strumento di politica attiva che ha già rivelato la sua enorme efficacia nel colmare il gap di competenze di un sistema produttivo che soffre ancora dei ritardi sul tema. Anche grazie al fondo, insomma, sosterremo le imprese a investire nella formazione dei lavoratori creando nei prossimi anni figure professionali sempre più specializzate è uno degli obiettivi principali che ci siamo posti in questo decreto. Promuovere un'economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale e il green delle imprese rappresenta una delle sfide del nostro secolo ed è proprio la sfida che dobbiamo vincere in questi anni anche rispetto ai cambiamenti climatici; la transizione ecologica e digitale sono, infatti, diventate due obiettivi cardine che il nostro Paese ha deciso di perseguire per rilanciare l'occupazione, competitività e capacità di attrarre investimenti, in una sola parola: sviluppo. È proprio il processo di transizione digitale che ci dovrà accompagnare nei prossimi anni affinché il nostro Paese possa superare le lungaggini della burocrazia e abbracciare le prospettive della modernità. I servizi digitali devono essere in grado di garantire semplicità di utilizzo, maggiore efficienza e celerità d'azione, sia come strumento per realizzare gli interventi utili a raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR, sia per inaugurare una nuova era per i rapporti tra pubblica amministrazione e privati: una relazione più agevole e immediata grazie a cui i cittadini e imprese possono recuperare la fiducia verso la pubblica amministrazione. Questo decreto-legge contribuisce anche all'obiettivo di colmare il divario digitale e l'istituzione del cosiddetta Repubblica digitale sarà centrale per il superamento del digital device grazie alle tante iniziative di formazione che potranno partire grazie ai fondi stanziati; solo così saremo in grado di raggiungere il target previsto dall'Europa con il 70 per cento di cittadini digitalmente abili entro il 2026. Affinché tutto questo sia possibile, il decreto-legge prevede un adeguato supporto alle amministrazioni centrali e locali per il raggiungimento degli obiettivi già indicati ed è su questo punto che si sono concentrati moltissimi degli emendamenti del Partito Democratico. Se permettete vorrei dire che siamo intervenuti anche nel settore sanitario perché, mentre la pandemia ci tiene avvinghiati alla questione del virus, le altre malattie continuano a esserci e, purtroppo, a crescere, anzi, a causa della pandemia, noi abbiamo visto che moltissimi pazienti sono sfuggiti alla diagnosi precoce, pensiamo al cancro; uno degli emendamenti che abbiamo presentato di accompagnamento al PNRR nella parte della ricerca e della strutturazione delle infrastrutture sanitarie mira proprio a costruire una rete nazionale forte per quanto riguarda il molecular cancer board, cioè strutture multidisciplinari per la diagnostica precoce per la medicina di precisione. Anche la battaglia del cancro è una battaglia che vogliamo affrontare grazie alle grandi risorse che abbiamo nel PNRR e nel Fondo europeo.
Concludo, Presidente, dicendo che il Partito Democratico ovviamente voterà la fiducia, ma lo fa convintamente anche perché ogni giorno ognuno di noi qui è chiamato ad una grande responsabilità. Forse mai nessun altro Parlamento, se non dopo la guerra, si è trovato in una situazione del genere ed avere la consapevolezza che il nostro impegno, il nostro contributo, pezzetto per pezzetto lottiamo, da un lato, contro la pandemia e, dall'altro, per far trovare il Paese capace di recuperare il tempo perduto, ma anche di proiettarsi verso delle sfide future che ci aspettano e che sicuramente non staranno a guardare. Essere competitivi, riuscire a stare sui mercati, avere la possibilità di dare garanzie ai nostri cittadini, eliminare le diseguaglianze, ricucire le ferite del Paese lasciate dal COVID, ma anche quelle che c'erano prima, ristrutturare con riforme importanti il nostro Servizio sanitario nazionale dando la garanzia di una sanità pubblica universalistica ai nostri cittadini: queste sono le cose che ci stanno a cuore ed è la grande sfida della modernità di questo nostro tempo.