Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, come ben sappiamo, il 12 giugno scorso, come cittadine e cittadini italiani, siamo stati chiamati a votare contestualmente per le elezioni amministrative in molte parti del Paese e per il referendum.
Mi sia consentito, innanzitutto, ringraziare tutte e tutti coloro che hanno lavorato e continueranno a lavorare il 26 giugno, laddove vi saranno i ballottaggi, per assicurare il regolare svolgimento di questo importante appuntamento democratico.
Relativamente alle disposizioni urgenti, che hanno reso e stanno rendendo possibile lo svolgimento delle elezioni, interverrò per portare all'attenzione dell'Aula alcuni aspetti di particolare interesse per il gruppo del Partito Democratico. Ringrazio per questa opportunità il capogruppo in Commissione affari costituzionali, il professor Stefano Ceccanti, e tutte le colleghe e i colleghi della Commissione.
Abbiamo condiviso e riteniamo sia stata giusta la scelta di concentrare in un unico giorno il voto, una scelta che ha consentito allo Stato di risparmiare senza con ciò pregiudicare la partecipazione ai cittadini.
È una scelta pienamente prevista dall'ordinamento: il cosiddetto election day, ovvero la concentrazione in un'unica data delle elezioni amministrative, regionali e politiche previste lo stesso anno, è stato introdotto con il decreto-legge n. 98 del 2011. Va sottolineato il fatto che il referendum è rimasto fuori dal campo di applicazione del decreto n. 98 del 2011 perché la legge n. 352 del 1970, all'articolo 34, vieta di abbinare il referendum abrogativo alle elezioni politiche, ma questo non esclude, come in questo caso, la contemporaneità con le elezioni amministrative. Il decreto-legge 4 maggio 2021, n. 41, introduce previsioni volte a consentire, limitatamente alle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2022, il pieno esercizio del diritto di voto da parte di tutti i cittadini attraverso modalità operative che assicurino, individuando apposite misure precauzionali di ulteriore prevenzione dei rischi di contagio, la piena garanzia dello svolgimento del procedimento elettorale e della raccolta del voto.
Si prevede, limitatamente alle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2022, che l'elettore inserisca personalmente la scheda nell'urna, in deroga alla normativa vigente che dispone, invece, la consegna della scheda al presidente di seggio, che, constatata la chiusura della medesima, provvede all'inserimento nell'urna. Per gli elettori positivi a COVID-19 sottoposti a trattamento ospedaliero o domiciliare e per tutti coloro che siano in isolamento si prevedono modalità operative di sicurezza che mettano tali persone in condizioni di prendere parte attiva alle consultazioni. Si istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'Interno un fondo destinato a interventi di sanificazione dei locali sedi di seggio elettorale per le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2022.
Si dispone che le operazioni di votazione si svolgano nel rispetto delle modalità operative e precauzionali di cui ai protocolli sanitari e di sicurezza adottati dal Governo per garantire un voto in piena sicurezza. Si è prevista, inoltre, l'applicazione per le elezioni del 12 giugno 2022 della normativa in materia di referendum per gli adempimenti comuni, per il funzionamento degli uffici elettorali di sezione e per gli orari di votazione. Rispetto alla composizione degli uffici elettorali di sezione e all'entità degli onorari spettanti ai componenti dei predetti uffici si fa riferimento alla normativa per le elezioni amministrative. Inoltre, si è stabilito che al termine del voto si proceda allo scrutinio delle schede votate per ciascun referendum, e successivamente, dalle ore 14 di lunedì, alle operazioni di scrutinio per le elezioni amministrative. Si è, a nostro avviso, rivelata utile e corretta la scelta di ridurre il quorum strutturale dal 50 al 40 per cento nei comuni con meno di 15 mila abitanti, evitando altresì il computo degli iscritti AIRE non votanti, come si era previsto nel 2021. Al riguardo, sottolineiamo ancora una volta la necessità di rendere stabile tale cambiamento, approvando l'articolo 1 della proposta di legge Atto Camera 3144, già approvata dal Senato.
Per quanto riguarda poi la sperimentazione del voto elettronico, pur consapevoli della complessità delle questioni ad esso sottese, che ne hanno reso necessario un rinvio, dobbiamo con coraggio andare oltre, perché si tratta di uno strumento utile a velocizzare le procedure e a favorire la partecipazione. Positiva, inoltre, la previsione all'articolo 6-bis che consente a forze minori, comunque radicate, di poter scegliere liberamente se collegarsi attraverso candidature uninominali comuni con altre liste aventi già l'esenzione, senza dover anticipare eccessivamente la scelta dei candidati comuni. Importante, poi, l'articolo 7, che istituisce quattro uffici decentrati per la circoscrizione Estero presso le corti di appello di Milano, Bologna, Firenze e Napoli, per coadiuvare l'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero presso la corte d'appello di Roma nelle operazioni di scrutinio delle schede degli elettori residenti all'estero che votano per corrispondenza per le elezioni politiche e per i referendum.
Le nuove disposizioni si applicano alle consultazioni elettorali e referendarie indette successivamente all'entrata in vigore del decreto-legge. L'articolo 8 fissa, infine, le coperture finanziarie degli oneri determinati dalle previsioni del decreto e autorizza il Ministro dell'Economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Nel complesso, come abbiamo visto, si tratta disposizioni utili, che vogliono rendere più semplice la partecipazione al voto dei cittadini. Un obiettivo che trova e troverà sempre il pieno sostegno del Partito Democratico.