Discussione generale
Data: 
Mercoledì, 23 Luglio, 2025
Nome: 
Patrizia Prestipino

A.C. 2488-A

Grazie, Presidente, Ministro, Sottosegretaria, colleghi. Oggi ci troviamo a discutere il decreto-legge n. 96 del 2025, recante disposizioni urgenti per l'organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, con particolare riferimento ai Giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina, all'America's Cup di vela a Napoli, ai Giochi del Mediterraneo e alle Finali ATP.

Manifestazioni di prestigio, certo, ma anche occasioni straordinarie per valorizzare il nostro Paese dal punto di vista culturale, turistico, sociale; se, però, gestite con visione, equità e trasparenza. Come Partito Democratico, abbiamo sempre riconosciuto l'importanza strategica dello sport per la coesione sociale, la promozione del territorio e la crescita economica; ne sono stati testimonianza grandi eventi come la Ryder Cup, il Giro d'Italia, gli Internazionali di tennis d'Italia.

Ma entriamo nel merito del provvedimento: l'articolo 1 prevede l'assegnazione e l'uso a titolo gratuito delle frequenze da utilizzare per la trasmissione dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina e l'esenzione dall'imposta di bollo. Tuttavia, non chiarisce i criteri di accesso a tali agevolazioni. In assenza di trasparenza, il rischio è quello di un vantaggio competitivo indebito.

Il comma 4 consente l'utilizzo del Fondo unico per il potenziamento del movimento sportivo italiano per eventi di interesse pubblico legati agli impianti olimpici. Eventi che saranno, però, successivamente individuati con decreto del Presidente del Consiglio o dell'Autorità politica delegata. Una formulazione piuttosto generica, Ministro, che apre a discrezionalità, che potrebbe sacrificare le esigenze della promozione in favore di grandi eventi elitari.

L'articolo 4 - andiamo alla parte importantissima, la Fondazione Milano-Cortina - interviene sulle assunzioni della Fondazione e lo fa in modo pesante: si decide di non applicare le norme contro le chiusure aziendali selvagge. Si consente, di fatto, alla Fondazione di assumere e licenziare senza rispettare le procedure previste per le aziende con oltre 250 dipendenti. Questo rischia di creare un pericoloso precedente: significa che, al termine dei Giochi, si potrà chiudere tutto senza concertazione, senza piani di collocamento, senza tutele.

Comprendiamo la natura temporanea dell'ente, ma non possiamo accettare che si deroghi a tutele fondamentali per i lavoratori. La transitorietà non può giustificare l'assenza di garanzie occupazionali. Gli eventi finiscono, le persone restano.

L'articolo 5 prevede la nomina di un commissario straordinario per i Giochi paralimpici, con poteri ampi e possibilità di agire in deroga. E non è un dettaglio banale anche l'incremento di oltre il 300 per cento delle risorse che il commissario dovrà gestire per i Giochi invernali. Che poi - diciamocelo, colleghi - già l'aver deciso di nominare un commissario la dice lunga sulle adempienze e i ritardi maturati finora. E ci auguriamo che la scelta del commissario non si fondi sul solito “amichettismo” - ACI docet -, ma ricada su una personalità solida e competente che si dedichi a tempo pieno a questa attività e che possa collaborare a 360 gradi con il neoeletto presidente del Comitato italiano paralimpico, al quale esprimiamo i migliori auguri di buon lavoro.

L'articolo 6, match fixing, innova la disciplina sul contrasto al fenomeno delle scommesse sportive illecite. Accogliamo con favore le misure di contrasto ai flussi anomali di scommesse e il rafforzamento del coordinamento tra giustizia sportiva e autorità amministrative. Tuttavia, ci chiediamo perché non si sia colta l'occasione per introdurre anche misure di prevenzione, educazione e formazione, soprattutto nei settori giovanili e dilettantistici, dove il rischio di infiltrazione è molto più alto.

È invece il Capo II del decreto che apre il tema dei grandi eventi internazionali. L'organizzazione dell'America's Cup a Napoli nel 2027 è un'opportunità straordinaria, lo sappiamo. L'articolo 7 affida a Sport e Salute la programmazione, la progettazione, la promozione, l'organizzazione e l'esecuzione di tutte le attività legate alla manifestazione e in più istituisce il comitato tecnico di 11 membri. Però, lasciatemi dire, è preoccupante l'intervento sul SIN di Bagnoli, dove si prevede una via dimezzata e si dichiarano le opere di estrema urgenza e indifferibilità: è inaccettabile che un'area martoriata da decenni di inquinamento venga trattata con superficialità ambientale. Si sta piegando la pianificazione ambientale alle esigenze di marketing sportivo.

Poi l'articolo 8, i famosi Giochi del Mediterraneo di Taranto; l'articolo 9, che istituisce un comitato per le Finali ATP 2026-2030, confermando Torino come sede per il prossimo biennio. Si dispone poi la gestione delle attività organizzative ed esecutive legate allo svolgimento della manifestazione sportiva in capo alla Federazione italiana tennis e a Sport e Salute. Stiamo parlando di un'ingerenza piuttosto importante, che compromette l'autonomia proprio di un evento tra i più virtuosi e i più seguiti degli ultimi anni, apprezzato a livello internazionale.

L'articolo 10 interviene sulla classificazione delle piste da sci, alzando la soglia per il colore blu: giusta misura di sicurezza. L'articolo 11 interviene sul lavoro sportivo, modificando il decreto legislativo n. 36/2021. In particolare, nell'ambito della disciplina della commissione indipendente per la verifica dell'equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche, viene introdotta la nuova figura del vicesegretario generale. Ciò che preoccupa è il rinvio dell'entrata in vigore delle norme sulla commissione indipendente per l'equilibrio economico delle società sportive, che rischia di indebolire non poco la trasparenza finanziaria del settore.

Accogliamo con favore l'articolo 13 sulle borse di studio per studenti universitari per alti meriti sportivi, ma ci chiediamo perché non prevedere un fondo strutturale pluriennale, gestito direttamente dalle università in collaborazione con il CUS, invece che demandare tutto, come sempre, ai decreti.

L'articolo 14, che proroga il commissariamento dell'ACI, è l'ennesima dimostrazione di una gestione emergenziale e personalistica, di cui ho già detto.

Infine, l'articolo 15 introduce tutele per arbitri e ufficiali di gara. è una disposizione condivisibile ma che non può essere l'unica risposta a un problema che richiede anche prevenzione, educazione e cultura sportiva. Lo sport è rispetto, lo è nei palazzetti, negli stadi, nei campi di periferia, nei tornei scolastici e non basta ricorrere a un inasprimento della pena.

Signor Presidente, Ministro, questo decreto fa largo uso di commissari, deroghe e discrezionalità, occupando sempre più spazi di potere senza una visione sistemica. Lo sport merita una governance chiara, partecipata, stabile. Merita rispetto, merita trasparenza. Non è solo spettacolo, ma è anche un diritto.

Questo decreto non affronta il nodo delle infrastrutture inutili, penso alla pista da bob di Cesana Torinese, realizzata per i Giochi olimpici 2006. Come dimenticarla? È costata 110 milioni di euro ed è rimasta lì, come un monumento all'inutilizzo, dopo essere stata in funzione per soli sei anni. Evitiamo che anche la pista da bob di Cortina, costata oltre 80 milioni, segua lo stesso destino.

Infine, mancano misure per contenere l'impatto sociale dei grandi eventi sul territorio. A Milano e Cortina lo sapete che i prezzi degli affitti brevi stanno già esplodendo? Secondo un'inchiesta di aprile 2025, durante i Giochi si prevedono affitti fino a 11.000 euro a notte, un fenomeno che rischia di espellere residenti e studenti delle città ospitanti, senza alcuna compensazione.

In conclusione, come Partito Democratico chiediamo di affrontare le criticità da noi espresse con realismo e senso di responsabilità, con un approccio integrato, mirato non solo a promuovere eventi di successo ma anche a garantire l'integrità economica, sociale e ambientale delle nostre comunità.

Come opposizione abbiamo presentato i nostri emendamenti e ordini del giorno, facendoci carico delle preoccupazioni emerse da più parti e cercando di apportare quelle modifiche necessarie affinché questo decreto potesse davvero rispondere alle esigenze del mondo sportivo e delle comunità del Paese.

Non ci sottraiamo alle responsabilità di contribuire al successo dei grandi eventi, ma chiediamo che questi eventi diventino opportunità per tutti. Per tutti, non solo per pochi. Che generino eredità durevoli e non solo fotografie da usare in campagna elettorale-