A.C. 1115
Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, signora rappresentante del Governo, con questo provvedimento viene data attuazione ad un settore importante della finanza digitale europea, grazie al recepimento nel nostro ordinamento del regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito. Recuperando, così, i gap con altri Paesi europei, entriamo nel processo di digitalizzazione dei mercati finanziari e delle loro infrastrutture in modo positivo. Con il regime pilota, introdotto da questo provvedimento, sarà infatti possibile l'utilizzo di tecnologie innovative per la custodia, l'emissione e la negoziazione di strumenti finanziari, senza la necessità di intervento di intermediazione finanziaria. Questo comporterà - ci auguriamo - minori costi di gestione e la possibilità di negoziare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e quindi un ampliamento degli operatori e degli scambi. Sono aspetti positivi che l'innovazione permette e che è dunque bene introdurre, adeguandosi alla normativa europea. Noi sappiamo, tuttavia, che l'innovazione va accompagnata e che, a fronte di innovazioni così radicali, è bene verificare tutti gli accorgimenti per sempre possibili rischi ed elementi negativi. Pertanto, abbiamo proposto inascoltati, con due emendamenti respinti, modifiche limitate ma mirate all'obiettivo di migliori tutele per i piccoli risparmiatori, per tenere conto in modo più adeguato dei rischi di applicazione di questo regime sperimentale. Sarebbe stato opportuno, secondo noi, prevedere, per il responsabile del registro, l'obbligo di verificare il possesso di adeguate conoscenze sui tipi di investimento da parte dei risparmiatori e la verifica, ai fini delle autorizzazioni necessarie da parte di Consob, di competenze ed esperienze adeguate dei gestori, sempre a tutela maggiore dei risparmiatori stessi. Questo, secondo noi, era possibile in entrambi i casi, applicando standard simili a quelli già previsti dalla direttiva MiFID. Ciò era opportuno anche perché il testo del decreto-legge estende la possibilità di negoziazione ai mercati non regolamentati.
Questa applicazione estensiva non tiene conto dei rischi di una mancata prudenza nel sostegno all'innovazione tecnologica in campo finanziario e delle criticità relative alla sicura identificazione dei soggetti partecipanti alle transazioni, dato che, ad esempio, le chiavi di accesso al sistema blockchain non corrispondono necessariamente all'identità del soggetto titolare.
Era necessaria una maggiore prudenza, anche perché si è scelto di aprire a una pluralità di piattaforme e registri, che può provocare un'eccessiva frammentazione di mercato, potenzialmente dannosa per l'efficacia, la concorrenza e la stabilità dei mercati. Ci auguriamo che gli aspetti positivi del decreto-legge prevalgono rispetto ai rischi che abbiamo evidenziato e cercato di attenuare. Ci auguriamo un'adeguata trasparenza e sicurezza per gli operatori e, in particolare, per i piccoli risparmiatori e per l'efficacia del sistema dei controlli anti-riciclaggio. Accompagniamo il nostro voto di astensione con un richiamo al comune impegno a sostenere in modo tempestivo le autorità delegate alla vigilanza e al controllo del nuovo regime, qualora si verificano allarmi per potenziali danni ai risparmiatori e agli investitori.