Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 4 Maggio, 2023
Nome: 
Matteo Mauri

A.C. 1112

Grazie, signor Presidente. In questi giorni ho avuto modo di riflettere a fondo sulla discussione svoltasi prima al Senato, poi in Commissione e adesso qua, in Aula alla Camera. In apertura di questo intervento, che faccio a nome di tutto il PD, non posso nascondere l'amarezza mia personale e di tutti noi e l'indignazione che troviamo di fronte a un decreto come questo, un decreto che - per usare solo le parole che possono essere usate in quest'Aula - non possiamo che definire vergognoso, ipocrita, biecamente demagogico e vigliacco. Vigliacco - e lo ripeto: vigliacco - perché è pura e semplice propaganda, giocata senza scrupoli sulla pelle dei più fragili, sulla pelle di chi vive il dramma dell'emigrazione forzata e sulla pelle di tanti italiane e tanti italiani che subiranno le conseguenze indirette delle scelte dissennate inserite nel provvedimento. Davanti a tutto questo noi diciamo “no”. Noi ci ribelliamo a questa logica e, ancora prima che come rappresentanti delle istituzioni, ci ribelliamo come donne e uomini liberi. Siamo liberi dai vostri pregiudizi, liberi dal vostro odio verso chi è diverso, liberi dalla paura che voi provate sempre ad amplificare, per usarla a vostro vantaggio, liberi di pensare che una società più giusta sia possibile e che valga la pena di battersi per realizzarla, liberi e consapevoli.

Siamo consapevoli delle difficoltà che comporta la gestione dei fenomeni migratori in una società complessa, come la nostra, e anche in un mondo con drammatici squilibri economici e sociali, un mondo in cui in questo momento ci sono 23 guerre ad alta intensità (un Paese su 8 al mondo) e 59 conflitti a varie intensità (il 30 per cento di tutte le Nazioni del mondo), un mondo in cui ci sono più di 100 milioni di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Se a questo numero aggiungiamo anche i migranti per crisi alimentari, climatiche ed economiche, si arriva alla cifra drammatica e incredibile di 280 milioni. Si tratta di 280 milioni di persone - non numeri, persone! - che in gran parte noi non vediamo neanche, perché rimangono all'interno dei propri Paesi o nei Paesi confinanti, che sono poveri o poveri quasi esattamente come i loro. I nostri valori, la nostra consapevolezza della complessità del contesto che ci circonda e la nostra razionalità sono i criteri che ci hanno guidato, quando abbiamo fatto il decreto Immigrazione del 2020, con cui abbiamo realizzato sostanzialmente un obiettivo: abbiamo cancellato i decreti Salvini.

Lo abbiamo fatto perché quei decreti erano indegni per un Paese moderno e civile e perché erano contrari non solo all'umanità ma anche agli interessi concreti del nostro Paese. Quando abbiamo sostanzialmente ripristinato la protezione umanitaria, chiamandola speciale e allargando quella piccola che c'era, l'abbiamo fatto esattamente perché non è accettabile che non ci siano spazi di riconoscimento della presenza sul territorio di persone con permesso di soggiorno, persone che, se dovessero tornare nel loro Paese, rischierebbero tantissimo mentre qua sono integrate e hanno vincoli familiari. Quella protezione umanitaria non ce la siamo inventata noi, esiste in questo Paese, anzi, esisteva in questo Paese, fin da 1998. Siete voi che vent'anni dopo l'avete tolta! Altro che non esisteva e ve la siete inventata! E noi cosa abbiamo fatto? Voi dite che abbiamo allargato la speciale. Esattamente, abbiamo allargato la speciale, perché voi l'avevate pensata e costruita per non farci passare nessuno.

Solamente un dato: negli anni precedenti, alla sua abolizione, la protezione umanitaria permetteva il riconoscimento dei permessi di soggiorno in questo Paese, a circa il 20-25 per cento delle persone. Quando è stata tolta, è stata riconosciuta la protezione speciale all'1, 2 per cento. In questo momento, siamo tornati ad una soglia inferiore a quella precedente e siamo attorno al 18 per cento. Vi chiederete: ma noi ne riconosciamo troppe? No, è esattamente la media europea. L'Europa, ovvero i Paesi europei riconoscono circa il 40 per cento di permessi sulle domande che vengono presentate. Era quel 40 per cento che avevamo prima dei decreti Salvini ed è quel 40 per cento che abbiamo adesso. Con quei decreti noi eravamo scesi sotto il 20 per cento, il che si traduce dal 2018 al 2019, nell'arco di un solo anno, 26.000 persone irregolari in più, che altrimenti si sarebbero viste riconosciute una protezione. Voi fingete con questo decreto di garantire canali regolari - tra l'altro con delle innovazioni che faccio veramente fatica a definire tali, come la programmazione triennale, che già c'era prima, per esempio, o le scuole di formazione all'estero che si potevano già fare ,- con una mano sbandierate quella bandiera e con l'altra fate esattamente il contrario. Producete irregolarità e continuate a produrre irregolarità, perché siete convinti che da lì possiate trarre un beneficio elettorale . Questo è il punto! Voi volete avere la gente fantasma nelle città, nelle piazze e in giro per le strade italiane, per poi fare la campagna elettorale su quelli che voi avete cacciato nell'irregolarità, sperando che vadano nell'illegalità! Credo che ciò sia inaccettabile. In quell'occasione, quando abbiamo cancellato i decreti Salvini, ci siamo chiesti: per quale motivo in questo Paese chi ha un permesso di soggiorno di altro genere non lo può convertire in un permesso di soggiorno per lavoro, se un lavoro ce l'ha e se è regolare?

Mi sembra una cosa logica. Vuol dire dare più prospettiva di vita alle persone, vuol dire dare più stabilità, vuol dire garanzie di maggiore integrazione, vuol dire dare una prospettiva alle famiglie. E voi cosa fate, visto che voi pensate esattamente questo? Lo togliete, perché voi non volete che le persone si integrino, non volete metterle nelle condizioni di dare il meglio di sé e di realizzarsi, perché per voi è necessario colpevolizzare continuamente il tema dell'immigrazione. Ricordo solamente un paio di cose che abbiamo fatto allora e che voi adesso state smontando: abbiamo riconosciuto dei diritti ai migranti climatici e a quelli per ragioni di salute. Non dico niente. Nel momento in cui uno toglie garanzie a chi ha problemi di salute o a chi scappa perché non ha più un campo da arare io sinceramente non mi sento di aggiungere niente.

Avevamo messo mano all'accoglienza per renderla più limitata nei suoi insediamenti, più diffusa sul territorio. Voi avevate tolto soldi al sistema dell'accoglienza. Voi siete quelli che hanno tolto l'assistenza psichiatrica, non permettendo di andare nel sistema di prima accoglienza alle persone che arrivavano dai campi libici, dai lager. Voi siete questo e altro è quello che provate a raccontare (adesso ho sentito democrazia e umanità: sì, perfetto!

Poi abbiamo fatto una cosa e voi l'avete smontata, perché qui qualcuno ha giustamente detto, con un'intuizione corretta, che questo è il terzo decreto Salvini. No, questo è il quarto decreto Salvini, perché due ne avevate fatti, uno sulle ONG e uno sul tema dell'immigrazione, e altri due ne avete fatti, il decreto ONG di pochissimo tempo fa e oggi questo decreto Immigrazione. Lo chiedo al resto della maggioranza: ma siete contenti? Ho sentito le parole di Forza Italia che andavano in un'altra direzione. Essersi piegati alla volontà della Lega e aver accettato questa logica vi rende tranquilli? Io sinceramente, se fossi in voi, tranquillo non sarei.

Poi, fatemi dire una cosa: state un po' attenti, ragazzi, sulla Costituzione, perché ormai mi sembra un vizio. Adesso l'articolo 7, comma 3. Dovete rifare un altro CDM e spero non a Cutro. Se non altro, magari potreste farlo in una facoltà di giurisprudenza, perché è anticostituzionale. Gasparri ha provato al Senato a togliere gli obblighi internazionali e i vincoli costituzionali  e qualcuno dall'alto ve l'ha impedito. È la stessa cosa che avete fatto già in altre due occasioni, quando il Colle vi richiamò formalmente e avete dovuto fare marcia indietro. E qualcuno mi diceva l'altro giorno che non c'era urgenza per quei decreti. Certo che c'era, perché c'era una lettera formale del Presidente della Repubblica. Io penso che di queste cose voi dovreste vergognarvi. Il rischio, però, è che se ne debba vergognare l'Italia.

 Ma fatemi dire - scusi, Presidente, concludo - una cosa finale. Davanti a tutto questo scempio il nostro primo pensiero non può che andare a loro, ai tantissimi, donne, uomini e bambini, che sono morti in fondo al mare quel 26 febbraio vicino alla costa di Cutro. Cutro da allora dovrebbe essere un nome che fa risvegliare in tutti noi i sentimenti più profondi e che dovrebbe portare a riflettere. Invece, voi avete sfregiato quel nome, usandolo come titolo per un decreto che avete riempito della peggiore propaganda contro i migranti e contro il diverso in generale, voi, che di fronte allo sconcerto degli italiani per quello che era appena accaduto, siete andati a Cutro a fare un CDM blindato, come se foste voi quelli in pericolo, ma non avete avuto il coraggio di visitare le bare e di guardare negli occhi i familiari sopravvissuti. Sapete perché non l'avete fatto? Perché vi sareste trovati faccia a faccia con la cruda realtà, con la dura verità così com'è, mentre voi, invece, vivete dei vostri racconti e dei vostri noi e loro, della logica della pericolosa invasione. Voi questo siete e voi così vorreste trasformare l'Italia, ma noi e tanti altri, dentro e fuori da qui, non ve lo permetteremo.