Presidente, vorrei anzitutto sottolineare che non c'è solo benaltrismo nelle posizioni dell'opposizione, come ha giustamente detto il collega Migliore.
Voi vi lamentate perché dibattiamo troppo di omotransfobia, ma voi avete presentato 700 emendamenti e noi 7! Voi vi lamentate che stamattina discutiamo in sicurezza, ma ne discutiamo perché voi avete presentato tre pregiudiziali, e noi nessuna! Costruite delle trappole in cui cadete voi stessi. È poi curioso che si presentino pregiudiziali su decreti che nascono per superare problemi di costituzionalità dei decreti precedenti fatti da Salvini, problemi fatti valere da entrambi gli organi di garanzia. Avete chiesto cosa c'è fuori di qui: fuori di qui ci sono gli organi di garanzia. Ricordiamo, anzitutto, cosa accadde sul “decreto sicurezza bis”: una promulgazione con riserva del Presidente Mattarella, con una puntuale lettera dell'8 agosto 2019, una riserva non solo su due aspetti specifici ma che attraverso di essi ha richiamato anche - e sono parole del Presidente - il principio generale della necessaria proporzionalità tra sanzioni e comportamenti, che nel testo mancava, e altresì richiamava quella promulgazione con riserva la necessaria conformità alla normativa internazionale, a partire dalla Convenzione di Montego Bay. Una promulgazione con riserva non è uno scherzo, non è un predicozzo, è una dura censura che per senso di responsabilità, non essendo possibile un rinvio parziale, vuole evitare la decadenza ab origine di un'intera normativa.
Poi è venuta anche la sentenza della Corte costituzionale sull'irragionevolezza della norma relativa alla preclusione dell'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo. Anche lì il punto non è solo la singola censura, ma l'insieme delle motivazioni che colpivano la filosofia di fondo dell'intervento normativo. Quando la Corte dice testualmente, nella sentenza n. 186 del 2020, che “a dispetto del dichiarato obiettivo dell'intervento normativo di aumentare il livello di sicurezza pubblica, la norma in esame, impedendo l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, finisce con il limitare le capacità di controllo e monitoraggio dell'autorità pubblica sulla popolazione effettivamente residente sul territorio”, cosa ci sta dicendo? Ci sta dicendo che, in nome della sicurezza, quelle norme creavano più insicurezza! Non reggono quindi le pregiudiziali, perché, a partire da queste importanti riserve e censure, sono innegabili sia la necessità e urgenza, sia un certo grado di omogeneità. La necessità e l'urgenza perché la gestione dell'immigrazione continua ad essere difficile, a partire dai contenziosi giurisdizionali e dalle situazioni di clandestinità create dal venir meno della protezione umanitaria; un certo grado ragionevole di omogeneità, perché già i decreti Salvini univano sotto il cappello della sicurezza norme sull'immigrazione e varie norme di ordine pubblico.
Per questo votiamo convintamente contro. Si torna alla normalità dopo la propaganda, quella che continua con le pregiudiziali: noi siamo per la normalità, voi continuate la propaganda.