Discussione generale
Data: 
Lunedì, 16 Gennaio, 2023
Nome: 
Andrea Casu

A.C. 698-A

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, non ho molto da aggiungere a quello che è stato correttamente detto, a nome del gruppo del Partito Democratico, da Simona Bonafe'. Penso che sia importante, però, anche la discussione di oggi, perché siamo all'inizio di una legislatura, è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questo tema, la materia elettorale, che è così importante, e dobbiamo renderci conto di quelli che sono gli obiettivi che abbiamo di fronte. Per questo, il mio invito a tutti noi, alle forze di opposizione di cui faccio parte e alle forze di maggioranza, nei confronti di questi temi, è di tenere fuori il confronto e le differenze di scontro, anche politico, che ci possono essere. Lo dico perché, se siamo passati dal 93,4 per cento di partecipazione al voto nelle elezioni del 1976 al 63,8 per cento del 2022, se oggi, in Italia, il primo partito è quello del non voto, se siamo così lontani da garantire, ai sensi dell'articolo 48 della Costituzione, l'esercizio del voto come dovere civico e siamo in così grande difficoltà, è chiaro che non faremmo un buon servizio a questo problema dalle caratteristiche gigantesche rimpallandoci responsabilità politiche.

E per questo, ho molto apprezzato da parte delle forze di opposizione la volontà di dire che noi siamo favorevoli a questo prolungamento delle operazioni di voto per il 2023. Pensiamo che votare in 2 giorni possa essere uno strumento utile, siamo d'accordo a sostenerlo, siamo d'accordo a sostenere anche un aspetto che va detto in maniera molto chiara: che bisogna garantire risorse e sostegno alle gambe, alle braccia, alle teste che lavorano nei seggi elettorali, che fanno un lavoro difficilissimo per garantire questo lavoro. E, se sarà su 2 giorni, se ci saranno più Forze dell'ordine impegnate, più persone che lavoreranno nei seggi elettorali, più presidenti, più scrutatori, bisognerà tenere conto del maggiore carico a cui sono chiamati, perché, anche da questo punto di vista, noi dobbiamo garantire che ci possa essere una partecipazione non solo di persone che votano, ma anche di persone che garantiscono le operazioni di voto. E, quindi, c'è un pieno sostegno a tenere fuori lo scontro politico.

Ho sentito una serie di riferimenti che non ho considerato giusti per quanto riguarda gli attacchi politici alla parte che è stata al Governo fino a pochi mesi fa e che oggi, dall'opposizione, mantiene un assetto coerente. C'è, però, un tema, non ci possiamo fermare qui, l'ha detto benissimo Simona Bonafe'. Partiamo da un punto veramente nevralgico: il voto dei lavoratori e degli studenti fuori sede. Noi abbiamo un fenomeno di astensionismo involontario che è drammatico: persone che vorrebbero votare, ragazze e ragazzi che vivono in una città per studiare, per lavorare e che non possono permettersi di spendere 100, 200, 300 euro per tornare a votare nella città di residenza. Noi permettiamo, giustamente, agli italiani all'estero di votare e non lo consentiamo a un ragazzo siciliano che vive a Milano o a un ragazzo campano che vive in Piemonte o a un ragazzo romano che va a vivere in un'altra città. Non possiamo fermare questa possibilità di voto.

Quindi, c'è una legge, c'è la proposta di legge Madia, è una nostra proposta, è in Parlamento, era in Parlamento, è stata ripresentata: discutiamone, affrontiamola con urgenza, non permettiamoci che ci possono essere altre elezioni, perché, anche questo decreto lo dice. Quando si tocca la materia elettorale, la si tocca nella sua interezza: noi non stiamo parlando solo delle elezioni regionali nel Lazio, non stiamo parlando solamente delle elezioni regionali in Lombardia, noi stiamo parlando di tutte le elezioni che si svolgeranno nel 2023. E, quindi, per quanto riguarda il tema del voto dei fuori sede, il primo provvedimento che emana il Governo relativamente anche alla possibilità di elezioni politiche o suppletive o elezioni che ci possono essere in quest'anno - perché il 2023 è un anno lungo e possono succedere tante cose - non tiene conto del diritto di voto dei lavoratori e degli studenti fuori sede. Da questo punto di vista, noi chiediamo veramente un appello accorato al Governo di intervenire, se è possibile, già da adesso, con lo strumento più utile, agevole e rapido, per garantire che ci possa essere veramente conferito questo diritto. Possiamo dividerci su altro, ci siamo divisi e ci divideremo anche nelle prossime ore, ma su questo tema, di fronte alla difficoltà che c'è nel Paese e alla necessità di cambiare rotta, dovremmo essere tutti uniti, senza guardarci indietro, ma guardando avanti, a quello che serve per cambiare le cose.