Dichiarazione di voto sulla pregiudiziale
Data: 
Mercoledì, 23 Aprile, 2025
Nome: 
Debora Serracchiani

A.C. 2355

Grazie, Presidente. Affrontiamo di nuovo - mi verrebbe da dire - in quest'Aula il tema della sicurezza. Lo facciamo però in un modo a cui purtroppo non avevamo mai assistito prima e francamente il modo con cui quest'Aula oggi ne discute è anche un po' il segnale dei tempi che stiamo vivendo.

Vede, Presidente, dopo 14 mesi, dopo un centinaio di sedute, dopo la prima approvazione fatta alla Camera dei deputati del disegno di legge presentato, a questa Camera, nel gennaio del 2024, dopo che questo disegno di legge, approvato alla Camera, era passato al Senato, è successo che il disegno di legge è stato trasformato in un decreto-legge. È stato fatto per motivi di necessità ed urgenza? Francamente, dopo 14 mesi, dopo un centinaio di sedute, dopo un'attività così lunga e meditata, che ci fosse questa necessità ed urgenza, ci sembra a dir poco incredibile e surreale. Ma ce lo ha chiarito il Ministro dell'Interno, il Ministro Piantedosi, quando ci ha detto che il motivo per cui il disegno di legge, per la prima volta nella storia della Repubblica, è stato trasformato in un decreto-legge è perché c'era da dare un po' più di fretta a tempi che erano diventati troppo lunghi, cioè a dire: è servito per aggirare il dibattito parlamentare. Per quanto riguarda la necessità e l'urgenza, non è che vi fosse necessità ed urgenza e quindi che si dovesse utilizzare il decreto-legge! Era necessario tuttavia mettere un bavaglio al Parlamento, perché il Parlamento non svolgesse fino alla fine la sua funzione legislativa!

E guardi, Presidente, lo dico alla maggioranza poco attenta, lo dico perché la Costituzione prevede principi costituzionali e i nostri padri e madri costituenti hanno fatto sì che in quei principi costituzionali vi fossero alcuni limiti per il rispetto della separazione dei poteri, limiti per cui il Governo non potesse mai invadere il potere legislativo del Parlamento, per la centralità del Parlamento e non solo per quella separazione e autonomia dei poteri, ma perché quella nostra Costituzione - che certo voi dall'altra parte non avete scritto, quindi comprendiamo anche che vi disinteressiate della stessa - pone principi molto puntuali che vanno rispettati. E vanno rispettati, guardate, non solo e non tanto per l'interesse di chi oggi è minoranza, ma anche per l'interesse della maggioranza e anche perché il Parlamento è di tutti.

Il Parlamento è della maggioranza e della minoranza. Il Parlamento va rispettato e il Parlamento, per essere rispettato, deve prima di tutto al proprio interno evitare l'umiliazione che con questo provvedimento, invece, il Parlamento sta subendo, perché è un'umiliazione e uno sfregio.

È la prima volta nella storia della Repubblica che un disegno di legge viene trasformato in un decreto-legge che contiene al proprio interno ben 14 nuovi reati e 9 inasprimenti di pena. Non era mai accaduto nella storia della Repubblica. Certo, qualcuno di voi potrebbe dire che è successo già due volte, ma vorrei ricordarvi che è successo in due circostanze che non c'entrano assolutamente nulla con questo: una era il caso del finanziamento pubblico dei partiti e l'altra era l'ipotesi in cui era necessario organizzare in fretta e furia una conferenza internazionale sul crimine transnazionale.

Oggi per la prima volta nella storia della Repubblica, invece, siamo di fronte ad un disegno di legge che viene trasformato in un decreto-legge perché si vuole aggirare il dibattito parlamentare. Questa è una regressione democratica, questa è una lesione dei principi democratici, questa è una lesione di tanti articoli della nostra Costituzione. Li cito anch'io: l'articolo 70, che prevede che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere, ma ormai qua dentro non lo si fa più da tempo; l'articolo 76, secondo cui “l'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e oggetti definiti”; il Governo poi “non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano il valore di legge ordinaria”, cioè l'articolo 77.

Quindi, potrei andare avanti sugli articoli - sono stati citati anche dalla collega prima - ma, come dicevo, questi principi sono stati fissati proprio perché i nostri padri e madri costituenti avevano voluto circoscrivere con grande attenzione e mettere dei paletti molto definiti per il possibile esercizio della funzione legislativa da parte del Governo, tutti paletti che sono stati superati ampiamente con quello che è accaduto in questa circostanza.

Noi stiamo svolgendo, proprio in queste ore, le audizioni di esperti e giuristi - mi verrebbe da dire che alcuni li stiamo anche riascoltando - ed è abbastanza surreale la situazione che stiamo vivendo. Cito, ad esempio, l'Associazione italiana dei professori di diritto penale. Sono oltre 200 professori e sono profondamente contrari a questo provvedimento perché lede principi costituzionali importanti, come quelli dell'offensività, della sussidiarietà, della proporzione. Veniva ricordata la sproporzione che c'è in alcuni di questi provvedimenti, perché effettivamente verranno punite delle circostanze che sono lesive in modo minore rispetto ad altre per cui sono previste delle pene molto più elevate.

Allora, noi ci domandiamo che senso ha questo furore ideologico, questo panpenalismo emozionale, questo tentativo di mettere sempre la repressione, anche la repressione del dissenso, al centro di ogni iniziativa del nostro Governo. Perché diciamo che c'è una evidente lesione dei principi costituzionali? Per i motivi che ricordavo prima e - lo ricordava anche la collega e lo voglio ribadire anche io - quand'è che è entrato in vigore questo decreto-legge? È entrato in vigore alle 00:01 del 12 aprile 2025: sabato 12 aprile, di notte, è entrato in vigore un provvedimento che contiene 14 nuovi reati e 9 inasprimenti di pena. Non solo non è mai successo prima, ma la decretazione d'urgenza, nel caso delle norme penali, è ancora più limitata nel suo uso ed è la prima volta a memoria che con un solo decreto-legge si prevedono 14 nuovi reati e 9 inasprimenti di pena. C'è poi un principio che sta dietro alla vacatio legis ed è il principio della conoscibilità: perché vi possa essere la punibilità deve esserci la conoscibilità dei reati per i quali sei chiamato a rispondere con i tuoi comportamenti.

Ci chiediamo: alle 00:01 di sabato 12 aprile 2025, quante persone potevano essere a conoscenza che un loro comportamento in quel preciso istante veniva aggravato, che in quel preciso istante diventava reato? Qual è la conoscibilità che possono aver avuto? È evidente che non c'è stata la conoscibilità, è evidente che è stato leso anche questo principio ed è altrettanto evidente che con l'assenza della vacatio legis questo sia - diciamo così - all'ordine delle cose, perché evidentemente se può accadere che un Sottosegretario alla Giustizia non sappia che sta rivelando un segreto figurarsi se può sapere un migrante, che è finito in un CPR, che questo è diventato un reato, perché non potete dirmi che sia evidentemente la stessa cosa.

Ma voglio anche ribadire, Presidente, che la circostanza per cui noi abbiamo sollevato questa questione pregiudiziale di costituzionalità sta anche nella contraddittorietà di tante norme. Si parlava prima del blocco stradale. Ebbene, il blocco stradale è diventato se lo facciamo con il nostro corpo una sanzione penale, ma se lo facciamo con un trattore resta una sanzione amministrativa. C'è la circostanza dei reati che vengono fatti all'interno di una stazione o nelle sue adiacenze e adiacenze è un termine civilistico, che non si capisce come mai entri nel diritto penale e che cosa significhi. Ma potrei anche ricordare la resistenza passiva, con un'aggravante che è unica nella storia. Io voglio vedere chi riuscirà a provarla, perché c'è un'aggravante anche per chi, facendo resistenza passiva, causa la morte di qualcun altro. Ma mi dite com'è possibile con la resistenza passiva causare la morte di qualcun altro e beccarsi anche un'aggravante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Ma le avete lette le norme che sono scritte qui? Le avete lette le norme che sono scritte qui?

Chiudo, Presidente, con un riferimento al passato, a Cesare Beccaria. Diceva Cesare Beccaria 260 anni fa: “Il proibire una moltitudine di azioni non è prevenire i delitti che ne possono nascere, ma è un crearne di nuovi (…) il più sicuro, ma il più difficile mezzo di prevenire i delitti è il perfezionare l'educazione”. Guardi, qui di prevenzione, di perfezionamento dell'educazione, non c'è assolutamente nulla. Qui ci sono soltanto reati, qui c'è soltanto la volontà di reprimere il dissenso, qui c'è soltanto la volontà di violare la Costituzione e, soprattutto, c'è la volontà di umiliare il Parlamento. Che la maggioranza non se ne preoccupi oggi - quella stessa maggioranza che domani potrà essere minoranza - credo che sia un problema per la Repubblica e penso che sia un problema per chi oggi rappresenta questo Parlamento, perché questo Parlamento dovrebbe essere difeso da tutti, sia da chi oggi è da questa parte, ma anche e soprattutto da chi è dall'altra parte.