A.C. 2355
Grazie, Presidente. Siamo ancora qua, e siamo ancora qua perché riteniamo fondamentale ricordare al Governo Meloni che questo decreto, questo schiaffo al confronto parlamentare, a quello che è un lungo percorso che era stato avviato proprio su questi temi in sedi parlamentari e che è stato ancora una volta scavalcato da una forzatura, seguita, poi, da una serie di tagliole con cui il Governo ha cercato di sostituirsi a quella che era una prerogativa su un tema fondamentale che dovevano portare avanti le Camere, ecco, di fronte a tutto questo noi non arretriamo di un millimetro e siamo qui per ricordare al Governo Meloni che questo decreto non c'entra nulla, niente con la sicurezza.
Noi non vi permettiamo di chiamare questo decreto “decreto Sicurezza”, non ve lo permettiamo in Parlamento e non ve lo permetteremo nel Paese, perché la sicurezza non c'entra niente: non renderà le nostre città più sicure tenere bambini piccolissimi in carcere; non renderà le nostre città più sicure distruggere un intero settore agroindustriale e mandare al macero migliaia di posti di lavoro; non renderà le nostre città più sicure istituire 14 nuovi reati. Perché la sicurezza non cammina sulle gambe della paura, la sicurezza non si alimenta con la repressione, la sicurezza non vive distruggendo il dissenso e criminalizzando chi protesta, anche in forma non violenta, per vedere il riconoscimento dei propri diritti. Questo non c'entra niente con la sicurezza.
La sicurezza, invece, cammina sulle gambe delle donne e degli uomini che lavorano ogni giorno in prima linea per garantire la sicurezza. Penso che noi dobbiamo ricordarlo sempre, onorare sempre queste persone e tutelarle; ma non tutelarle solo a parole, non tutelarle solo a chiacchiere, ma tutelarle nei fatti. E, da questo punto di vista, rivolgo nuovamente al Sottosegretario Molteni l'appello che abbiamo rivolto nella notte, quando abbiamo discusso e ci siamo confrontati sugli ordini del giorno. Sottosegretario, ci sono persone che hanno fatto tanti concorsi, dentro la Polizia di Stato, ad esempio, ma non solo, anche nelle altre Forze dell'ordine, che aspettano di poter contribuire a colmare quel ritardo, quel gap, quella scopertura in termini di pianta organica che vi è nella nostra Polizia di Stato.
Abbiamo fatto i numeri durante la notte, li abbiamo affrontati, e li abbiamo affrontati da due punti di vista. Lei ha partecipato solo alla prima fase del confronto sull'ordine del giorno Gribaudo, ha perso poi - c'era un suo collega, il Sottosegretario Ostellari - quando ci siamo visti a confrontare sull'altro ordine del giorno, più generale, che riguardava tutti i concorsi. Ci sono migliaia di ragazzi, di persone, che hanno sostenuto il concorso ad esempio per vice ispettori, che avevano necessità di una risposta chiara da parte del Governo, perché noi avevamo visto a dicembre votare al Senato un ordine del giorno dei senatori di Fratelli d'Italia, della maggioranza, che apriva a valutare l'opportunità di un coinvolgimento di queste persone nel ruolo di vice ispettore. Ricordiamo, 3.000 persone a fronte di 8.000 scoperture.
Non solo, pensiamo alle tante storie dei concorsi per allievi agenti. Ho ricevuto molte lettere in questi mesi, noi abbiamo risposto alle lettere che riceviamo, perché pensiamo che il nostro dovere sia anche ascoltare, non solo comunicare, nei confronti dei cittadini che guardano al nostro lavoro parlamentare. Noi a tutte queste persone abbiamo cercato di dare una speranza, richiamando veramente questo Governo alla responsabilità di mettere almeno qualcosa di concreto dentro un decreto che niente ha a che fare con la sicurezza.
Ebbene, non c'è stata alcuna disponibilità ad alcuna riformulazione. Sa che riformulazione abbiamo chiesto al suo collega a tarda notte, stanotte? Abbiamo chiesto di riformulare l'ordine del giorno, togliendo, come avreste voluto voi su tutto il resto, sui tempi, sulle modalità, sulle questioni - noi non ci sostituiamo al Governo, abbiamo rispetto dell'azione del Governo, sappiamo quanto può essere faticoso e difficile governare - quell'odiosa formula: a valutare l'opportunità di.
E sa perché glielo abbiamo chiesto? Perché abbiamo mostrato, anche al suo collega, questo tweet di Giorgia Meloni del 2015, perché, quando Giorgia Meloni era all'opposizione e parlava dello “scorrimento delle graduatorie presenti, perché ci sono tanti giovani idonei non vincitori in attesa di essere chiamati” per garantire più sicurezza ai cittadini, in questo tweet (Il deputato Casu mostra un foglio) non c'era mica scritto: “a valutare l'opportunità di….
Si riteneva necessario, dall'opposizione, chiedere un impegno in questa direzione, e quegli impegni per la sicurezza che chiedevate dall'opposizione non siete disponibili ad assumerli adesso che siete al Governo. Non è solo sul piano dei diritti, non è solo sul piano della democrazia, non è solo sul piano del rispetto dei principi cardine della nostra Costituzione che state arretrando, state tradendo anche i vostri impegni parlamentari, l'ordine del giorno che avete adottato a dicembre e che non avete realizzato nel primo provvedimento utile, se nel frattempo avete fatto un decreto Sicurezza in cui non c'è una riga per garantire che queste assunzioni, che servono immediatamente nelle nostre strade e le nostre periferie, vengano realizzate.
Al tempo stesso, state tradendo le vostre promesse elettorali, state tradendo quelle persone che vi hanno dato fiducia. Non volete criminalizzare semplicemente chi osa provare a battersi per i propri diritti, voi state anche tradendo la fiducia di chi vi ha sostenuto perché pensava che avreste agito anche per garantire la vera sicurezza, invece la sicurezza non c'entra niente. Quello che vi interessa è solo la propaganda, perché quello che vi interessa solamente è l'occupazione del potere; e dentro questa occupazione del potere c'è tutta la deriva in cui state trascinando il nostro Paese, però noi non vi permetteremo di farlo e soprattutto non vi permetteremo di farlo in nome della sicurezza, perché la sicurezza è la sicurezza dei diritti delle persone.
Noi difenderemo i loro diritti, noi difenderemo la sicurezza e noi continueremo ad alzare la nostra voce più forte, e non ci fermeremo di fronte al fatto che quest'Aula è vuota, che non c'è neanche un parlamentare di maggioranza in questo momento in quest'Aula, che siete rimasti a votare fino all'ultimo ordine del giorno alle 5 del mattino, ma adesso, che cominciamo a confrontarci, non si vede neanche un parlamentare di maggioranza.
Perché noi non siamo soli, abbiamo al nostro fianco tutte le persone che credono veramente che questa non sia la direzione in cui deve andare l'Italia, e tra queste persone ci sono - e li voglio ringraziare per quello che fanno ogni giorno - tante e tanti servitori dello Stato che avete illuso e tradito. Non ci fermeremo, continueremo a fare opposizione fino a che non vi fermeremo.