Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 29 Maggio, 2025
Nome: 
Gianni Cuperlo

A.C. 2355

Grazie, Presidente. Siamo all'ottantanovesima fiducia in 30 mesi, a spanne fa tre fiducie al mese, una ogni dieci giorni. Ora, noi siamo all'opposizione e dunque si può credere che agiamo per partito preso, ma, Sottosegretario Molteni, Governo, gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno espresso una preoccupazione profonda per questo decreto. La relatrice speciale sui diritti alla libertà di riunione e associazione pacifica sostiene che contiene disposizioni non in linea con il diritto internazionale e già nel dicembre dell'anno scorso gli esperti dell'ONU avevano contattato il Governo per avvertire che, se l'allora disegno di legge non fosse stato modificato, l'Italia avrebbe contraddetto i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani, obblighi - voi lo sapete bene - che comprendono la protezione dei diritti alla libertà di movimento, alla privacy, ad un processo equo e alla libertà, nonché alla tutela contro la detenzione arbitraria.

Gli stessi esperti si sono poi mostrati allarmati per la decisione di trasformare il disegno di legge in un decreto, avvertendo come il nuovo testo includa - cito - “definizioni vaghe e disposizioni ampie relative al terrorismo che potrebbero condurre ad una applicazione arbitraria”. Ancora quegli stessi esperti si sono detti preoccupati del fatto che il decreto possa colpire gruppi specifici, minoranze etniche, migranti, rifugiati, causando discriminazioni gravi. Da qui l'esortazione a rispettare il diritto di riunione pacifica e l'appello ad astenersi dall'uso della forza e dalla dispersione illegale dei manifestanti.

Sottosegretario, Governo, gli esperti che hanno rilasciato questi comunicati hanno un nome ed un cognome: Gina Romero, relatrice speciale sui diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione; Ben Saul, relatore speciale sulla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo; Irene Khan, relatrice sul diritto alla libertà di opinione e di espressione; Mary Lawlor, relatrice sulla situazione dei difensori dei diritti umani; Gehad Madi, relatore speciale sui diritti umani dei migranti.

Presidente, quelli che ho appena elencato non sono un gruppo di eversori, amici degli occupanti di case e fiancheggiatori degli imbrattatori di statue e di monumenti. Sono personalità che, in nome del diritto e dei valori di libertà, sono depositari di quella giurisprudenza istituzionale che il Governo, purtroppo, sceglie di calpestare. Voi avete bocciato sistematicamente, questa notte, decine e decine di ordini del giorno, ma fatto vostro un solo ordine del giorno, uno, credo, tra alcuni, della Lega per l'istituzione di un tavolo tecnico dove esaminare la castrazione chimica per gli stupratori.

Verrebbe da dire: tragico ritorno ad una prassi sepolta nel passato più remoto e fondata sulla pena corporale del reo, in barba allo Stato di diritto e ad ogni concezione di pena rieducativa. Voi licenziate un decreto..

 Ma no, è comprensibile la confusione, anche per la folla dell'Aula. Voi licenziate un decreto dove avete travasato buona parte del precedente disegno di legge già approvato qui alla Camera, poi passato al Senato, ma sul quale si erano appuntati i rilievi del Quirinale. Il risultato, lo abbiamo detto, è che introducete 14 nuove fattispecie di reato, 9 aggravanti, e in generale si tratta di un giro di vite senza precedenti, da pene più severe per chi protesta pacificamente o per chi manifesta contro un'opera pubblica, come molte associazioni ambientaliste, fino alle misure anti-accattonaggio e alle aggravanti introdotte su determinati delitti, se compiuti nei pressi delle stazioni.

Ma, insomma, non voglio elencare le cose che abbiamo ripetuto molte volte in queste 12 ore di dibattito sugli ordini del giorno. Cito solo le detenute madri, anche con figli sotto i 3 anni, per cui è prevista la detenzione negli ICAM, gli istituti a custodia attenuata, mentre prima l'applicazione del regime detentivo era a discrezione del magistrato di sorveglianza. Quanto all'operato degli agenti dell'intelligence, la non punibilità viene estesa ai reati associativi per finalità di terrorismo in caso di autorizzazione della Presidenza del Consiglio.

Guardate, norme che hanno sollevato il grido d'allarme di giuristi anche di formazione e orientamento diverso. Ve lo abbiamo detto in ogni modo: con misure di questa natura ci stiamo allontanando dallo Stato di diritto per somigliare sempre di più al modello di una democrazia illiberale; insomma meno Montesquieu, potremmo dire, e più l'Ungheria di Viktor Orbán. Chiudo, Presidente, per dire al Sottosegretario Molteni, mi spiace che si adombri di alcune delle nostre affermazioni, ma sinceramente non penso, Sottosegretario, che noi siamo alla vigilia di un nuovo fascismo. Sarebbe accreditarvi di un'intenzione che certamente non vi appartiene e non appartiene a lei per formazione, cultura politica e istituzionale.

Quella tendenza, casomai, per alcuni tra voi - non è il suo caso - non è più da tempo un progetto politico, ma è semplice nostalgia, da spolverare in occasione di adunate o anniversari, dove il braccio teso scatta un po' come nel riflesso di Peter Sellers, indimenticato dottor Stranamore nel capolavoro di Stanley Kubrick. Però dovreste ricordare una cosa diversa, e cioè come Giuseppe Dossetti qualificasse la matrice di ogni regime potenzialmente autoritario, Sottosegretario, potenzialmente autoritario, autoritario in potenza. Quella matrice, diceva Dossetti, stava in una iniezione di paura alla quale si offriva un antidoto apparente quanto inefficace, ma in cambio di una quota di libertà.

Ecco, questo è ciò che state per fare. Illudete i cittadini, dicendo che risponderete ad una domanda di sicurezza, cosa che non accadrà, ma, in cambio, pretendete e state per ottenere, con un voto di fiducia, una quota della loro libertà: la libertà di manifestare, la libertà di impiegare il proprio corpo in battaglie non violente per l'affermazione di un diritto negato.

Però, così facendo, non renderete solamente questo Paese più ingiusto, lo renderete meno libero, con tutte le conseguenze che questo determinerà. Sottosegretario Molteni, glielo dico con stima e amicizia, parafrasando Winston Churchill dopo gli sciagurati accordi di Monaco: potevate scegliere tra la propaganda e la gogna del diritto; avete scelto la propaganda, avrete la gogna.