A.C. 2355
Grazie, Presidente. In quest'Aula, in questi giorni, in questa notte, si è consolidata con questo provvedimento - che, senza senso di realtà, avete definito decreto Sicurezza - una prassi di svilimento e di umiliazione del Parlamento. Questa mattina i banchi della maggioranza sono del tutto vuoti. Nessuno è intervenuto per spiegare perché ritenete giusto questo obbrobrio giuridico e democratico. Chissà se la maggioranza ha un'opinione in merito? Chissà se, ogni tanto, su questi temi complessi, si interroga, pratica il dubbio, il confronto? Non ci avete dato modo di scoprirlo. Certamente un'opinione, noi, su questo decreto, l'abbiamo. E abbiamo cercato di rappresentarla e di esprimerla con la politica, con il ragionamento sugli effetti gravi e liberticidi sulla vita delle persone.
Ma non solo noi: lo hanno fatto centinaia di costituzionalisti e di giuristi, lo hanno fatto tante associazioni e lo hanno fatto persino sei relatori ONU che hanno inviato una lettera al Governo. Lo hanno fatto tutti quelli che non si sono fatti ingabbiare dai titoli con cui è stato presentato un decreto che non è un provvedimento di sicurezza. I giuristi ne hanno dato una definizione molto calzante e inquietante allo stesso tempo, quando ne hanno rilevato l'impostazione autoritaria e democratica che si fa sistema. Come si fa, colleghi e colleghe, i pochissimi presenti, a non farsi sfiorare dal dubbio? A non porsi domande, dopo osservazioni così gravi e potenzialmente devastanti per la democrazia del Paese? Si fa perché scientemente, consapevolmente, questa è un'operazione di pura propaganda, e lo sapete anche voi. Però, è una propaganda che manda i bambini in carcere, che vieta ai lavoratori di manifestare per salvare il proprio lavoro, che punisce, punisce duramente chi legittimamente protesta, esercitando la resistenza passiva.
Una propaganda costruita per coprire l'incapacità strutturale di questo Governo di affrontare i veri problemi del Paese. E mentre in Italia, ogni anno, decine di migliaia di giovani emigrano per cercare un futuro dignitoso, mentre il lavoro precario aumenta, i salari restano fermi, mentre il costo della vita cresce e le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, voi, anziché governare, inseguite i fantasmi dell'insicurezza per parlare alla pancia del Paese, senza mai offrire soluzioni reali. Questo decreto - è stato detto - non offre un euro in più alle Forze dell'ordine, non prevede alcun piano strutturale per rafforzarne l'organico, non investe nella formazione, non investe nella prevenzione: nulla! Solo nuovi reati bandiera, meno garanzie, meno diritti. E questa la chiamate sicurezza!
Avete scelto la via più semplice, quella che vi consente di sintetizzare meglio i titoli dei vostri social: la repressione a scapito della libertà. Si restringono gli spazi di manifestazione del dissenso. Ve lo dico ancora una volta: con che coraggio - con che coraggio! - vi presenterete ai cancelli delle fabbriche a manifestare la solidarietà ai lavoratori che perdono il lavoro che voi punite con il carcere? Si irrigidiscono le misure preventive. Si criminalizzano i comportamenti che la nostra Costituzione protegge.
Hanno detto che in una democrazia la libertà non è un lusso, ma una necessità. Voi, in questo decreto, trattate la libertà, talvolta, come una gentile concessione, spesso come un fastidio da ridurre, da contenere, da mettere sotto controllo.
Il Partito Democratico non si presta a questa deriva. Non accetteremo che, in nome dell'emergenza costruita per nascondere le vere emergenze che non siete stati capaci di risolvere, si faccia a pezzi lo Stato di diritto. Non staremo zitti di fronte a un Governo che, anziché garantire i diritti di tutti, seleziona chi può godere delle libertà e chi no, chi può manifestare e chi deve tacere, e propone la società della paura come modello. La sicurezza vera si costruisce con più giustizia sociale, più istruzione, più lavoro stabile, più partecipazione democratica. E voi continuate a non dare risposte su questo, anzi, affossate la partecipazione quando invitate a non andare a votare i cinque referendum che sostengono i diritti di sicurezza e cittadinanza per le persone.
Per questo, noi oggi votiamo contro un decreto inutile, pericoloso, molto lontano dai valori della Costituzione e continueremo a farlo ogni volta che proverete a governare con la paura, invece che con la responsabilità.