A.C. 2355
Grazie, Presidente. Ma, un po' mi dispiace che vada via il Sottosegretario Molteni, con cui so di avere un ottimo rapporto, e, quindi, lo ringrazio, se attende. Poi, non me ne voglia, ma se ci fosse stato anche il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, il quadro si completava, anche perché, direi che per metà è padre, se non di più, di questo decreto, quindi, sarebbe stato giusto vederlo seduto in quei banchi.
Ma, dopo la Capigruppo di oggi, abbiamo anche capito qual è stata la fretta che c'è stata nel trasformare un DDL sicurezza in un decreto Sicurezza. Lo abbiamo capito, perché, finalmente, si è palesato di nuovo il gioco delle tre carte o, se vogliamo, il furore ideologico senza limiti con cui ormai questa maggioranza gestisce non solo il Parlamento, ormai esautorato dei propri compiti, delle proprie prerogative, direi anche della propria iniziativa parlamentare, ma abbiamo capito perché c'era questa fretta. C'era questa fretta perché siamo già tornati al mercanteggiamento, che è un po' l'iniziativa che tiene insieme la coalizione di destra.
Allora, siccome la Lega aveva dovuto rinunciare all'autonomia differenziata - letteralmente smontata dalla Corte costituzionale - ha preteso di avere, con una certa fretta, il decreto Sicurezza e questo è il motivo per cui è stato trasformato in un decreto-legge ed oggi ci troviamo a discutere su un decreto-legge che, in tutta fretta, andrà al Senato per l'approvazione.
Ma abbiamo anche capito, oggi, con la Capigruppo, cosa pretendevano gli altri due: allora, Forza Italia ha ottenuto la tagliola, la riduzione del dibattito e l'incardinamento in Aula, in fretta e furia, di una riforma costituzionale. Lo voglio ribadire: una riforma costituzionale che, per la prima volta nella storia della Repubblica, viene presentata senza un minimo di modifica, blindata, come ci è stato detto dallo stesso Ministro Nordio e dalla Presidente del Consiglio Meloni, blindata a tal punto che non l'ha potuta modificare l'opposizione né, tanto meno, la maggioranza. E che cosa ha ottenuto, invece, Fratelli d'Italia?
Ebbene, Fratelli d'Italia ha ottenuto l'incardinamento del premierato. Quindi, tutto si è completato, il quadro ci è chiaro: il premierato per Fratelli d'Italia, la separazione delle carriere per Forza Italia, il decreto Sicurezza, visto - ripeto - che non poteva più ottenere l'autonomia differenziata così come l'aveva immaginata, alla Lega.
C'è da dire, però, che tutte queste esigenze, condite di furore ideologico, di bandierine da sventolare, di una certa idea di società autoritaria e liberticida, non hanno nulla a che vedere con i bisogni reali dei cittadini, a cui nessuna di queste tre riforme dà una risposta, neppure il decreto Sicurezza. Perché il decreto Sicurezza contiene tanta propaganda, contiene tanti slogan, contiene tante norme la cui attuazione e applicabilità non è un problema. Perché, come abbiamo capito, l'obiettivo di questa maggioranza e, in particolare, del Ministro Nordio, è quello di fare propaganda e panpenalismo emozionale. C'è un problema? C'è un reato? I giovani sono diventati più cattivi? Facciamo il decreto Caivano. C'è qualcosa che non va nelle periferie? Facciamo le zone rosse. C'è qualcosa che non va rispetto agli immigrati? Togliamogli le SIM intanto e mandiamoli nei CPR, dove non ha nessun senso che stiano, visto che stanno lì non per quello che hanno fatto, ma per quello che sono.
Non si è mai vista una cosa del genere, come non si sono mai visti quei reati in cui vieni colpito e vieni punito non per la condotta che hai tenuto, contro le regole - una condotta, ovviamente, che avrebbe portato ad una pena -, ma vieni punito a seconda del luogo in cui ti trovi per commettere quel reato, senza pensare, poi, a tutti gli aspetti di illegittimità costituzionale. Noi ve l'abbiamo detto in tutti i modi, ma ve lo ribadirà la Corte costituzionale. Sono già tante le procure che inizieranno a presentare una richiesta di verifica della legittimità costituzionale. Pensiamo anche solo alla resistenza passiva: non si è mai visto che una resistenza passiva comporti quelle pene così forti, così ampie, come non si è mai visto che per un blocco con il proprio corpo vi sia una sanzione penale, mentre se lo faccio con un trattore vi sia una sanzione amministrativa. Non si è mai vista questa sproporzione. Come, perdonatemi, non si è mai visto che un decreto-legge venga fatto e pubblicato alle 00,01 del 12 aprile, contenendo 14 nuovi reati, nuovi inasprimenti di pena, altrettanti aumenti di pena di reati già esistenti. Dov'è la conoscibilità della norma e del comportamento da parte degli autori ? Cioè, quelli che fino a quel momento prima mettevano in atto condotte che non comportavano sanzioni penali, oggi vengono colpiti, alle 00,01, perché è diventata norma penale.
Insomma, non c'è assolutamente un senso, e lo abbiamo detto ieri e lo abbiamo ribadito in queste ore, in questa notte. Noi vi abbiamo tenuti qui perché vogliamo che comprendiate fino in fondo che rappresentate un pezzo, neppure maggioritario, del Paese e che c'è un Paese che guarda, invece, con fatica ai problemi reali, tra cui c'è anche la sicurezza, che non vengono in alcun modo risolti da un decreto che non prevede un euro. È tutto ad invarianza finanziaria. Le assunzioni sono ad invarianza finanziaria, tra l'altro assunzioni che non tengono conto neppure delle quiescenze, così come non c'è nulla sulla rigenerazione urbana, non c'è nulla sulla prevenzione.
Tutto avviene nella fase patologica, quando le cose sono già avvenute. Questa non è sicurezza, questo vuol dire semplicemente lavarsi la coscienza, questo vuol dire furore ideologico e questo vuol dire semplicemente andare in TV e dire che hai fatto qualcosa. Ma cosa hai fatto? Hai solo creato tensione, hai solo dato nome e cognome a categorie per renderle responsabili e colpevolizzarle; hai solo creato tensione nei luoghi dove di tensione ce n'è già tanta - lo hanno detto i colleghi e le colleghe -, come il carcere, i centri per i rimpatri. Che senso ha tenere quegli uomini e quelle donne là dentro, senza nessuna prospettiva, senza nessuna speranza? Voi puntate sulla rassegnazione, voi puntate non sulla speranza per le persone, sul reinserimento sociale, sulla possibilità di avere una società nella quale la comunità accolga anche chi è ai margini. No, chi è ai margini deve andare ancora più ai margini, chi è periferia deve andare ancora più in periferia, chi ha un disagio deve essere ancora più a contatto con quel disagio.
Questa non è sicurezza, questa è propaganda politica. Del resto, di propaganda ne abbiamo sentito tanta. Io quando vado a fare benzina, Presidente, mi aspetto ancora l'abolizione delle accise, pensi un po'. Eppure stanno ancora là e lottano e vivono insieme a noi.
Pensi anche che alcuni che si erano rivolti a noi dicendo “vedete che la Lega pensa alle pensioni?” sono venuti a dirmi che non ci ha pensato nessuno alle pensioni e che, anzi, le loro pensioni sono state tagliate.
E non parliamo, sia mai, di quei lavoratori e di quelle lavoratrici che sono fuori a quei cancelli - da domani, da 45 giorni ormai, sanzione penale -, che vogliono un posto di lavoro. Se metà dei metalmeccanici italiani è oggi in cassa integrazione sarà un problema oppure no? E come lo risolviamo? Beccando loro, dando loro una sanzione penale perché protesteranno, presidieranno quei cancelli, cercheranno soltanto di avere lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Questa non è sicurezza, questo è furore ideologico, questa è propaganda. E quando quelle persone verranno a bussare alle vostre porte, dovrete spiegare loro come quel consenso elettorale, su cui avete fatto in modo autoritario questo decreto e continuate a fare le riforme, anche quelle costituzionali, servirà solo a smantellare una Carta costituzionale che, del resto, non avete scritto, e servirà anche a dare un volto diverso a questo Paese. Sappiate che noi saremo sempre dall'altra parte rispetto a voi.