Dichirazione di voto di fiducia
Data: 
Martedì, 16 Luglio, 2024
Nome: 
Irene Manzi

A.C. 1902-A

La ringrazio, signor Presidente. Vorrei illustrare in questo tempo che mi è assegnato i motivi per cui non abbiamo fiducia in questo provvedimento e voteremo contro di esso, ovviamente, oggi e domani, perché non pensiamo, a differenza della collega Miele, che si tratti del provvedimento del secolo. Ci dispiace, ma non è così. A volte, pensare aiuterebbe a decidere meglio, a prendere delle decisioni migliori, in particolar modo, ma non abbiamo fiducia in questo provvedimento, in primo luogo, perché è un provvedimento su cui assistiamo all'ennesimo voto di fiducia, è un provvedimento omnibus. L'urgenza non può giustificare il fatto che qui dentro finisca di tutto, dallo sport all'università, alle misure relative al sostegno e all'integrazione scolastica, in un minestrone indistinto che è stato, se possibile, anche peggiorato nel passaggio in Commissione.

Ebbene, noi non abbiamo fiducia in questo provvedimento, perché è un testo che contiene in sé tante ingiustizie e discriminazioni. Del resto è un provvedimento che arriva al termine di un lungo cammino, che aveva visto le norme sul dimensionamento scolastico, che sono state ricordate, sul made in Italy, una per tutte, l'autonomia differenziata, che è l'orizzonte a cui guardiamo e che creerà, aumenterà, in realtà, e frammenterà il sistema nazionale di istruzione in tanti sistemi regionali.

E, poi, è un provvedimento pieno di ingiustizie, soprattutto perché - e vengo al merito delle questioni - crea categorie diverse di docenti di sostegno, crea un sistema parallelo di formazione sul sostegno, gestito da INDIRE, un sistema parallelo che rappresenta un sonoro schiaffo e un sonoro atto di sfiducia nei confronti delle università che - come ha ricordato anche la collega poco fa, intervenendo - non sarebbero in grado di gestire i percorsi di formazione. In questo modo si lancia, oltre che uno schiaffo al sistema universitario, anche un messaggio molto, molto sbagliato, secondo cui una formazione ordinaria e qualificata dei nostri docenti, ancor più in un ambito così importante e delicato come quello del sostegno, ha, se vogliamo, un valore secondario, un'importanza e un contenuto secondario in nome di quei sistemi paralleli che appunto prevedono l'acquisizione di un tot di CFU da acquisire in tempi, tra l'altro, molto brevi e veloci.

Noi non neghiamo che ci siano delle difficoltà, lo abbiamo ribadito nei nostri emendamenti, anzi, per la verità, ci sarebbe molto piaciuto confrontarci in Commissione sui nostri emendamenti, come ci sarebbe davvero piaciuto poterci confrontare insieme ai colleghi della maggioranza con i tanti soggetti che sono stati presenti in Commissione nel corso delle audizioni, sulle memorie che hanno inviato, soggetti che erano presenti in audizione e che non hanno trovato nessuno della maggioranza pronto ad ascoltarli. È questa la vera essenza, la vera forza della democrazia e del dibattito parlamentare? Ecco, anche questo è un altro motivo per cui noi non abbiamo fiducia in questo Governo, perché ciò che voi perseguite è una colossale svalorizzazione del sistema nazionale di istruzione e, ancor più, dell'autonomia scolastica.

Abbiamo detto che i temi relativi al sostegno sono importanti e delicati, come ben sappiamo, lo ripeto, importanti e delicati, e proprio per questo lo scorso anno voi avevate previsto, rispetto appunto al riconoscimento dei titoli esteri, un protocollo triennale con CIMEA per accelerare le procedure e, allora, perché creare un sistema parallelo, un nuovo sistema sul sostegno? Ebbene, di fronte alle problematiche croniche e strutturali, di fronte alle assunzioni sul sostegno, era stata la legge di bilancio del 2020, non una legge di bilancio imputabile a questo Governo, che aveva previsto un piano pluriennale di immissioni in ruolo proprio di 25.000 docenti di sostegno. Ecco, quel Ministero, che ha il merito nel suo nome - merito che tanto ideologicamente il suo Ministro brandisce, il merito e il contenuto di esso, appunto -, crea docenti di serie A e docenti di serie B, specializzati di serie A e specializzati di serie B e questo noi riteniamo che non sia possibile, anche in nome di quel valore della continuità educativa che voi ribadite, anche in un momento in cui - è notizia di pochi giorni fa - le associazioni impegnate proprio a tutela dei disabili e a tutela delle misure di inclusione denunciano gli effetti pericolosi dell'autonomia differenziata, proprio rispetto a quelle politiche di inclusione, che sembrano essere al centro anche di questo provvedimento.

Tuttavia, se possibile, appunto, il passaggio in Commissione ha anche peggiorato i vizi di questo provvedimento: non avete accolto - ho ascoltato - gran parte degli emendamenti che sono stati presentati, penso alla situazione, per esempio, del pre-ruolo universitario, di quegli aspiranti ricercatori che chiedevano soltanto l'attuazione della misura relativa agli assegni di ricerca che, ancora una volta, si vedono sbattere una porta in faccia, una porta appunto che doveva chiamare a una maggiore garanzia, a una maggiore tutela delle loro posizioni; penso ai docenti all'estero, rispetto a cui avete ignorato i nostri emendamenti; penso all'emendamento dei colleghi della Lega che privilegia i dirigenti scolastici sanati nelle procedure di mobilità rispetto a coloro che quel concorso nel 2017 lo hanno vinto e basterebbe insomma avere un confronto con quella platea di dirigenti scolastici per capire il profondo sgomento che quella norma, approvata giovedì scorso, di sera, in Commissione, ha prodotto rispetto ad essi.

Ecco, anche questo è merito secondo voi, o meglio il contrario di esso mi verrebbe da dire. Non abbiamo fiducia in voi per un altro motivo, perché quell'ingiustizia si attua con la legge del più forte. Lo abbiamo ben visto e l'avete dimostrato rispetto allo sport, rispetto, appunto, all'emendamento che riguarda le società sportive che riguarda, appunto, le Leghe sportive e la loro rappresentatività. “Più paghi, più conti” è sostanzialmente il motto di quel bell'emendamento, tradendo in realtà quei valori decoubertiniani che, di qui a pochi giorni, voi citerete ampiamente in occasione dell'inaugurazione dei Giochi olimpici del 2024. Ecco, magari risparmiamoci questa retorica, perché è l'esatto contrario di quello che dovrebbe attuarsi in questo caso.

Anche rispetto all'integrazione degli studenti con background migratorio, in realtà, pur essendo stato accolto, fortunatamente, un nostro emendamento promosso da ANCI, che ampliava le categorie di studenti che possono ricorrere al supporto del docente di italiano per stranieri, la misura è ancora fortemente incompleta, perché manca un sistema di certificazione linguistica uniforme a livello nazionale, perché quell'organico di potenziamento con docenti di lingua italiana per stranieri dovrebbe essere non una misura provvisoria, ma un caposaldo per ogni politica di inclusione. Ricordando - e lo ribadiamo ancora una volta in quest'Aula - che quegli studenti stranieri, cui spesso il Ministro Valditara fa riferimento dalla scorsa primavera, per il 67 per cento sono bambini e bambine nate in Italia. Forse, questo dovremmo ricordarcelo rispetto alle strategie educative che si dovrebbero mettere in campo da parte del Ministero.

Infine, c'è un ultimo aspetto su cui non possiamo tacere in questa sede: la questione che riguarda il commissariamento di INDIRE, che, come è stato ricordato, tra pochi mesi compirà 100 anni. Quello spoil-system a cui abbiamo assistito voi l'avreste potuto attuare ugualmente: tra un anno la presidente di indire sarebbe andata in scadenza, nessuno vi frenava. Avete ampliato le competenze di quell'organismo col vostro emendamento, con l'emendamento del relatore, e allora perché commissariarlo? Forse perché le nuove competenze portano con sé nuove risorse e quindi, magari, meglio farle gestire a un commissario più vicino politicamente all'attuale Governo, anziché ad altri? Questa è l'ennesima grave misura di occupazione di ogni tipo di organismo che questo Governo porta avanti. L'abbiamo visto con l'INPS, lo abbiamo visto con l'INAIL, l'abbiamo visto con il Centro sperimentale di cinematografia e, per certi versi, l'abbiamo visto anche con la Co.Vi.So.C, la cui Presidente - e non solo lei, tra l'altro - dopo l'uscita del decreto ha pensato giustamente di dimettersi. Giustamente, ovviamente, per il lavoro e per la serietà professionale con cui si svolge quel tipo di incarico e con cui ha svolto quel tipo di incarico. Abbiamo assistito a un commissariamento in cui addirittura la presidente di quell'organismo non lo sapeva, l'ha saputo dalla stampa. Penso che, in questo senso, questo prescinde da qualunque tipo di questione politica. Questo è il rispetto, istituzionale e personale, che si deve a chi riveste dei ruoli pubblici all'interno di istituzioni pubbliche. Da quello penso che non si possa prescindere, qualunque sia lo schieramento politico a cui si appartiene.

In questa sede, io ne approfitto per rivolgere a tutto il personale di quell'ente di ricerca un segno di solidarietà rispetto a quella misura, che è avvenuta sopra la loro testa e che penso che vada condannata, anche per questo, in tale sede. Per parafrasare al contrario una frase di Don Milani, voi fate parti diseguali, colleghi, tra uguali, purtroppo: tra i docenti di sostegno, tra i ricercatori nell'ambito del lavoro sportivo. Questo non possiamo accettarlo, perché continuate a perpetuare e a generare ulteriori ingiustizie e disparità di trattamento, che andranno avanti tra l'altro.

È proprio per questo, anche per questo, che noi non abbiamo fiducia in questo provvedimento e, tra poco, ci appresteremo a votare “no”, ovviamente quando saremo chiamati, nell'attesa, purtroppo, del secondo voto di fiducia, a cui in questa settimana saremo chiamati su un altro provvedimento a sottoporci .