Esame di una questione pregiudiziale
Data: 
Martedì, 11 Giugno, 2024
Nome: 
Mauro Berruto

A.C. 1902

Presidente, sono tante le criticità che riguardano questo ennesimo decreto omnibus di misure parziali, che avrebbero potuto essere, invece, tema di confronto e approfondimento in provvedimenti organici. Si tratta di un mix, come sempre, di sport, scuola, università. C'è lo sport, partendo dalla retromarcia sul limite dei mandati per i presidenti federali, passando per l'organismo di controllo dei bilanci delle società professionistiche di calcio, arrivando in maniera confusa, e dopo un anno, su un tema di enorme importanza e clamorosamente sottovalutato, quale quello della collocazione dei volontari nell'ambito della riforma sul lavoro sportivo; poi, la scuola, con provvedimenti che vanno dai docenti di sostegno specializzati all'estero all'integrazione degli studenti stranieri; e, infine, l'università, con l'ennesima proroga, in attesa della controriforma targata Bernini, dell'entrata in vigore delle disposizioni relative ai ricercatori universitari.

Puntualizzo qualche passaggio. Per ciò che riguarda lo sport, resta l'inchino del Governo alla volontà di qualche collega seduto in questo Parlamento e contemporaneamente presidente di federazione sportiva, da quando ancora il conio stampava le lire, a cui evidentemente resta stretto un limite massimo di tre mandati, ricordiamolo, sono 12 anni, e rimane la foglia di fico in questo provvedimento della necessità di ottenere i due terzi dei voti validamente espressi dall'assemblea elettiva per farsi eleggere senza limiti, fatto che aumenterà ulteriormente l'azione inibitoria nei confronti delle minoranze, trasformando alcune federazioni in monarchie assolute. Niente voto elettronico, niente allargamento realmente democratico del sistema elettorale. Io l'ho detto mille volte, il tema non è il numero dei mandati, ma il meccanismo che regola le elezioni, che oggi sono nella forma più medievale di questo Paese.

Sottolineo anche che, nel contesto di questo decreto e nel sottotesto, ci sono i cognomi di chi potrebbe usare queste norme, ma non quello del presidente del CONI, cosa che ci incuriosisce e rappresenta esclusivamente l'ennesima battaglia pura, di potere, che nulla ha a che fare con lo sport.

L'articolo 2 riguarda la famosa commissione chiamata a giudicare i bilanci delle società di calcio. Vorrei essere chiaro: sono fondamentali anche per noi un provvedimento e un controllo su bilanci che ormai sono diventati sbilanci strutturali del calcio, ma non prendiamoci in giro rispetto a quel principio di terzietà tanto sbandierato, che si incaglia clamorosamente con la nomina politica della governance di un ente, che sarà chiamato a giudicare i conti, per esempio, di un presidente di società di calcio che siede nel Senato di questo Parlamento o ancora, banalmente, come potrà un'organizzazione di nomina politica rispondere alla telefonata di un sindaco che magari reclama l'iscrizione al campionato - che so - di serie C della sua squadra e della sua città. Purtroppo, abbiamo visto com'è andata a finire con le nomine di Sport e Salute e temiamo fortemente che andrà nella stessa maniera.

Il tema dei volontari lo spiegheremo bene in Commissione. È fondamentale, necessario e sollevato anche da noi, però arriva dopo un anno e in maniera molto confusa, quindi ovviamente tenteremo di migliorarlo.

In riferimento al mondo della scuola ovviamente aggiungiamo la disorganicità e alcune disposizioni palesemente discriminatorie, quali quelle, per esempio, volte a creare un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno rivolto ai precari storici e agli specializzati all'estero. Allo stesso modo, non sfugge a nessuno che la conseguente sanatoria per quanti hanno pendente un procedimento e un contenzioso di riconoscimento del titolo rischia di creare disparità di trattamento, confusione e soprattutto di trasmettere un messaggio sbagliato, quello per cui la formazione sarebbe un fatto formale e da sbrigare con un elenco di CFU da acquisire e nulla di più. Sarebbe bello che il Governo leggesse le tante mail che stanno arrivando in queste settimane a tutti noi; contengono storie di vita e testimonianze che raccontano di quella disparità di trattamento e meriterebbero una lettura e soprattutto una risposta da parte del Ministro Valditara.

Ricordo anche che fu una legge di bilancio del 2020 a prevedere un piano pluriennale di immissione in ruolo di circa 25.000 docenti di sostegno e, quindi, le tanto sbandierate assunzioni in ruolo citate dal Ministro Valditara sono, in realtà, il frutto di quel piano pluriennale di un altro Governo. Insomma, il Ministro, che tanto ideologicamente ha voluto il merito nel nome del suo Ministero, il confronto lo evita e fa l'ennesimo condono.

Nonostante tutte le criticità che ho evidenziato, abbiamo deciso di non presentare una pregiudiziale di costituzionalità. Ciò perché questo decreto affronta in modo inadeguato e parziale alcuni temi che riteniamo importanti e che abbiamo noi stessi sollecitato e alcuni li abbiamo citati. Quindi, è su queste cose che vogliamo sfidarvi nell'esame parlamentare, portando le nostre proposte, che sono frutto di un confronto diffuso con tante realtà sportive e scolastiche e con esperti che operano sul campo. Riteniamo più importante sfidarvi su questo terreno che cancellare con un colpo di penna un provvedimento intriso non di buonsenso ma di colore politico discriminante e contraddittorio. Ecco perché - e ho concluso - pure nelle perplessità che questo provvedimento ci ispira ci asterremo nel voto sulla pregiudiziale, perché vogliamo che l'esame in Commissione sia esaustivo, approfondito e aperto finalmente a quel confronto con esperti, sindacati e associazioni che voi avete, ancora una volta e per l'ennesima volta, evitato.