A.C. 2245
Grazie, Presidente. Duole partire sottolineando come, anche questa volta, si sia consumata la farsa di una Commissione affari costituzionali, ma potrei dire, più in generale, di una Camera dei deputati sostanzialmente ridotta, su questo provvedimento, il Milleproroghe, a svolgere il ruolo di semplice notaio. Se ci fosse stato il tempo di esaminare questo provvedimento, non nelle poche ore - e non sto parlando di giorni, sto davvero parlando di ore - che ci sono state concesse, magari avremmo potuto ottenere spiegazioni sul perché ben 11 disposizioni di proroga del provvedimento si riferiscono a norme che sono già scadute da più di cinque anni, oppure, sul perché - e questo sarebbe stato ancora più degno di nota - mentre da un lato c'è una Commissione d'inchiesta che sta mettendo sotto pesante accusa tutto quello che ha fatto l'allora Governo durante la pandemia, dall'altro si sente il bisogno con il Milleproroghe di prorogare norme derogatorie messe in campo proprio per la gestione di quei momenti difficili. Ma, appunto, non abbiamo avuto risposte su un provvedimento che definiamo caotico, fatto male, esaminato peggio (e non solo alla Camera dei deputati, ma anche al Senato) e, ahimè, con tanti e tali norme che non sono solo sbagliate, ma pericolose perché danno un messaggio culturale al Paese che riassumo così: se non paghi le tasse, se te ne freghi dell'obbligo vaccinale, insomma, non se sei un cittadino onesto che rispetta le regole ma solo se sei un furbetto, allora il Governo ti premia.
E faccio qualche esempio. Mentre già fuori da qui si sta discutendo di come trovare 5 miliardi per la rottamazione quinquies, adesso, cari colleghi e care colleghe, voteremo la riapertura dei termini della quarta rottamazione delle cartelle esattoriali. Il tutto - mi preme dirlo - senza nemmeno mettere in campo criteri, come noi avevamo suggerito, per distinguere tra chi è davvero in difficoltà e va aiutato e chi, invece, continuerà a usare questo strumento per pagare magari solo la prima rata e continuare a fare poi il furbo rinviando il resto dei pagamenti. Ora, il Vice Premier Salvini ha detto che la rottamazione serve ad aiutare i milioni di italiani onesti in difficoltà. No, Ministro Salvini, gli italiani onesti le tasse le pagano e chiedono a gran voce che le tasse le paghino tutti, perché è così che si abbassa il contributo di ciascuno.
Peraltro, siamo i primi a dire che i cittadini onesti in difficoltà vanno aiutati, ma senza tagliare - come questa maggioranza ha fatto in legge di bilancio - i fondi per i servizi essenziali ai comuni, che sono il pilastro per la tenuta sociale di una comunità. Insomma, si sta passando da un condono a una rottamazione, da un concordato ad una sanatoria e, poi, a un nuovo concordato e ad un nuovo condono e così via. Ma io mi chiedo: ma chi in questo Paese rispetterà più le regole? Aspetteranno tutti la pacca sulla spalla e con questo provvedimento voi aprite questo fronte.
Giusto per dare qualche numero: la rottamazione che andremo a votare, allo Stato e alla collettività, costa, in termini di risorse, milioni di euro e se guardiamo al bilancio pluriennale andiamo oltre le centinaia di milioni di euro. Per noi deve essere chiaro un principio: non c'è garanzia dei diritti se non c'è adempimento dei doveri. Ecco perché riteniamo, non solo sbagliato il messaggio culturale che state dando, ma pericoloso. Sottovalutare l'importanza della lealtà fiscale significa compromettere le possibilità di crescita e di sviluppo del Paese e l'effettivo esercizio dei diritti fondamentali, come il diritto all'istruzione, il diritto alla salute attraverso un sistema universale, il diritto a ricevere cure senza che i tempi di attesa siano tali da compromettere le possibilità della stessa cura.
Mancano ancora i decreti attuativi del decreto fatto in fretta e furia prima delle elezioni europee per abbattere le liste d'attesa ed è fermo da tre mesi il disegno di legge che doveva intervenire sul problema della carenza di personale nelle strutture sanitarie, mentre 4 milioni di italiani nel 2024 hanno smesso di curarsi. Al posto della vostra ossessione di rottamazione, noi ci permettiamo sommessamente di consigliarvi di occuparvi, anzi, devo dire, di preoccuparvi - perché noi in realtà lo siamo facendo già da tempo e lo stiamo denunciando da tempo - anche voi della crescita del Paese. Non serve sbandierare per mesi il dato dell'occupazione più alta dai tempi di Garibaldi, facendo peraltro finta di non vedere che cosa c'è dietro quei dati e omettendo che siamo il Paese con la più bassa occupazione in tutta Europa. Ma dicevo, non servono bandierine quando la produzione industriale, cara collega Bordonali, è ferma da 22 mesi, quando gli stipendi sono al palo, quando si assottiglia il potere d'acquisto delle famiglie, quando il costo dell'energia più alto d'Europa zavorra la competitività delle nostre imprese e quando interi settori strategici sono in ginocchio. Ma dove lo vedete il Bengodi che avete descritto qui?
Ma dove lo vedete il Bengodi che descrivete ogni giorno sui social? Servirebbero meno post da paese delle meraviglie e più misure per la crescita e per affrontare le situazioni di crisi delle nostre eccellenze industriali, che stiamo piano piano perdendo. Ma evidentemente non ve ne state accorgendo. Avevamo proposto in questo provvedimento la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per le migliaia di piccole e piccolissime imprese in crisi del settore moda, tessile e abbigliamento, per non disperdere competenze in un settore strategico del made in Italy, ma niente da fare. Avevate prima presentato e poi ritirato un emendamento che ci ha fatto sperare in una risposta, dopo tante promesse del Ministro Urso, al problema delle aziende che hanno usufruito del credito d'imposta per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione - che sono elementi centrali per la nostra competitività - secondo legge al momento in essere e che ora devono rendere le risorse all'Agenzia delle Entrate.
E badate bene: in questo caso, senza rottamazione. Il “Governo dei due pesi e delle due misure”. Due pesi e due misure anche quando si tratta di mettere in campo scelte di civiltà. Noi riteniamo uno schiaffo l'aver bocciato la nostra richiesta di riaprire i termini per consentire ai familiari delle vittime delle terribili stragi nazifasciste, che non avevano fatto in tempo, di poter avviare il contenzioso previsto dal Governo Draghi per i risarcimenti.
E chiudo, Presidente, con l'ultima considerazione, la più delicata, se mi permette. In questo Milleproroghe, la scelta politica di premiare i furbetti è arrivata fino al punto di abrogare - e sottolineo abrogare - le sanzioni ai no-vax, a coloro, cioè, che si sono sottratti non vaccinandosi nei mesi più bui della pandemia, quando il bollettino dei ricoveri e delle persone decedute riportava cifre da guerra: essi, hanno deciso di non vaccinarsi e di non sottostare a un dovere di solidarietà nei confronti dell'intera comunità. È uno schiaffo ai milioni di italiani che si sono vaccinati per il bene di tutti, anche di quelli che non l'hanno fatto. È uno schiaffo - e si torna lì - anche ai cittadini onesti, perché avete previsto di cancellare le sanzioni solo per coloro che non le hanno pagate e non anche per chi, pur non vaccinandosi, le ha pagate. Ma soprattutto - e qui hanno ragione i colleghi che mi hanno preceduto - questa è un'offesa ai tanti medici e infermieri che hanno perso la vita per curare gli italiani. Ironia della sorte, questo provvedimento arriva al voto proprio oggi che ricorrono i cinque anni dall'anniversario del paziente zero.
E mi rivolgo per suo tramite, Presidente, ai colleghi di Forza Italia. Io ho sentito l'intervento del collega Russo. Beh, la voglio dire così: poco vale un ordine del giorno per riaffermare gli obiettivi del Piano nazionale di vaccinazione, che è stato approvato ieri sera senza votazione.
Insomma, diciamo che per fortuna è stato approvato senza votazione, perché evidentemente ne avremmo viste delle belle. Beh, è acqua fresca, quando il messaggio che state dando è esattamente il contrario, è quello che non serve vaccinarsi, che non serve perché poi tanto arriva la sanatoria. E questo è un atteggiamento che alimenta l'irresponsabilità verso gli altri, fa venire meno ogni dovere di solidarietà e marca una linea pericolosa verso l'oscurantismo scientifico, di cui porterete la responsabilità. Ecco perché noi voteremo contro il Milleproroghe, perché non siamo solo contrari alle misure che avete inserito, ma siamo contrari alla vostra idea di società, una società ingiusta, senza solidarietà, dove vincono i più furbi e dove il principio di legalità vale solo per i più deboli.