Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 27 Marzo, 2017
Nome: 
Tiziano Arlotti

A.C. 1202-A

 

Presidente, ci sono motivi geografici, storici, culturali e la realtà della vita quotidiana alla base della volontà delle popolazioni di Montecopiolo e Sassofeltrio di staccarsi dalla regione Marche per passare all'Emilia-Romagna, nel territorio della provincia di Rimini. Popolazioni che da sempre affermano di sentirsi riminesi per storia e tradizioni, i cui dialetti sono quelli della Val Conca a Sassofeltrio e dall'Alta Valmarecchia a Montecopiolo, e i cui territori di riferimento per le attività economiche e per i rapporti amministrativi, sanitario e scolastici sono quelli della provincia di Rimini. I cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio, con il referendum del 24 giugno 2007, hanno scelto a larghissima maggioranza di staccarsi dalla regione Marche e di aggregarsi alla regione Emilia-Romagna. Il consenso nel comune di Montecopiolo è stato dell'84 per cento, in quello di Sassofeltrio ancor più alto, l'87,28 per cento: un'espressione democratica della volontà popolare che ha dovuto attendere dieci anni per essere riconosciuta. L'8 settembre 2007 è scaduto infatti il termine entro cui il Ministro dell'interno avrebbe dovuto presentare al Parlamento il disegno di legge ordinaria, come chiaramente espresso dall'articolo 132, seconda comma, della Costituzione, per la modifica dei confini delle regioni coinvolte. Nessun disegno di legge ordinaria è stato da allora presentato dai Ministri dell'interno succedutesi fino ad oggi; credo che questo vada rimarcato come una mancanza di rispetto nei confronti di questo esito referendario.

Sempre nel settembre 2007, l'allora Ministro per gli affari regionali e le Autonomie locali, Linda Lanzillotta, invitava i presidenti delle regioni Marche ed Emilia-Romagna a richiedere ai rispettivi consigli regionali i prescritti pareri. Mentre, in questi anni, il consiglio provinciale di Rimini e il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, all'unanimità e in diverse legislature, hanno espresso parere favorevole alle richieste dei cittadini dei comuni di Montecopiolo e di Sassofeltrio, la regione Marche, nonostante le diverse sollecitazioni da parte dei sindaci e delle numerose manifestazioni dei comitati promotori del referendum, si è espressa nel 2012 comunicando che non avrebbe adottato provvedimenti in merito. Nel frattempo, i cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio hanno visto i loro vicini, abitanti nei sette comuni della Valmarecchia in cui nel 2006 si era svolto un analogo referendum (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello), staccarsi dalla regione Marche e passare nel 2009 all'Emilia-Romagna; un passaggio che ha lasciato ancor più soli Montecopiolo e Sassofeltrio, facendo mancare anche riferimenti ai servizi di cui i cittadini dei due comuni usufruivano. Anche la Comunità montana Alta Valmarecchia, composta dai sette comuni appena citati, ha deliberato all'unanimità in favore del passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio e durante la fase dibattimentale della legge n. 117 del 2009, con cui sette comuni dell'Alta Valmarecchia sono passati all'Emilia Romagna, alla Camera dei deputati è stato accolto un ordine del giorno presentato dall'onorevole Marchioni che impegnava il Governo a dare seguito all'iter riguardante i due comuni. Quindi un impegno specifico sul quale il Governo aveva assentito e sul quale non sono stati fatti atti conseguenti. Oggi dunque, alla luce di quanto accaduto in questi dieci anni, accogliamo con soddisfazione ma anche con una certa amarezza l'arrivo in Aula delle proposte di legge per il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e la loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna nell'ambito della provincia di Rimini. Ci sono voluti infatti dieci anni per arrivare a questo momento e dare una risposta alle popolazioni. Vi è un interesse nazionale cui dare seguito nel rispetto della Costituzione per mettere fine ad anni di ingiustizia e di disagi per la popolazione dei due comuni. Va anche evidenziato che, con il passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio, non vi saranno impegnativi trasferimenti amministrativi di ospedali, caserme e scuole che invece hanno interessato il passaggio degli altri sette comuni della Valmarecchia. Non resta che auspicare ora che la Camera voti il provvedimento e questo passi poi al Senato per arrivare finalmente alla conclusione della vicenda nel rispetto della volontà dei cittadini che, dieci anni or sono, si espressero democraticamente nel rispetto della Costituzione.