Dichiarazione di voto finale
Data: 
Venerdì, 23 Luglio, 2021
Nome: 
Chiara Braga

(Dichiarazione di voto finale – A.C. 3146-A/R​).

Il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento, che rappresenta per tutti noi una scommessa e insieme un banco di prova.

Una scommessa, perché in questo decreto ci sono norme molto spinte sulla accelerazione dei tempi e sulla semplificazione delle procedure, in materia di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione unica, l'istituzione della Commissione speciale VIA per le opere PNRR e PNIEC e la Soprintendenza speciale, con percorsi preferenziali per le opere che devono realizzare i due grandi obiettivi del PNRR: la transizione ecologica e digitale. E poi in materia di appalti pubblici, con misure semplificatorie straordinarie, e per questo limitate nel tempo, che in alcuni casi prevedono anche la restrizione degli spazi di concorrenza e pubblicità delle procedure.

Ma questo sarà anche un banco di prova a cui tutti si dovranno sentire impegnati: le PA centrali e territoriali, le imprese pubbliche e private, gli stessi Ministeri chiamati a provvedere rapidamente all'attuazione di molte disposizioni previste dal decreto.

Un banco di prova dunque, perché da oggi in poi non sarà più possibile nascondersi dietro la "scusa" della burocrazia e delle norme che rallentano e frenano: il Parlamento ha confermato e migliorato l'impianto del decreto varato dal Governo, dando fiducia a una scelta che il PD condivide pienamente: creare le condizioni perché le importanti risorse che l'Italia ha ottenuto con il Recovery Plan siano spese in fretta e bene.

In fretta e bene, questo secondo obiettivo non è per noi meno importante del primo; per noi significa impiegare queste risorse per sostenere e spingere la ripresa post pandemia e insieme trasformare nella direzione della sostenibilità e dell'equità il nostro Paese.

Questa è la sfida del PNRR e questo provvedimento è un tassello fondamentale di un disegno più ampio, a partire dalle riforme che siamo impegnati ad approvare nelle prossime settimane.

Il Parlamento non è estraneo a questa sfida, tutt'altro: non intendiamo abdicare a una funzione necessaria e utile a dare più efficacia a un impegno corale di tutto il Paese.

Per questo anche attraverso nostri emendamenti abbiamo rafforzato il ruolo di interlocutore e controllore che spetta al Parlamento riguardo alle scelte di gestione del Piano, che restano chiaramente in capo al Governo: l'obbligo di fornire alle Commissioni parlamentari competenti i dati e documenti utili a accompagnare, verificare e nel caso correggere eventuali criticità nell'attuazione del Piano; una collaborazione molto stretta tra le due Camere, un monitoraggio puntuale sull'emanazione dei provvedimenti attuativi. Abbiamo attribuito un doveroso riconoscimento al ruolo di Comuni e Province nella Cabina di Regia sulle questioni di interesse locale, ii coinvolgimento dí Roma capitale e delle organizzazioni della cittadinanza attiva. E attraverso un protocollo di intesa nazionale tra Governo e le parti sociali più rappresentative dovranno essere attivati da ogni amministrazione tavoli settoriali e territoriali continui sulle ricadute economiche, sociali e sul lavoro dei progetti previsti dal PNRR.

Voglio infine rivendicare un risultato ottenuto grazie a un nostro emendamento: il rispetto della parità di genere nella composizione di tutti gli organismi pubblici e nelle strutture amministrative di supporto istituiti da questo decreto.

Noi abbiamo preso molto sul serio, anche nell'esame di questo provvedimento, l'impegno cardine del PNRR: ridurre e ricomporre i divari che frenano la crescita del nostro Paese. Per questo il PD ha voluto fortemente nel testo del DL e poi migliorato con i propri emendamenti la clausola di almeno il 30% di occupazione rispettivamente di donne e di giovani con meno di 36 anni in tutti gli appalti pubblici finanziati dal Piano. Ora sarà fondamentale che i Ministeri competenti provvedano a emanare entro i 60 gg previsti le Linee guida con i criteri vincolanti e premiali, per consentire l'effettiva applicazione di queste misure da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Ma i divari che dobbiamo colmare sono anche quelli tra i territori: per questo il PD non avrebbe mai potuto accettare la cancellazione dei 4,6 miliardi destinati dall'ultima legge di bilancio alle aree interne e montane; il nostro emendamento, poi condiviso da tutta la maggioranza, ha evitato questo gravissimo errore e ha fatto salvo l'obiettivo della perequazione infrastrutturale.

E sempre per questo motivo abbiamo testardamente voluto, grazie all'impegno e alla determinazione del relatore Morassut e anche dell'altra relatrice Calabria che ringrazio, le norme per accelerare i tempi e potenziare gli interventi di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico.

Un risultato di cui tutto il Parlamento deve essere fiero, perché risponde a un'esigenza pressante che viene dagli amministratori e dai tanti territori fragili sempre più esposti all'impatto dei cambiamenti climatici.

Voglio dirlo chiaramente: sono queste per noi le vere "grandi opere" che servono al Paese, quelle che meritano corsie preferenziali e accelerate, insieme a quelle che devono vedere aumentare di 10 volte ogni anno la capacità di energia rinnovabile installata, la realizzazione di impianti per l'economia circolare e per combattere l'inaccettabile spreco di acqua in molte parti di Italia, la ricostruzione delle aree colpite dai terremoti.

Tutto questo si può e si deve fare, senza sacrificare il suolo agricolo produttivo e la biodiversità, ma al contrario valorizzando i Parchi e le aree protette come abbiamo fatto con nostri emendamenti.

E continuando a lavorare per rigenerare le nostre città e riqualificare le case degli italiani dal punto di vista energetico e sismico; anche in questo decreto il PD ha ottenuto alcuni importanti risultati di semplificazione per l'applicazione del superbonus, ma sappiamo bene che non basta: per questo chiediamo al Governo un impegno chiaro perché il 110% sia prorogato e esteso a alcuni interventi, penso alle cooperative di abitanti e alle strutture con finalità pubbliche di cura e assistenza, e sia finalmente integrato con il digital bonus, in linea con gli obiettivi del PNRR.

Ci sono state anche alcune occasioni mancate in questo decreto: non si è voluto rafforzare, come invece servirebbe, il ruolo delle Agenzie ambientali a supporto della transizione ecologica, non si è semplificato il meccanismo dell'end of waste per liberare tutte le potenzialità dell'economia circolare.

Sappiamo però che il mondo non finisce con questo Decreto.

Sarà molto importante ad esempio, in materia di appalti, rafforzare le competenze e la qualificazione delle stazioni appaltanti, anche per scongiurare i rischi che non abbiamo mancato di sottolineare di un'estensione dell'appalto integrato; dare una specifica disciplina agli appalti dei servizi pubblici locali, la cui esternalizzazione è stata scongiurata grazie a un emendamento del PD; spingere sulla digitalizzazione e la trasparenza delle procedure di affidamento attraverso la Banca dati nazionale e il ruolo di Anac, rafforzare la sicurezza e la qualità del lavoro, cancellando il costo della manodopera dal ribasso sugli appalti.

Voglio però ricordare che con questo decreto abbiamo dato una nuova disciplina all'istituto del subappalto, coerente con il quadro europeo e senza cedimenti sul fronte della sicurezza e della legalità: no al subappalto selvaggio e ai contratti pirata, stesso trattamento economico e legale alle lavoratrici e ai lavoratori che svolgono la stessa mansione.

Una norma di civiltà; risultato ottenuto grazie al coinvolgimento delle parti sociali: un metodo e un obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire con forza.

Le risorse del PNRR sono un'occasione straordinaria per il nostro Paese; nate da una drammatica contingenza sono ora lo strumento più potente che abbiamo per imboccare la strada di una ripartenza su basi nuove e solide.

Velocità e efficienza della pubblica amministrazione.

Qualità della spesa pubblica per promuovere competenze necessarie e lavoro buono.

Sostenibilità ambientale economica e sociale degli investimenti, così come ci stiamo impegnando a fare nel G20 Ambiente che oggi si è concluso a Napoli.

Per tutto questo occorre coerenza e una forte volontà politica da parte di tutta la maggioranza che sostiene il Governo; noi l'abbiamo e per questo esprimo il voto favorevole del Partito Democratico.