Data: 
Mercoledì, 15 Settembre, 2021
Nome: 
Enrico Borghi

Grazie, signor Presidente. Intanto, preliminarmente, vorremmo dare il benvenuto al ritorno dei colleghi della destra sul loro tradizionale canone di legge ed ordine, però vorremmo dire loro di essere coerenti con legge ed ordine anche nei confronti dei no-Vax o di quei soggetti che, dall'estrema destra, minacciano le istituzioni repubblicane.

Ma, al di là di questi aspetti, il punto chiave di oggi è molto semplice: il Ministro dell'Interno ha fatto tutto ciò che doveva fare in rapporto ai poteri che dispone nei confronti di un fatto illegale che noi condanniamo (Una voce dai banchi di Fratelli d'Italia: NO!)? Questo è il punto. Il punto è, cari colleghi, che la Ministra Lamorgese ha fatto esattamente le cose che facevano i Ministri precedenti: il Ministro Salvini, il Ministro Alfano, il Ministro Maroni!

Le dovrei ricordare, collega Molinari, il grave fatto di Pitigliano del 2011, quando morì un carabiniere in un fatto analogo, un rave party, con un Ministro dell'Interno che allora non era certo espressione della nostra forza politica? Perché a giocarla sul manicheismo e sul comizio siamo capaci tutti, ma non è così che si dà sicurezza ad un Paese!

E quindi potremmo snocciolare, come hanno fatto anche i colleghi, tutti gli eventi del 2018, nei quali si verificarono casi analoghi e nei quali si fece esattamente quello che è stato fatto questa volta, a dire che i Ministri dell'Interno cambiano, i fatti di illegalità purtroppo rimangono e fortunatamente le Forze dell'ordine esistono e presidiano. Perché nel caso specifico, cosa hanno fatto? Hanno sgomberato e hanno soprattutto evitato ulteriori problemi all'ordine pubblico.

Guardiamo altri Paesi, che molto spesso nel nostro provincialismo indichiamo come esempi. Un rave party in California, a Oakland, nel dicembre 2016: lì si intervenne col manganello, con la legge e l'ordine, 33 vittime. Qualcuno forse ricorderà il caso della Love Parade a Berlino nel 2010: 18 morti e 80 feriti. Qualche giorno fa, in Bretagna, nella Francia, che ha una legge molto ferrea, c'è stato un analogo rave party e sono finiti all'ospedale, fortunatamente non morti, 7 operatori delle Forze dell'ordine. Insomma, dietro questi fenomeni bisognerebbe, magari, dire intanto che c'è un'emergenza culturale ed educativa, perché la povertà educativa di modelli di valori che portano molti giovani a fare queste manifestazioni, ci dovrebbe imporre qualche riflessione che va al di là della battuta e del comizio! E poi c'è un'esigenza normativa colleghi, perché la Corte di cassazione della Repubblica italiana ha stabilito che - in sé - organizzare un rave party non costituisce un reato in sé, sono le cose che si fanno all'interno che possono essere qualificate come reato.

Allora, vogliamo darci una nuova normativa, che organizzi in maniera differente? Bene, noi ci siamo. Però, cari colleghi, se vogliamo un'impostazione muscolare, la mettiamo in campo sempre! Perché è facile chiedere le cariche di Balaklava sui rave party, però, poi, non si coccola chi minaccia di buttare i droni esplosivi sul Parlamento o di bloccare le stazioni, gli aeroporti e le metropolitane nel nostro Paese. Non si può, da una parte, chiedere il pugno duro e, dall'altra, gridare contro la dittatura sanitaria. Bisogna essere coerenti.

Però, il tema, signor Presidente, è un altro e bisogna dirlo agli italiani! Bisogna svelare questo inganno ipocrita! Il tema politico di questa vicenda è la perenne notte dei lunghi coltelli all'interno della destra italiana. Allora, fino a quando, onorevole Meloni, terrete sequestrate le istituzioni repubblicane per una battaglia egemonica all'interno della vostra coalizione? Fino a quando, senatore Salvini, lei scaricherà sul Governo, sulla sua stabilità e sulla serenità interna all'Esecutivo, le sue pulsioni per la conquista della leadership della destra? Colleghi, il Ministero dell'Interno, insieme con l'Economia e la Giustizia, è il cuore di qualsiasi Governo. Senatore Salvini, ha deciso forse di fare un Papeete d'autunno, come verrebbe da concludere, sentendo le ultime frasi del collega Molinari? Forse, dovrebbe anche rileggersi Ungaretti in proposito. Un dato però è certo: il continuo stillicidio nuoce all'azione di Governo e nuoce al Presidente del Consiglio alla vigilia di scadenze decisive.

Colleghi, se noi dovessimo fare come voi, ad ogni fabbrica che chiude o che delocalizza o che ha delle difficoltà dovremmo, che so, chiedere le dimissioni del Ministro Giorgetti. Ma non lo facciamo! E non lo facciamo - e mi avvio alla conclusione, Presidente - perché la serietà, la responsabilità e il senso delle istituzioni sono la cifra di una maturità di un'azione di Governo. Dunque, signori della destra, il vostro regolamento dei conti non fatelo sulla pelle del Paese! E lei, signor Ministro, vada avanti a lavorare: ne abbiamo bisogno.