Grazie, Presidente. Ministro, ho ascoltato con attenzione la sua puntuale ricostruzione, però, vede, c'è qualcosa che dimostra che sia stata una gestione fallimentare, fuori, credo, da ogni considerazione politica e da ogni dubbio, ossia il fatto che, alla fine, avete dovuto farli sbarcare tutti e avete dovuto farli sbarcare tutti, perché quello che avete provato a fare non si poteva fare, è semplicissimo, non si poteva fare. Infatti, lei lo sa: se c'è una nave in difficoltà, bisogna intervenire e non c'è differenza tra le navi, si deve intervenire per una ONG, come per qualunque altra nave si trovi in quella condizione, perché quell'operazione di salvataggio si concluda con lo sbarco in un porto sicuro, perché non esiste nessuna norma e non si può fare, una roba abominevole, come lo sbarco selettivo, che vi siete inventati, senza, appunto, riuscire ad applicarlo, perché non si possono rompere gli accordi internazionali. Guardi, Ministro, lei ha fatto considerazioni su quelle navi, considerandole come luoghi sicuri. Le lancio una sfida costruttiva: la prossima volta faccia una cosa, si metta vestiti sportivi, esca dal suo ufficio e vada a visitare una di quelle navi, vada a vedere una di quelle navi con sopra centinaia di persone provate fisicamente e psicologicamente che scappano da un Lager, che hanno rischiato di annegare in mare, che sono state salvate da una nave, quando rischiavano di annegare, e che, per giorni, a causa del fatto che non viene assegnato a quella nave un porto, sono costrette a vivere - centinaia di persone - schiacciate in condizioni inaccettabili.
Le guardi negli occhi, provi a dormire con loro; io l'ho fatto e, come me, altri colleghi che, in quei giorni, sono stati lì a presidiare e poi torni qua e ci dica se quello è considerabile un luogo sicuro. Ministro, il decreto che lei, insieme a Crosetto e a Salvini, ha fatto era semplicemente un decreto illegale, illegittimo, e per questo voi non avete potuto applicarlo. Non mi aspetto che lei faccia quello che farei io, ha ragione, avete vinto le elezioni, lo ha ricordato il collega Foti, su una linea ben precisa, però credo sia legittimo chiedere al Ministro dell'Interno, penso sia legittimo, da parte di tutti, chiedere che, ancor più come tutti i cittadini, il Ministro dell'Interno rispetti le leggi nazionali e internazionali.
Quello che è avvenuto in questi giorni è l'opposto di quello che dovrebbe fare un Ministro dell'Interno e anche che cessino alcuni argomenti. Il Presidente Giorgia Meloni ha parlato di navi pirata riferite alle ONG. I pirati sono quelli che violano le leggi, che mettono a rischio la sicurezza, che mettono a rischio le vite umane, esattamente la descrizione del comportamento che ha avuto il Governo in questa vicenda: se c'è un pirata in questa vicenda è seduto tra i banchi del Governo, non sulle navi delle ONG. Lo dico, perché dovete anche smetterla con questa campagna di criminalizzazione. Avete parlato di centri sociali galleggianti, lei è tornato qua citando Frontex, potremmo aprire una discussione su Frontex, come è avvenuto al Parlamento europeo, che gli ha bocciato il bilancio; lei la conosce l'attendibilità di quella fonte, però guardi gliela passo, prendo, per buoni i dati che lei ha citato; nel periodo cui fa riferimento Frontex, sono sbarcate 125 persone, di media, al giorno, quando c'erano le ONG in mare, 135, cioè di più, quando le ONG non c'erano. Sa dove abbiamo preso questi dati? Al Ministero dell'Interno. Magari la prossima volta, prima di venire in quest'Aula, gli dia un'occhiata. Volete cercare i trafficanti? Guardate, avete nomi, cognomi e numeri di telefono. Chi organizza il traffico è la cosiddetta Guardia costiera libica, non sono le ONG, quella che noi ancora oggi finanziamo per una responsabilità collettiva di questo Parlamento.
Avete detto delle cose… Il Ministro Crosetto, mi dispiace non ci sia, ha detto che le ONG, con il loro comportamento, alimentano fenomeni negativi. Sa qual è l'unico fenomeno che alimentano le ONG? La vita: salvano vite umane. Per questo, andrebbero ringraziate, non criminalizzate. Non le volete nel Mediterraneo? La soluzione è semplicissima, saranno d'accordo, prima di tutto, quelle ONG: rimettiamo le navi del nostro Paese e dei Paesi europei nel Mediterraneo a fare quello che oggi fanno le ONG, come è avvenuto, in questo Paese, ai tempi di Mare Nostrum, che fu uno dei periodi di orgoglio di questa Nazione. Ma io voglio discutere con voi di tutto. C'è un problema nella gestione dei flussi? Certo, ma la soluzione non può essere l'esternalizzazione delle frontiere, non può essere chiudere le persone nei lager, per non vederli arrivare qui. C'è un problema nell'accoglienza? Abbiamo un sistema sotto stress? È vero, Ministro, ha detto, su questo, parole importanti che considero un'autocritica, perché quel sistema dell'accoglienza, soprattutto la parte migliore, i progetti SPRAR, quando lei si occupava di questo, insieme al suo allora Ministro Salvini, avete provato a smantellarlo con i “decreti Sicurezza” . Se c'è una sofferenza, è anche grazie alle scelte che, negli anni, avete fatto voi. C'è un carico eccessivo verso l'Italia? Sì, certo, assolutamente, può chiedere ai suoi colleghi di maggioranza, perché ci sono gli accordi di Dublino e perché non siamo riusciti a cambiarli. Glielo chieda, chieda ai leghisti, che stanno lì seduti a fianco a lei. C'è un problema di immigrazione irregolare? Certo, vogliamo affrontare e aprire canali di immigrazione regolari? Cambiamo la Bossi-Fini, siamo qua, disponibili a discuterne. C'è un problema di sostegno all'Africa? D'accordo, mi aspetto che, nella prossima legge di bilancio, lei si batta, perché aumentino i fondi alla cooperazione internazionale, per fare un esempio.
Vede, Ministro, e vado a concludere, lei ha detto, in più di un'occasione, che non accetta soluzioni e io non ho titolo per dargliene, però una cosa gliela voglio dire: lei ha giurato sulla Costituzione, come i suoi colleghi, e in quella Carta costituzionale non c'è nulla nella lettera e nello spirito della Costituzione che autorizzi un Ministro a definire alcuni esseri umani un carico residuale! Nulla.
E lei ha avuto due occasioni al Senato e alla Camera per scusarsi di quella enormità e non le ha colte.
Infine, voglio formularle un augurio. Io spero che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi lei troverà modo di farsi qualche domanda in più: di fronte a casi del genere non solo chiedersi quanti ne arrivano, è una domanda legittima, ma chiedersi anche da cosa scappano. Perché se lei saprà formularsi questa domanda, forse si renderà conto - prima di tutto lei e poi i suoi colleghi - che quello che avete fatto in quei giorni, nulla ha a che fare con il rispetto della dignità umana.