Grazie, Presidente. Colleghi, colleghe, signor Ministro, è un momento importante, un confronto importante. Non è il primo, perché abbiamo già avuto, in Commissione ambiente e in Commissione trasporti, più occasioni per confrontarci. L'ultima è stata proprio l'audizione, richiesta dal gruppo del Partito Democratico, del Ministero e della società Strada dei Parchi. Quindi, non ci sono mancati i momenti di confronto parlamentare; ci manca, però, una prospettiva. Ci manca un piano definito e so che lei, Ministro, ci sta lavorando. Ma il Partito Democratico è estremamente preoccupato e vorremmo che, nel prosieguo di questo confronto, si riuscisse a puntualizzare qualche aspetto. Certamente, lei ci ha dato una buona notizia, di questo le siamo grati. La proroga del blocco delle tariffe a fine anno ha centrato un obiettivo che ci eravamo proposti più e più volte in questi anni, ottenendolo nel corso del tempo anche con sforzi emendativi. Le ultime due proroghe del blocco degli aumenti sono emendamenti, a mia prima firma, presentati con riferimento sia al “decreto Sisma” sia al “decreto Infrastrutture” dello scorso settembre.
Ora però, signor Ministro, questa proroga di cui le siamo grati ha senso se ci permette, nelle more, di costruire un percorso chiaro e definito, che dia garanzie ai cittadini, agli amministratori, agli utenti e anche ai settori economici. Infatti, oggi le autostrade per come sono messe, per le incertezze sui tempi di percorrenza, per le minacciate e continue possibilità di aumenti stratosferici, non costituiscono un punto di sicurezza.
Noi proponiamo, innanzitutto, che il blocco degli aumenti delle tariffe duri il meno possibile e che, entro questi sei mesi, si definisca un percorso. Proponiamo che si semplifichino ulteriormente le procedure per la messa in sicurezza e che si istituisca un tavolo di concertazione permanente presso il Ministero delle Infrastrutture tra le diverse parti per trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva.
Tutti noi che percorriamo quotidianamente quelle autostrade, in particolare io che vengo da L'Aquila, possiamo testimoniare quotidianamente le difficoltà, ma anche la mancanza di alternative. Da L'Aquila non si viene in altro modo se non con le autostrade; quindi, se non si affronta questo tema, per alcune aree del territorio abruzzese c'è veramente il rischio dell'isolamento, non essendovi alternative.
La ringrazio, Ministro - l'ho già fatto in un'altra occasione - perché, con uno studio di fattibilità, si stanno finalmente definendo eventuali possibilità di linea ferroviaria tra L'Aquila e Roma. Ma adesso non ce l'abbiamo, si viene solo in autostrada e i lavori di messa in sicurezza producono rallentamenti che in alcuni tratti arrivano a 30 chilometri orari.
Pertanto, il fatto di procedere con maggiore celerità rispetto a questi lavori è una necessità quotidiana, definitiva, forte e importante. Seguiamo da anni questa vicenda. Oggi abbiamo incontrato i sindaci dell'Abruzzo e del Lazio: sono oltre 150 che si organizzano da anni e che da anni pongono il problema insieme a noi parlamentari che da anni sosteniamo (non tutti, perché alcuni scoprono il problema solo ora, ma va bene lo stesso) che questo tema vada risolto ad alto livello.
Ministro, lei ci ha detto che domani il CIPESS probabilmente esaminerà il PEF prodotto dal commissario. Io le dico che il PEF istruito dal commissario, se è quello che abbiamo letto sulla stampa, è per noi irricevibile.
Non è possibile nemmeno ipotizzare che ci sia un carico di tariffa del 35 per cento annuo; per un percorso di anni notevole si va a moltiplicare il costo in maniera talmente elevata da non consentire più l'uso di quella arteria, così importante, che peraltro, come lei ricordava, è stata considerata, nel decreto del 2012, una infrastruttura strategica ai fini di protezione civile. Anche in quel decreto, infatti, si riconosce che quella infrastruttura è fondamentale e collega aree strategiche.
Allora, signor Ministro, io le chiedo, oltre che il suo ammirevole impegno per la proroga del blocco dell'aumento della tariffa, un impegno sul PEF e un impegno di chiarezza sul destino di questa infrastruttura. La si vuole riportare allo Stato: diteci come volete fare, ma non fate ricadere gli oneri su cittadine e cittadini che vedono tutto questo dibattito come totalmente distante dalla loro quotidianità e dalle loro esigenze che in questo momento certamente non possono affrontare un aumento come quello paventato dal commissario fiorentino del 35 per cento; è una cosa che non accade in nessun altro territorio, per nessun'altra autostrada e non può accadere nemmeno con riferimento alla A24 e alla A25 che sono le arterie che collegano queste regioni e le nostre vie di comunicazione principali.