Data: 
Giovedì, 2 Dicembre, 2021
Nome: 
Davide Gariglio

Grazie, Presidente. Colleghi, signor Ministro, il recente interesse del mercato nei confronti di TIM rivela le importanti potenzialità di questo gruppo in termini di crescita del valore, nello scenario di un mercato concorrenziale e proprio in un momento in cui il Paese è impegnato, con il PNRR, in importanti investimenti per la digitalizzazione. Al ritardo infrastrutturale storico del nostro Paese nella banda ultralarga hanno fatto da contraltare, dal 2013 in poi, importanti passi avanti, dovuti a una serie di fattori: l'avvio di un ciclo regolatorio, che ha accelerato gli investimenti, l'ingresso su scala nazionale di operatori wholesale only, la crescita di piccoli operatori nella tecnologia FWA, il Piano BUL per lo sviluppo della banda ultralarga.

Secondo i dati dell'Osservatorio Agcom, l'insieme di questi fattori ha fatto registrare, negli ultimi anni, una spinta ai collegamenti superiori a 100 mega, ma, soprattutto, la crescita di investimenti in reti ad altissima capacità, basati su collegamenti in fibra ottica fino all'utente finale.

I recenti progressi del nostro Paese, ancora insufficienti, vengono finalmente apprezzati anche dall'indicatore DESI, sebbene l'Italia si collochi ancora agli ultimi posti rispetto alla graduatoria degli altri Paesi europei. Accanto al ritardo infrastrutturale per la banda ultralarga e il 5G, si manifesta in Italia anche un'inerzia della domanda, anch'essa registrata dagli operatori DESI. Il tasso di attivazione di linee, nei territori in cui pure esiste già un'infrastruttura a banda ultralarga, tarda a decollare, in ragione del limitato numero di servizi digitali offerti all'utenza, in ragione della capacità di reti meno performanti di soddisfare, comunque, bisogni attuali degli utenti e dei costi di migrazione che gli utenti devono sostenere.

I dati Agcom hanno rilevato, inoltre, il forte stress subito dal nostro Paese durante la pandemia sui collegamenti in rete fissa e mobile e, dall'altro lato, hanno registrato molteplici fenomeni di esclusione sociale dovuti proprio alla mancata connessione. Si stima che circa il 10 per cento degli studenti italiani, durante il lockdown, non abbia potuto seguire le lezioni a distanza, mentre circa 200 piccoli comuni italiani risultano essere ultra bianchi, cioè privi di connessione, sia fissa che mobile, accettabile. Vanno meglio le cose sulla connessione mobile, anche in ragione della circostanza che il nostro Paese è risultato tra i primi in Europa ad assegnare le frequenze 5G, la cui rete va costruita in modo capillare secondo gli obblighi assunti dai licenziatari.

In questo contesto, TIM assume un ruolo centrale e questa centralità è riflessa in 3 ambiti particolari: quello che possiamo definire in relazione alla sicurezza nazionale di asset strategici, ai sensi della normativa sul golden power che lei, Ministro, ha richiamato; secondo, quello che si riferisce al valore dimensionale dell'azienda, anche in termini di capitale umano, dato l'elevato numero di occupati ad elevata qualificazione professionale che TIM possiede; terzo, quello che fa riferimento al ruolo che l'azienda può giocare come uno degli attori principali del PNRR nella Missione della digitalizzazione.

Per quanto riguarda gli attivi di rilevanza strategica, oltre alle attività che costituiscono la gestione caratteristica di importanti aziende controllate da TIM, quali Sparkle e Telsy, vanno considerate le componenti della rete di Telecom Italia riconducibili alle funzioni di accesso della rete, di aggregazione del traffico e di trasporto tra i nodi della rete. Occorre, poi, considerare tutte le componenti che hanno rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, nonché tutto il tema del traffico con le sedi estere, che utilizza infrastruttura e nodi di collegamento di Sparkle sulle direttrici internazionali. A questo si aggiungono le attività attuali e prospettiche sulla gestione dei dati e sulle iniziative del cloud e le altre attività strategiche in merito alla raccolta e conservazione dei dati.

In relazione, invece, alla dimensione e allo straordinario valore del capitale umano assorbito da TIM, basta richiamare che TIM è l'azienda di telecomunicazioni fisse e mobili che oggi assorbe una dotazione di lavoratori circa 5 volte maggiore a quella dei principali concorrenti. Si tratta di un valore che non va solo protetto, ma che costituisce, esso stesso, un asset strategico da valorizzare per il futuro digitale del Paese. Pensiamo a quante difficoltà ci sono per le pubbliche amministrazioni e per i Ministeri di trovare tecnici esperti in questo settore.

Non sorprende, dunque, che oggi si possa registrare una capacità di attrazione dell'azienda sul mercato volta a ristabilirne un valore complessivo molto più elevato di quello che nei mesi scorsi ha rilevato il corso dell'azione di TIM. Questa attenzione da parte di investitori di lungo periodo è un fatto che consideriamo positivo, che difficilmente, peraltro, si concilia con i continui cambi di management registrati negli ultimi 8 anni, che hanno indubbiamente finito per conferire instabilità alle capacità progettuali dell'azienda.

Al tempo stesso, il mercato della rete fissa sta evolvendo in modo contraddittorio, dal momento che le imprese sono maggiormente incentivate a realizzare investimenti nelle aree più dense in termini di popolazione e, quindi, dunque, più remunerative, con il paradosso di osservare duplicazioni di reti in talune are e ritardi penalizzanti, con eccesso di domanda infrastrutturale, invece, in altre.

La prospettiva, anche attraverso le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di realizzare importanti investimenti e di completare, entro il 2026, la connessione in gigawatt per i cittadini italiani deve fondarsi su un quadro di certezza per tutte le imprese interessate, possibilmente incentivando sinergie e forme di coinvestimento, quali, ad esempio, quelle consentite dal nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, ed evitando inefficienti duplicazioni di infrastrutture di rete finanziate con soldi pubblici.

A seguito delle ultime novità che hanno interessato TIM, bene ha fatto, dunque, il Governo ad avviare immediatamente un tavolo di coordinamento con i Ministri competenti per analizzare le diverse prospettive che si aprono. Il Partito Democratico, con il segretario nazionale Letta, ha subito avviato una serie di incontri con i rappresentanti dei lavoratori di TIM. Abbiamo ribadito loro, da un lato, il rispetto per l'autonomia delle dinamiche di mercato e, dall'altro lato, la nostra costante attenzione alle possibili evoluzioni che possano riguardare assetti proprietari e di governance, in relazione ad asset strategici per la sicurezza e per lo sviluppo del Paese. La natura strategica di molti asset del gruppo TIM rende centrale il ruolo del Governo, anche in sede di applicazione del golden power, nell'analizzare le prospettive e le diverse implicazioni in termini di sviluppo strategico, di sicurezza e di profili occupazionali. L'evoluzione in corso potrà concorrere a definire nuovi scenari, anche in relazione ai progetti di aggregazione di reti a banda ultralarga e per il 5G.

Nel rispetto delle iniziative e delle proposte che il Governo assumerà e dell'autonomia delle imprese quotate sul mercato, come TIM, come Partito Democratico, consideriamo centrali: il rilancio degli investimenti, la valorizzazione del capitale umano, l'integrità dell'azienda, le garanzie per la sicurezza delle strutture strategiche, la tutela dei consumatori, lo sviluppo della banda ultralarga ai fini degli obiettivi del PNRR.

Ringraziamo il Governo per l'attenzione riposta in modo collegiale e ai massimi livelli su questo tema, ribadiamo piena fiducia nella sua azione e auspichiamo si possa chiarire, in tempi brevi, il quadro delle opportunità e dei vincoli attorno ai quali in questa vicenda potrà svilupparsi.