Grazie, Presidente. Signor Ministro, penso che sia utile e opportuno ricordare all'Aula lo scenario avverso che si è ipotizzato negli stress test di qualche giorno fa, del 29 luglio. Lo scenario avverso che si ipotizza per l'Italia è una caduta del PIL reale, nel triennio 2016-2018, di quasi 6 punti percentuali rispetto alle previsioni dello scenario di base. Nel 2018 il livello del prodotto sarebbe di circa 10 punti percentuali inferiori a quelli osservati all'inizio della crisi finanziaria nel 2007. Si tratterrebbe di una perdita senza precedenti dall'ultimo conflitto mondiale.
Lo scenario avverso ipotizza, inoltre, un aumento nel triennio del rendimento dei titoli di Stato italiani a lungo termine di circa 100 punti base, che comporterebbe una svalutazione del 12 per cento di tali titoli. Mi sembra opportuno ricordare questo all'Aula per sottolineare come lo scenario ipotizzato nelle prove di stress dall'Autorità europea sia uno scenario oggettivamente particolarmente avverso nei confronti della nostra economia. E questo dimostra come questo test possa effettivamente essere rivelatore dal punto di vista della solidità del sistema bancario italiano.
L'esito di queste prove di stress lo conosciamo: hanno promosso quattro banche su cinque, tra l'altro ponendo anche uno dei nostri istituti tra i primi istituti europei. Ora, il Governo aveva ragione a rispedire al mittente le accuse o le insinuazioni che, specialmente nelle scorse settimane, ci sono state sullo stato di salute del sistema bancario italiano da parte anche di interventi venuti dall'estero, che ipotizzavano che il sistema bancario italiano fosse un problema per l'Unione europea e volevano far credere che l'anello debole della catena proprio del sistema europeo bancario fossero gli istituti italiani.
L'esito del 29 luglio smentisce questi facili profeti e conferma quello che il Governo, attraverso di lei, Ministro, e attraverso il Presidente del Consiglio, ha sempre affermato, senza esitazione e a voce alta, e cioè che il sistema italiano, nonostante la crisi che ha dovuto attraversare, è un sistema che offre garanzie di solidità. Perché questo ? Perché c’è stato negli ultimi anni un riassetto organizzativo, con una riduzione dei costi operativi da parte degli intermediari finanziari; perché c’è stata da parte loro certamente una gestione più attenta, condizionata anche dalle nuove regole europee; infine perché ci sono stati, in modo particolare negli ultimi due anni, importanti interventi legislativi, a cui ha fatto riferimento e che, ovviamente, non voglio ripetere, anche perché quest'Aula li conosce molto bene.
Con sufficiente onestà intellettuale, Presidente, possiamo ammettere che gli interventi legislativi che abbiamo approvato, che il Governo ha proposto al Parlamento e che sono stati approvati, certamente sono stati molto utili, anche se non ancora risolutivi. Il PD conferma il proprio sostegno all'azione del Governo, da questo punto di vista, per consolidare i risultati ottenuti e per migliorarli. Mentre il sistema italiano è più solido della media europea, le banche italiane soffrono, signor Ministro, di meno redditività: un gap che merita l'attenzione della politica, perché nel medio-lungo periodo una scarsa redditività erode la solidità, e comunque, in caso di necessità di andare sul mercato, una bassa redditività allontana gli investitori.
Un ultimo aspetto, e chiudo, Presidente: la fiducia dei risparmiatori. Che può fare ancora la politica ? Il Partito Democratico pensa che bisogna completare l'unione bancaria europea con l'assicurazione sui depositi, la terza gamba mancante per il completamento dell'unione bancaria europea, riaprire la vicenda del bail-in e del burden sharing, convincere la UE a concedersi un supplemento di riflessione, quanto meno per modulare l'impatto nei confronti degli investitori risparmiatori retail.
Presidente, concludo: ringrazio il Ministro per l'informativa chiara e puntuale e le confermo, signor Ministro, l'impegno del gruppo parlamentare del Partito Democratico a sostenere ogni iniziativa del Governo tesa a rafforzare il nostro sistema del credito, per sostenere al meglio la crescita economica del nostro Paese.
Data:
Mercoledì, 3 Agosto, 2016
Nome:
Michele Pelillo