Data: 
Lunedì, 2 Dicembre, 2019
Nome: 
Graziano Delrio

Grazie, Presidente. Grazie, signor Presidente del Consiglio, per la sua relazione approfondita, la ricostruzione dei fatti puntuale, perché lei oggi ha dimostrato in quest'Aula che esistono delle verità, dei fatti, ed esiste una propaganda becera di un sovranismo parolaio che non difende l'Italia. Lei ha ricostruito bene il percorso, ha ricostruito bene anche il ruolo del Parlamento. Anche noi abbiamo diverse questioni che crediamo vadano ancora approfondite in maniera più seria. Penso appunto a far comprendere fino in fondo la logica di pacchetto agli altri Paesi, come sia necessaria la riforma. Il professor Brunetta ha detto parole che io condivido molto: la riforma è necessaria, è necessaria per salvaguardare proprio quell'Europa dei popoli che noi vogliamo costruire, però la logica di pacchetto ancora non è completamente assorbita. Abbiamo ancora un problema, perché non vogliamo ponderazione sul rischio dei titoli di Stato, per quanto riguarda l'Unione bancaria. Abbiamo un problema per quanto riguarda l'assicurazione sulla disoccupazione, proposta che fecero i nostri Governi. Ci sono ancora dei problemi aperti. In un Paese normale, questi problemi si discutono tutti insieme, perché qui non si tratta di vivere tra i patrioti buoni e coloro che vogliono svendere il Paese, qui si tratta di difendere l'interesse nazionale, avendo a mente quello che politici forse di rango inferiore a quelli che si sono cimentati in questi giorni, come Alcide De Gasperi. Alcide De Gasperi, in un famoso discorso del 1951, quando si parlava della Comunità europea di difesa, diceva appunto questo concetto: qual è il luogo dove possiamo al meglio difendere i nostri interessi? Qual è il luogo in cui le pulsioni vitali di una nazione, i suoi istinti più coraggiosi, più sani, possono essere portati a maturazione e difesi fino in fondo, se non lo scenario europeo? Noi non vogliamo firmare questo Trattato per ridurre la sovranità, lo vogliamo firmare per rafforzare la nostra sovranità, perché vogliamo difendere di più i nostri risparmiatori, perché vogliamo difendere di più il nostro Stato, perché vogliamo difenderci dai rischi globali. Questa è la scelta che bisogna fare. Lo dico perché anche dagli amici dei Cinquestelle ho sentito alcune parole in questi giorni che non ho - lo dico sinceramente - capito. Questa nuova coalizione ha fatto una scelta europeista seria, definitiva, completa. Dobbiamo avere il coraggio di difendere l'Europa come la casa in cui le nostre aspirazioni e anche l'identità nazionale devono trovare pieno compimento. E per essere e per contare in Europa, e per non fare discorsi vani, è necessario che noi diamo l'idea, al nostro Paese e ai Paesi fuori dal nostro, che siamo fortemente convinti di sederci ai tavoli e che siamo fortemente convinti degli strumenti cooperativi di quei tavoli, cosa che non è in dubbio, tant'è vero che all'opposizione noi abbiamo salutato con piacere le vostre scelte di modifica e di introduzione di modifica sul MES, quando lei, Presidente, era in un ruolo che non mi vedeva concorde nelle sue politiche.

Ma noi abbiamo apprezzato dall'opposizione il fatto che abbiate chiesto e ottenuto - ottenuto! - le modifiche che lei oggi ha illustrato, perché non è vero che il MES rappresenta una minaccia, rappresenta una garanzia. Non è vero che il Fondo “salva-Stati” è gestito dai burocrati di Bruxelles, ma è gestito dai Governi, è gestito dai Ministri. Non è vero che vi è necessità di ristrutturare il debito, se si ha bisogno di aiuto, e l'Italia peraltro non ne avrà bisogno, come è stato efficacemente ricordato anche oggi. Non è vero che non ci sia bisogno di prestiti a lungo e lunghissima scadenza, non è vero che non ve ne sia bisogno, ce n'è un bisogno vitale di prestiti a lunga e lunghissima scadenza con interessi controllati. E non è vero che questo pacchetto comprenda aiuto alle banche tedesche. Ma che bugie raccontiamo? Comprende aiuto a tutte le banche, non alle banche tedesche, e comprende protezione ai risparmiatori.

Allora c'è modo certamente di continuare a discutere, il 4, poi ci sarà modo di discutere il 10, poi ci sarà modo di discutere quando dovremo ratificarlo questo benedetto Trattato, ma la direzione è quella giusta, è quella di credere nell'Europa, di cooperare con lei, di rafforzare l'Europa per rafforzare la nostra vera sovranità nazionale. E tutto il percorso che lei ha illustrato, signor Presidente, è un percorso trasparente, serio, documentato. A me è venuto in mente in questi giorni il dramma di Shakespeare Romeo e Giulietta. Lì c'è un protagonista, Mercuzio, che era abituato a fare lunghissimi discorsi inutili, molto suggestivi, ma totalmente inutili e fantasiosi, basati sul nulla; noi abbiamo avuto il Premier Salvini che, invece che leggersi i documenti che lei ha lì sul tavolo, invece che ricordare, il Vicepremier, quello che appunto veniva deciso nei Consigli dei ministri, si è prolungato in discorsi inutili di attentato alla sovranità nazionale. Davvero ricordava Mercuzio, quando accusava Romeo di avere una calma vile, disonorevole, e una disonorevole sottomissione; gli stessi discorsi. Allora io le chiedo, signor Presidente del Consiglio, e chiedo a tutta questa maggioranza, ma chiederei a tutto il Parlamento, di rispondere a Mercuzio come ha risposto Romeo: Mercuzio, tu parli di nulla! Ha parlato di nulla in tutti questi giorni! L'unico effetto che abbiamo visto è quello di terrorizzare i nostri prestatori, di terrorizzare coloro che finanziano il debito, di dare l'idea di un Paese incerto, indeciso, incapace a mantenere i suoi patti. Ciò perché io credo, signor Presidente, che dentro ai compiti che hanno le istituzioni repubblicane ci sia anche quello di mantenere i patti, anche se questi patti sono stati presi da un Governo precedente. Anche se hai cambiato la maglietta, però le regole della partita non si cambiano. Anche se hai cambiato la maglietta e dalla maggioranza sei passato all'opposizione, il dovere di difendere le istituzioni, il dovere di difendere il tuo Paese, di non creare falsi allarmismi c'è anche per il Vicepremier Salvini. Allora noi vi incoraggiamo e abbiamo fiducia nel lavoro che lei, e il Ministro Gualtieri in particolare, farà tra pochi giorni, perché siamo convinti che i trattati non si modificano negli ultimi quattro giorni di discussione. Siamo convinti che i trattati si modifichino, come lei ha illustrato, in un anno, un anno e mezzo di lavoro serio, silenzioso, competente, che studia le carte e che sa distinguere tra l'interesse nazionale e un interesse sovranazionale, sapendo che entrambe le cose possono e devono essere conciliate nel mondo moderno. Non esiste un'identità nazionale - e ancora cito De Gasperi - se non è sublimata in un'identità sovranazionale, solo così abbiamo conosciuto pace e prosperità. I nazionalismi sono la fine del nostro Paese, sono pericolo per i nostri figli. Il nazionalismo è la guerra, ricordatevelo! Abbiamo cominciato a parlare di Comunità europea, abbiamo parlato di Comunità europea della difesa, abbiamo parlato di Comunità dell'economia del carbone e dell'acciaio, e lì è cambiato il destino dei nostri popoli, prima abbiamo conosciuto il nazionalismo, abbiamo conosciuto la guerra e la fame. La guerra e la fame. Seguiamo la strada che hanno tracciato i nostri padri costituenti e non lasciamoci suggestionare dall'ultimo Mercuzio che delira nelle piazze.