Discussione generale
Data: 
Lunedì, 4 Dicembre, 2017
Nome: 
Alfredo Bazoli

1-01763

Presidente, anche il Partito Democratico ha presentato e depositato una mozione sul tema del rischio di corruzione in ambito sanitario. Lo abbiamo fatto perché anche noi teniamo molto al nostro sistema sanitario nazionale, che, nonostante criticità e difficoltà, è ancora oggi uno dei campi di eccellenza del welfare italiano, e perché siamo perfettamente consapevoli che, quando si parla di sanità, si parla di un settore nel quale il rischio di corruzione è estremamente elevato. Questo riguarda, per la verità, non solo il nostro Paese, ma tutto il mondo nel quale il sistema sanitario è sviluppato come da noi. Questo dipende ovviamente da alcune caratteristiche che riguardano il sistema di welfare sanitario: le dimensioni della spesa pubblica nel sistema sanitario; il rilievo che hanno le informazioni e le asimmetrie informative in ambito sanitario; l'entità dei rapporti tra pubblica amministrazione e privati, che ovviamente espone più di altre cose a rischio di corruzione; l'alta specializzazione dei prodotti e delle prestazioni, quindi la necessità di complessi sistemi di regolamentazioni di regolazione, dentro i quali si annidano spesso anche quelle opacità e quell'area grigia che sono il terreno di cultura dei sistemi corruttivi. E in tutto questo, ovviamente, questo favorisce l'emergere di comportamenti opportunistici, che non sempre sono di facile individuazione, ma che sono caratterizzati tutti da una forma di abuso di posizioni di potere per scopi privati, che spesso possono sfociare anche in fenomeni corruttivi pesanti.

Tanto ciò è vero, tanto ciò è rappresentativo di una realtà generalizzata che, enti indipendenti che si occupano di questi temi, in particolare la rete europea contro le frodi e la corruzione nel settore sanitario, che è una organizzazione no profit che ha come finalità e mission proprio quella di combattere le frodi, le corruzioni e gli sprechi in sanità, hanno stimato e misurato che in Europa circa il 6 per cento del budget che è destinato alla sanità è assorbito dalla corruzione. Cioè, a livello europeo, a livello sistemico europeo, il 6 per cento delle risorse sono assorbite da fenomeni di natura corruttiva, il che ci dice quanto sia diffuso questo fenomeno, quanto sia pervasivo, quanto questo settore sia soggetto a rischi di questo genere, che sono rischi che noi ovviamente dobbiamo combattere e contrastare nel modo più efficace possibile perché mettono a repentaglio, minano e mettono in discussione l'efficacia della risposta del welfare sanitario, cioè del sistema sanitario e dell'organizzazione che è destinata alla tutela del diritto fondamentale alla salute, che è appunto garantito e tutelato all'articolo 32 della Costituzione.

Tutto questo, quindi, impone alla politica di intervenire perché questi fenomeni mettono a repentaglio l'efficienza del sistema, sottraggono risorse in un'epoca in cui le risorse pubbliche sono più scarse del passato, perché questo non bisogna mai dimenticarselo: noi lavoriamo e agiamo in un periodo di crisi economica, da cui oggi stiamo faticosamente uscendo, ma che ha certamente comportato una contrazione delle risorse pubbliche generali a disposizione anche per il Servizio sanitario, e quindi l'assorbimento di una parte di queste risorse da parte di fenomeni corruttivi, ovviamente, comporta una inefficienza del sistema e comporta una mancanza di risorse da destinare alle prestazioni sanitarie e a garantire il diritto alla salute. Quindi, tutto questo rischia di compromettere un sistema del quale, invece, noi siamo orgogliosi, perché, lo ripeto, nonostante criticità e difficoltà dovute anche alla contrazione delle risorse pubbliche che sono figlie della crisi, nonostante tutto questo, tutti gli organismi internazionali che si occupano del monitoraggio dei servizi sanitari a livello europeo e mondiale certificano che il Servizio sanitario nazionale rappresenta ancora oggi un'eccellenza a livello mondiale.

E tanto ciò è vero che misurazioni e valutazioni, i criteri uniformi con i quali si misura anche la qualità di questi servizi, come, per esempio, l'aspettativa di vita dei neonati alla nascita nei diversi Paesi che sono sottoposti a questo monitoraggio, ci dicono che l'Italia ancora oggi è al quarto posto su 44 Paesi monitorati a livello mondiale, tra i migliori per quanto riguarda lo sviluppo democratico e dei servizi di welfare e al quarto posto per aspettativa di vita dei bambini che nascono; il che significa che noi abbiamo un sistema che garantisce una qualità di servizio ancora ad altissimo livello, nonostante criticità e difficoltà, tra cui anche quella che si riferisce al fenomeno corruttivo in generale, che, ovviamente, noi sappiamo colpisce in particolare anche il nostro Paese. Come bisogna agire e cosa dobbiamo fare? Qui bisogna essere molto chiari: noi, da questo punto di vista, non siamo all'anno zero, non siamo all'anno zero.

Bisogna agire sul piano della prevenzione, perché noi sappiamo che i fenomeni corruttivi si combattono anzitutto attraverso un efficace sistema di prevenzione, e bisogna agire sul piano della repressione; cioè, laddove la prevenzione non ha funzionato, attraverso una repressione adeguata che funzioni sia per punire le illegalità sia dal punto di vista, come si dice in gergo penalistico, general-preventivo, perché un'efficace repressione ha anche la funzione di dissuadere dal compimento di illegalità. Sul piano della prevenzione, noi in questi anni abbiamo fatto grandi passi avanti. Intanto, in questi anni abbiamo dotato l'Autorità nazionale anticorruzione di risorse economiche e di personale che hanno consentito all'Autorità nazionale anticorruzione di funzionare in maniera molto più efficace di quanto non fosse avvenuto prima, e questo è stato un preciso indirizzo politico che è stato assunto in questi cinque anni di amministrazione in cui il Partito Democratico ha retto insieme ad altri, ma ha retto, con grande responsabilità, le sorti e il destino del Paese.

Quindi, l'Autorità nazionale anticorruzione è stata dotata di risorse, e questo ha consentito l'adozione del Piano nazionale anticorruzione, cioè dell'adozione di modelli comportamentali, anche a livello di amministrazione pubblica diffusa e distribuita sul territorio, in grado di prevenire i fenomeni corruttivi. Questo Piano nazionale anticorruzione è stato aggiornato ripetutamente ed è oggi uno dei grandi punti di riferimento che consentono alle amministrazioni di adottare modelli procedimentali in grado di prevenire i fenomeni corruttivi.

A livello sanitario noi sappiamo che l'82 per cento delle aziende sanitarie si è dotata di protocolli anticorruzione, di protocolli modellati su quella ipotesi, su quel modello dell'Autorità nazionale. L'82 per cento delle aziende sanitarie si è dotata di questi protocolli; il 18 per cento ancora no, e questo rappresenta, ovviamente, una necessità di intervento e di miglioramento della situazione, ma questo per dire che in questi anni di grandi passi avanti da questo punto di vista ne sono stati fatti. E anche sul piano della repressione del fenomeno corruttivo non si può dire che siamo all'anno zero, anzi, si deve riconoscere, credo, se si vuole guardare con onestà a quello che è stato fatto in questi anni, che in questi anni, sotto il profilo del miglioramento degli strumenti a disposizione delle autorità giudiziarie per combattere la corruzione, è stato fatto molto.

Prima è stata ricordata dal mio collega che mi ha preceduto la legge sul whistleblowing, che è stata approvata proprio poche settimane fa; una legge che è stata approvata certamente grazie al concorso del MoVimento 5 Stelle, ma su responsabilità del gruppo numericamente più forte di questo Parlamento, cioè il Partito Democratico, che ha approvato questa legge perché sappiamo che è una legge che può consentire di spezzare il vincolo di omertà che dentro le amministrazioni pubbliche e dentro i fenomeni di corruzione è spesso uno dei fattori che impedisce, poi, la scoperta dei fenomeni corruttivi. Abbiamo approvato la legge di riforma del falso in bilancio, abbiamo approvato leggi che servono a semplificare il procedimento penale e ad abbreviare i tempi, abbiamo approvato una serie di riforme sul voto di scambio. Abbiamo esteso ai corrotti le misure di prevenzione patrimoniale, abbiamo adeguato le pene, abbiamo riformato la prescrizione. Credo che in questa legislatura abbiamo fatto più che in tante legislature precedenti per combattere il fenomeno corruttivo, per poter dire e sostenere con grande serenità e convinzione che noi abbiamo un bilancio decisamente in attivo, decisamente in attivo, sia sul piano della prevenzione dei fenomeni corruttivi sia sul piano della repressione dei fenomeni corruttivi.

Allora, cosa c'è da fare? Beh, c'è ancora molto da fare, non c'è il minimo dubbio, ed è per questo che noi chiediamo al Governo di continuare in un impegno che è stato assunto in questi anni in maniera efficace. Chiediamo di continuare perché sappiamo che c'è ancora molto da fare, perché sappiamo che l'ambito sanitario in particolare, come dicevo in esordio, è un ambito nel quale il fenomeno corruttivo si annida più che altrove, ed è un ambito che noi non possiamo permetterci di tollerare, perché mina il rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato, perché, soprattutto nell'ambito del diritto alla salute, l'efficienza del sistema e la limpidezza e la trasparenza del sistema è uno dei fattori che garantiscono quel rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini che troppo spesso è stato messo a repentaglio in questi anni. Allora, noi dobbiamo agire e fare molto di più, dobbiamo continuare su questa strada anche cercando di migliorare quello che è stato fatto fino a oggi.

E due sono le grandi questioni, due sono le grandi questioni: la prima riguarda la trasparenza. L'unico modo per prevenire i fenomeni corruttivi è garantire la trasparenza dei processi dentro le pubbliche amministrazioni, e in particolare dentro la parte della pubblica amministrazione che si occupa di tutela sanitaria e di welfare sanitario. Quindi, informazioni trasparenti e accessibili, semplificazione di tutte le procedure, misure necessarie per applicare il piano triennale soprattutto contro la corruzione, soprattutto per ciò che riguarda la rotazione dei dirigenti e dei funzionari; quindi, continuare su questa strada che è stata intrapresa in questi anni, predisporre tutte le misure necessarie per la trasparenza dei bilanci, la trasparenza dei bandi di gara e di concorso, la trasparenza nei rapporti con i privati. Quindi, piena attuazione di tutte le strategie di trasparenza che sono la precondizione per prevenire i fenomeni corruttivi, cioè combattere tutte le opacità, tutte le parti non visibili dei procedimenti amministrativi che sono le aree grigie nelle quali si annida la corruzione.

E poi, ancora, predisporre tutte le misure necessarie affinché si attui una separazione netta tra i titolari di gestione dei servizi e i titolari di erogazione dei beni in sanità, perché, anche qui, noi sappiamo che sono fenomeni, questi, nei quali si annida anche quell'area grigia di cui vi dicevo prima.

Quindi, noi siamo assolutamente impegnati, il Partito Democratico è assolutamente impegnato, per garantire l'efficienza del nostro sistema sanitario, per garantire la qualità del nostro sistema sanitario, per garantire l'uniformità di trattamento a livello nazionale, che purtroppo oggi non è riscontrabile sempre e ovunque, perché noi sappiamo che ci sono trattamenti differenziati. Questo dipende anche dal fatto che, in alcune regioni italiane più che in altre, sono presenti, visibili e pervasivi, fenomeni corruttivi. Quindi, combattere la corruzione significa anche garantire l'uniformità di trattamento sanitario sull'intero territorio italiano. Noi vogliamo lavorare in quella direzione e questa è la ragione per la quale noi chiediamo al Governo, come Partito Democratico, di continuare a lavorare come ha fatto in questi anni.