Grazie, Presidente. Per unirmi alla richiesta del Presidente Conte e dell'onorevole Fratoianni e ribadire in quest'Aula, nuovamente, a nome del Partito Democratico, la richiesta di avere il prima possibile, al più presto, una convocazione immediata con l'informativa sul caso Al-Masri, che abbiamo già chiesto da diversi giorni, la scorsa settimana in Aula, che ha prodotto appunto un fatto inusuale, la sospensione dei lavori di quest'Aula, a fronte della reticenza, della diserzione di due Ministri della Repubblica che avevano detto che sarebbero venuti a riferire all'Aula su quel caso e che hanno comunicato, per vie del tutto inadeguate, nemmeno in sede ufficiale, che si sarebbero sottratti. Noi ribadiamo ora questa richiesta, sapendo che domani è convocata una Conferenza dei capigruppo alle 13, così come è stato deciso lo scorso giovedì, in sede di capigruppo e anticipando che non siamo disponibili a riprendere i lavori di quest'Aula, nella giornata di domani, se non ci sarà una risposta adeguata alla richiesta che, anche oggi, ribadiamo. Infatti, noi stiamo continuando a chiedere il dovuto, cioè che di questo tema si parli qui, di fronte al Parlamento, non ovunque, in qualunque altro posto che non sia il confronto in Parlamento. Lo ha fatto la Presidente del Consiglio, lo hanno fatto rappresentanti del Governo, lo hanno fatto rappresentanti autorevoli di questa maggioranza.
Noi pretendiamo che di questa vicenda si parli qui, perché glielo dico, forte anche delle immagini che noi abbiamo visto, insieme ai deputati e alle deputate del mio gruppo che hanno svolto ininterrottamente nei giorni scorsi una staffetta per essere presenti nei centri di detenzione in Albania. Noi abbiamo visto i volti, abbiamo ascoltato le voci, le parole di quei migranti che sono stati torturati nei campi in Libia, che ci hanno raccontato come la loro esperienza - che si è conclusa, lo sappiamo, con ancora una volta il fallimento del modello Albania che non esiste - ha visto protagonista proprio quel generale libico che lo Stato italiano ha ritenuto di liberare e di riportare in Libia a continuare a fare quello per cui era stato oggetto di un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Infatti, guardate, lo dico ai colleghi della maggioranza: noi siamo di fronte a un mondo al contrario, quello vero, quello in cui i torturati vengono portati in Albania, vengono sottoposti ad un allungamento della loro sofferenza, vengono rinchiusi nei centri di detenzione e invece il torturatore, il generale Al -Masri, viene rimesso in libertà e riaccompagnato con tutti gli onori in Libia continuare le cose per cui è stato accusato e condannato. Non siamo disponibili ad accettare questo mondo al contrario che la destra sta costruendo, perché questa vicenda - e questo è il motivo per cui noi continuiamo a chiedere che ci sia qui la Presidente Meloni, che ci sia lei a rendere conto di quello che è avvenuto - sta svelando le reali volontà di questo Governo, non solo su quella vicenda, sul modo inaccettabile con cui è stato trattata e gestita la vicenda del generale Al-Masri, ma ci perché ci sta dicendo che questa maggioranza sta pensando a reintrodurre, a fronte di quella vicenda, l'immunità per membri del Governo, per parlamentari; sta teorizzando la necessità di sottoporre la magistratura al volere, al controllo del potere politico; sta pensando di potersi scegliere i giudici che vuole per avere le sentenze e i pronunciamenti che vuole, in barba al rispetto del diritto internazionale e nazionale. Noi non possiamo accettare un minuto di più il silenzio in quest'Aula e non possiamo accettare la mortificazione del Parlamento, quella che mai altri Ministri - lo ha ricordato prima il Presidente Conte - hanno manifestato, hanno prodotto nei confronti di un'Aula, anche a fronte di iscrizione nel registro degli indagati, non c'è nessuna ragione per cui la Presidente del Consiglio o i Ministri competenti non possono venire qui a rendere conto di quello che è avvenuto.
Allora, noi ci aspettiamo che questa mortificazione, questa reticenza nei confronti del Paese, non solo del Parlamento, non duri un minuto di più e domani vogliamo avere certezza di un'informativa della Presidente del Consiglio su questa vicenda, questa sì che getta discredito e disonore sulle istituzioni e sul nostro Paese.