Dichiarazione di voto sulla pregiudiziale
Data: 
Mercoledì, 24 Luglio, 2024
Nome: 
Irene Manzi

A.C. 1691

La ringrazio, signor Presidente. Ci sono aggettivi che vorrei utilizzare per definire questo provvedimento: frettoloso, privo di confronto, mancante, tra l'altro, di un approfondimento rispetto a quelle sperimentazioni che abbiamo avviato noi stessi in precedenza, e penso a quelle della Ministra Fedeli e a quelle del Ministro Bianchi. Ebbene, con questo provvedimento, quando verrà approvato definitivamente da quest'Aula, assisteremo a una situazione per molti versi paradossale, perché si completeranno le sperimentazioni in essere, partiranno le sperimentazioni avviate con un contestato e frettoloso, anch'esso, provvedimento del Ministro del dicembre scorso, attuato anche contro il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, che aveva invitato a ripensarne il contenuto, e in più partiranno anche queste sperimentazioni.

Devo dire che è una situazione, per certi versi, da far girare la testa al mondo della scuola, sempre stressato e sottoposto a scadenze e a continui carichi operativi. Ebbene, non siamo noi, però, ad affermare i limiti di questa riforma, ma sono le scuole, perché basta guardare i numeri delle scuole e degli istituti… Signor Presidente, scusi…

Il numero degli istituti che ha aderito alla sperimentazione promossa dal Ministro al dicembre scorso è pari a 171 istituti in tutta Italia. Insomma, fanno quasi il paio con il numero di istituti aderenti al percorso del liceo del made in Italy e si commentano da soli anche questi dati.

Noi riteniamo questo provvedimento sbagliato, non tanto incostituzionale. Noi vogliamo che questo provvedimento venga esaminato, vogliamo discutere nel merito dei limiti di questo provvedimento. Lo riteniamo sbagliato perché è un provvedimento che non interviene sui divari che ci sono tra i territori, perché alcune regioni hanno modelli di sperimentazione già avviati e già consolidati, grazie anche alle realtà imprenditoriali presenti, e altre non li hanno e, quindi, saranno condannate a invarianza finanziaria, a rimanere indietro e a non poter formare i propri studenti.

E ci tengo a utilizzare il termine “formare” in questo caso perché quello che voi andate ad addestrare - perché è il termine che usate in questo testo di legge - non è capitale umano; coloro che voi andate a educare e a formare sono studenti e studentesse a cui vanno offerti tutti gli strumenti educativi per crescere, per formarsi, per essere pienamente padroni e padrone di costruire e di disegnare, di sognare, di immaginare il proprio futuro e il proprio destino.

Proprio per questo, noi ribadiamo in questa sede e ribadiremo anche nell'esame degli emendamenti la nostra contrarietà nel merito al fatto che manchi un serio piano di orientamento degli studenti, al fatto, appunto, che non ci siano linee guida nazionali, ma si lasci tutto alle singole regioni per attuare questa riforma, al fatto che non basta ridurre e comprimere il percorso formativo da 5 a 4 anni per attuare la riforma del secolo. Sarebbe interessante affrontare il tema del riordino dei cicli, per esempio.

Su questo sarebbe interessante poterci confrontare nel merito con la maggioranza e con il Ministro, invece tutto questo manca in questo provvedimento; basta tagliare a invarianza di curriculum, a invarianza di formazione degli studenti. Ecco perché non abbiamo presentato una pregiudiziale di costituzionalità rispetto a questo provvedimento; perché vogliamo sentire le vostre risposte, anche se purtroppo le sappiamo già, ma siamo inguaribili ottimisti da questo punto di vista.

Vogliamo sentire le vostre risposte nel merito di questo provvedimento, sui temi che abbiamo voluto porre nel confronto, più ancora che sulla “quadriennalità” che noi stessi abbiamo avviato e sperimentato in passato, ma nel contenuto del provvedimento. Proprio per questo motivo, dando un giudizio negativo, che ribadiremo poi nell'esame dell'Aula, anticipo il voto di astensione del Partito Democratico nel merito di questa pregiudiziale.